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Dopo quella mossa coraggiosa della lettera d'amore, Bakugou finalmente acconsentì a uscire con lei, ma con una lunga lista di condizioni annessa. Anche Riza in realtà aveva una richiesta, che l'altro accettò di buon grado, in uno dei corridoi vicino i bagni dell'Accademia.

"La mia unica richiesta è che la nostra relazione resti segreta. Insomma, non voglio che le mie amiche lo sappiano".

"Come ti pare".

Riza si sentì contenta e fluttuante. In realtà, dopo tutto l'impegno che metteva ogni giorno per convincere le sue compagne di classe del suo odio e della sua rivalità con Bakugou, era troppo orgogliosa per ammettere che invece si era presa una cotta per lui. E poi, l'idea che fosse un segreto soltanto loro rendeva tutto più interessante. Ascoltò allora le condizioni di Bakugou.

"Numero 1" le disse, contando con le dita "Non ho tempo per le smancerie, devo allenarmi. Il mio obiettivo finale non è soltanto essere un eroe, ma essere il migliore. Voglio superare persino All Might, quindi tutte le mie forze saranno concentrate al raggiungimento di questo scopo".

Riza annuì col capo, puntando le mani sui fianchi.

"Numero 2, non venire da me a lagnarti per sciocchezze, sarò il tuo supporto solo per faccende serie. Numero 3, cerca di non metterti sempre in pericolo perché non ho tempo per starti dietro e accorrere sempre a salvarti. Numero 4, non voglio vederti tutta pimpante e sorridente quando parli con quel perdente di Midoriya. Numero 5, non essere troppo entusiasta nemmeno con gli altri ragazzi. Numero 6, le effusioni in pubblico sono vietate, ma questo forse non ha bisogno di essere puntualizzato dato che vuoi mantenere il segreto; numero 7-"

"Quante condizioni ci sono?!" esclamò inviperita lei, cercando di tenere a freno l'impulso di prenderlo a cazzotti.

E così, dopo tutte quelle peripezie, finalmente Riza poté affermare di uscire con Bakugou. Non riusciva ancora a crederci, i giorni immediatamente successivi furono per lei idilliaci, anche se ancora non si erano scambiati neanche un bacio. Però avevano avuto il loro primo vero appuntamento: un allenamento intenso sotto la pioggia.

Romantico, vero?

La pioggia scrosciava e il vento fortissimo le tirava tutti i capelli indietro, nonostante Riza cercasse di ripararsi dentro un felpone grigio, ma il cappuccio continuava a scivolarle via.

"UNA GIORNATA DAVVERO VENTOSA PER USCIRE INSIEME, NON TROVI?" cercò di urlare lei per farsi udire da Bakugou oltre il rumore fortissimo del vento. Il ragazzo, poco distante, con una felpa nera addosso e i pantaloni blu di una tuta, continuava a esercitarsi senza badare a lei, cercando di perfezionare una delle sue tecniche finali, concentrando l'energia per fare un'esplosione mirata e piccolissima, ma di una potenza perforante.

Quando non gli veniva come voleva, imprecava tra sé e sé.

"BAKUGOU FORSE DOVREMMO RIENTRARE" provò a urlare ancora lei, pensando che da un momento all'altro sarebbe giunto come minimo un tifone a sradicare qualche albero.

"NON MI DISTRARRE, STO CERCANDO DI CONCENTRARMI!"

Romantico, già.

Tra lezioni ed esercitazioni, durante le quali mantenevano la relazione segreta e quindi si trattavano con la stessa diffidenza e rivalità di sempre, Riza dovette aspettare il loro quarto giorno di relazione per ottenere un secondo appuntamento. Non fu davvero tale, diciamo che si creò l'occasione giusta. Erano rimasti da soli in uno degli spazi comuni del dormitorio, il salotto.

Riza, felice, si sedette accanto a lui sul divano, raccolse le gambe sotto di sé e si spostò i lunghi capelli verdi davanti una spalla, cercando di ammaliarlo. Sbatté più volte le palpebre, continuando a fissarlo intensamente. Di tutta risposta lui sbadigliò a bocca aperta.

𝚖𝚢 𝚑𝚎𝚛𝚘 𝚊𝚌𝚊𝚍𝚎𝚖𝚒𝚊 𝚜𝚝𝚘𝚛𝚒𝚎𝚜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora