Incitatus ¦¦ Maximus

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Lucia aprì la porta di casa per uscire, ma si ritrovò davanti Maximus

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Lucia aprì la porta di casa per uscire, ma si ritrovò davanti Maximus.

<< Stavo pe sonà- >>

<< Maximus? Ciao! Ascolta, mi dispiace un botto ma sono in ritardo per il lavoro! Ma tu entra, c'è Raimondo col bambino, tranquillo. Sei di casa, lo sai. Ti voglio bene, a dopo >>

disse velocemente, per poi cercare le chiavi dell'auto dentro la sua borsa.

<< Ao m'ha invitato tu moje eh >>

disse il Laziale entrando, ma oltre a ricevere nessuna risposta, trovò pure il soggiorno vuoto.
Quindi si diresse in cucina, dove trovò Raimondo e Alessandro con un libro in mano.

<< che state a fà? >>

<< oh, ciao Maximus. Niente, sto provando a far fare i compiti ad Alessandro >> rispose distrattamente il lombardo.

Gli occhi castani dell'ospite, caddero su un pupazzo a forma di drago che stava sul divano li vicino.

<< ma je l'hai raccontato a tu fijo de quanno avemo visto er lucertone magro en polonia? >>

<< veramente... no.>>

<< cos'è un lucertolone? >> chiese il bambino

<< er drago >> gli spiegò Maximus imitando la creatura mitologica con le mani e l'espressione del viso.

la faccia del bambino si illuminò: << DRAGHI! >> disse << VERAMENTE NE AVETE VISTO UNO? QUANDO? QUANDO? >> Alessandro cominciò a saltare sulla sedia, di conseguenza il padre mise una mano dietro al figlio e con l'altra cominciò a tenere il mobile per evitare che il bambino cadesse.

<< Alessandro, fermo. E Maximus, non mi sembra proprio il momento di parlare dei draghi! Deve studiare. >>

<< ma io voglio sapere del dragoo! >>

<< allora, Sandro, er drago veramente l'avemo visto, stava a cracovia! Però facemo na cosa: prima te fai i compiti e poi te racconto der lucertolone. ce stai? >>

Alessandro annuì contento.

<< Daje, troppo forte tu fijo, Rai. Sicuramente mejo de te, almeno co lui ce se po' parlà. >>

Raimondo alzò gli occhi al cielo.

<< allora, pischè ndo sta er problema? >>

<< non vuole fare storia! >> lo informò, il Lombardo
Max si portò una mano sul petto e guardò il bambino con un'espressione di finto dolore

<< no, a chicco me offendi ner personale così >>

<< è che mi annoia studiare le civiltà antiche >> spiegò con un tono annoiato misto a pigrizia. 

<< ma stai a scherzà?! Certo te hai er padre tedesco nun lo può capì quanto è bella la storia! Soprattutto, modestamente, l'impero romano. >>

<< ma non è divertente >>

Maximus girò la sedia che stava accanto ad Alessandro e ci si mise a cavalcioni.

<< Facemo na cosa, che co te ce se po' parla: se io riesco a dimostrarti che non è tutta noiosa, anche solo per una minima parte... tu te studi queste due pagine senza fare i capricci. >> improvvisamente, venne colto da un'illuminazione, schioccò le dita e dopo puntando entrambi gli indici sul piccolo comune, aggiunse: << pensa ar lucertolone! che se non te lo racconto io, tu padre nun lo fa. >>

<< va bene! per er lucertolone >>

<< parla bene! si dice "per il drago"! >> lo corresse il padre.

<< allora prima o poi sentirai parlà de caligola. E tu dirai "chi ca...cio e pepe è caligola?" Lascia stà, nun è er momento de sapello. Te dico solo che fu' er terzo imperatore da dinastia giulio-claudia. E cu Claudia nun me sto a riferì all'amica mia e de tu pà, te raccomanno. Vabbè de lui sentirai probabilmente dì che nominò er cavallo suo senatore, in verità, voleva nominalo console ma schiattò prima. >>

<< e perchè? >>

<< eh pecché stava più spostato de tu madre quanno disse sì a tu padre. Ma nun è finita qua: a cena, per magnà se portava er cavallo e je offriva l'orzo. Ma to immagini:
"mi scusi, signor imperatore aspetta visite stasera?"
"sì, deve venì er cavallo mio. Vame a pija er mejo orzo der l'impero"
magari je metteva pure na toga, che ne possiamo sapè. >>

Il bambino lo guardò un attimo cercando di elaborare il racconto.

<< Ma è vero? >>

<< to giuro >>

Alessandro rimase in silenzio per un secondo, e dopo cercò di trattenere la risata che gli stava per salire.

<< ah! t'ho beccato! Stai a ride >>

il piccolo smise di trattenersi e scoppiò a ridere immaginandosi un cavallo vestito che appoggiava le zampe su un tavolo.

<< Ecco! ora studiati storia che poi te racconto der viaggio a Cracovia cor lucertolone >>

Maximus prese il peluche del drago aveva adocchiato pocanzi e lo avvicinò ad Alessandro

<< però pischè, 'o vedi appena tu continui a schifare la storia e magari te ne esci come quei burini de li americani "L'impero romano è un'invenzione dell'inquisizione spagnola"... io dar lucertolone te ce faccio magnà >> gli disse imitando il verso dell'animale mitologico e muovendolo vicino al suo collo, cosa che fece ridere il bambino, principalmente per il solletico che gli causò.

<< dai, Maximus! Cortesemente non dirgli ste cose. >>

<< no, Raimò, Succedono, sti fatti poi succedono! mejo un fijo traumatizzato che un fijo negazionista der l'impero romano e de Roma! >>

Tessendo Il Giorno ¦¦ Raccolta di OsWhere stories live. Discover now