Giacinto rosso ¦¦ Maximus

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"If Jesus died for all our sins
He left one behind, the body I'm in"

Enea aveva finalmente trovato il coraggio di realizzare il suo sogno ed era passato da artigiano a fiorista

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Enea aveva finalmente trovato il coraggio di realizzare il suo sogno ed era passato da artigiano a fiorista.
Quella mattina stava sistemando alcuni giacinti appena arrivati nel suo negozio, essi fioriscono a marzo e il calendario indicava che era già il 19 di quello stesso mese.
Tornando ai giacinti, conosciamo tutti il mito di Giacinto e Apollo: un giorno Apollo colpì per sbaglio il suo amato, che morì e disperato per la perdita fece nascere un fiore di grande bellezza, con cui poterlo ricordare per l'eternità.
Ma non tutti sanno che, oltre al suo solito significato - "di bellezza e di immenso amore che ha la forza di sopravvivere e trovare nuove forme"- se rosso, simboleggia il dolore.

<< buongiorno, poema >>

Maximus era appena uscito dalla palestra quando entrò nel negozio del fidanzato

<< a te >>

Il biondo possò il vaso e andò ad abbracciare e baciare il ragazzo appena entrato

<< che belli che so, ené >> gli disse, riferendosi al vaso sul tavolo

<< sì, sono arrivati oggi >>

Involontariamente, con quel "oggi" l'umbro aveva portato lo sguardo del laziale sul calendario accanto al vaso: in Italia era "la festa del papà".

<< Ah, stasera c'è il compleanno di Alessandro >> commentò, sforzando un sorriso per non pensare all'altra ricorrenza

<< sì, sono sicuro che sarà felice di vederti >> il più piccolo invece, non ricordava assolutamente l'altra ricorrenza e se l'avesse fatto non avrebbe provato nessuna emozione in particolare.

Quella sera, Max entrò a casa Mentasti tenendo sollevato sulla propria testa il grande pacco regalo destinato al festeggiato
Quando lo vide, il bambino corse ad abbracciarlo.

<< Ti do una mano >> gli disse il Padre di Lucia, prendendo lo scatolo

Il corvino lo ringraziò e si guardò in giro: Lucia era ancora a lavoro, Noemi - la sorella di Raimondo - aveva appena finito di sfornare la torta che aveva fatto al nipote, Raimondo stava parlando con i suoi genitori, la madre di Lucia teneva in braccio la sorella del festeggiato e gli altri invitati erano gli amici stretti della coppia.

Per un attimo, pensò che se mai avesse un figlio, quest'ultimo crescerebbe senza nonni.

<< zio Max! Cosa c'è nella scatola? >> gli chiese Alessandro, riportandolo alla realtà

<< ovviamente un lucertolone! >> ne imitò il verso

<< avrebbe già dato fuoco a tutto >> commentò divertito il bambino

<< no! È ancora pischello, non sa sputare foco >>

Rosalia si era liberata dalle braccia della nonna e aveva imitato il fratello maggiore, abbracciando l'ospite appena arrivato.
Il corvino le accarezzò la testa.

Tessendo Il Giorno ¦¦ Raccolta di OsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora