Capitolo 1 - Un incontro speciale - 1°parte

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Savior Stone si era appena risvegliato da un sogno talmente vivido da non riuscire più a distinguere quale fosse il mondo dei sogni e quale la realtà. Uscito dalla vasca, si guardò le braccia e il corpo: niente più coda, né corna, né ali, solo quella rosea e fragile pelle al posto delle robuste scaglie di drago. Capì che non si trovava più su Inferno, poi un flash gli riportò alla mente le circostanze che lo avevano condotto sino a quel momento e ricordò con emozione come tutto ebbe inizio...

«L'acqua è vita, il comune denominatore di tutti gli esseri viventi. Essa stessa è viva e si trasforma a seconda della temperatura che incontra. Scorre e si muove ovunque, in cielo, in terra e nel sottosuolo, ma anche dentro di noi e in ogni altro essere vivente. L'acqua è indistruttibile, cambia e si adatta, ma è praticamente eterna e connette tutte le creature, passate, presenti e future. Vi siete mai chiesti dove si trovava prima l'acqua che adesso compone il vostro corpo? Magari era in una nuvola, in un fiume, nell'oceano o forse in un pesce, in un uccello, in un insetto o in un dinosauro... E se vi dicessi che c'è qualcosa di molto simile all'acqua, che ha memoria e tiene traccia di tutto ciò che è stato, di tutte le esperienze che gli esseri viventi hanno avuto? Si tratta del più vasto sistema di comunicazione esistente, una rete che connette tutti i computer, un server che immagazzina tutto ciò che accade. I quattro elementi naturali sono il fuoco, la terra, l'aria e l'acqua. Il fuoco è associato all'energia, al movimento e alla trasformazione, mentre la terra è collegata alla materia, alla staticità e alla forma. Dal continuo trasformarsi dell'energia in materia e della materia in energia, yin e yang, si formano l'aria, che diffonde le energie più sottili, e l'acqua, che dà vita alla materia. Mentre fuoco, terra e aria esistono anche su pianeti privi di vita, solo in presenza dell'acqua, quando le condizioni sono favorevoli, la vita può prendere forma, moltiplicandosi nella sua straordinaria versatilità e nell'infinita gamma di esseri ed esperienze di cui è custode. Tuttavia, esiste un quinto elemento, dimenticato ai giorni nostri, ma ben noto in tempi antichi: l'etere, l'elemento che trascende gli altri quattro. È una vibrazione, un'energia, un mare in cui è immersa tutta la creazione, il canto dell'Universo, lo spirito che connette tutto ciò che esiste. Se l'acqua è il fondamento che permette la vita su questo e su altri pianeti nascosti nei meandri dell'Universo, l'etere è il fondamento su cui poggia tutto ciò che esiste e che connette ogni cosa. Grazie a esso, potremmo viaggiare in altri mondi e altre epoche, utilizzandolo come portale, uno specchio in cui entrare per ritrovarci in un'altra vita...»

Questa fu la conclusione del discorso del dottor Savior Stone al simposio di metafisica di Seattle. L'intento della sua partecipazione era quello di cercare fondi per la costruzione della sua macchina in grado di viaggiare nei mondi trascendentali.

Come spesso accadeva, la stragrande maggioranza degli spettatori pensava che il dottore fosse un eccentrico svitato, che avesse perso i contatti con la realtà. Sicuramente lui viveva in un mondo tutto suo. Era un uomo di trentacinque anni, con occhiali, capelli spettinati e magrolino. Il suo gusto nel vestire lasciava un po' a desiderare: indossava abiti sciatti, come camicie sgualcite e troppo grandi, pantaloni privi di forma e scarpe poco appariscenti. Questa mancanza di attenzione nell'abbigliamento lo faceva apparire trasandato e disinteressato alla moda. Inoltre, la sua goffaggine nei rapporti con il sesso opposto era evidente, soprattutto quando si trattava di donne che suscitavano la sua curiosità e il suo interesse. Ecco perché, non appena i pochi partecipanti al suo discorso si dileguarono, si meravigliò che fosse rimasta una ragazza a osservarlo, quasi affascinata da ciò che aveva sentito. Era una giovane sui trenta, di bell'aspetto, con capelli lunghi neri e occhi azzurri. Era ben vestita e si avvicinò, presentandosi:

«Salve professore, mi chiamo Jessie Wheel! Ho davvero apprezzato la sua esposizione e vorrei saperne di più sul suo lavoro. Vede, la mia famiglia sarebbe interessata a investire in nuove tecnologie...»

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