Parte 9 - Stairway to Heaven

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"And she's buying a Stairway to Heaven."

"E lei sta comprando una Scala per il Paradiso" -Led Zeppelin

Ero piccola, probabilmente non avevo più di 5 anni. Era una fredda sera d'inverno e mi trovavo a casa con mia madre, mentre mio padre era fuori per lavoro e sarebbe tornato il pomeriggio successivo.

Mamma preparò la cena presto, riempiendo la casa del delizioso profumo del pollo al forno, il mio piatto preferito. Ricordo ancora il suo sapore succulento e la croccantezza della pelle dorata. Dopo cena, ci sdraiammo insieme nel lettone, come facevamo sempre quando papà non c'era. Le coperte calde ci avvolsero mentre mamma mi raccontava storie dolci e mi accarezzava i capelli.

Avevo tanto sonno e presto mi addormentai tra le sue braccia, come un angioletto. Ma non avrei mai immaginato cosa mi sarebbe successo nei sogni.

Nonostante siano passati tanti anni, ricordo ancora vividamente ciò che vidi. Mi ritrovai in un parco giochi, quello del mio quartiere che frequentavo abitualmente. Le luci colorate brillavano nel buio, creando un'atmosfera magica. Salii sul castello di legno, la mia giostra preferita. Ogni gradino che scalavo sembrava vibrare sotto i miei piedi, trasmettendomi una sensazione di avventura e eccitazione.

Arrivata in cima, tutto divenne sfocato. Non riuscivo più a vedere cosa c'era oltre il parapetto, sembrava che l'intera giostra avesse preso il volo. Improvvisamente, una fortissima corrente d'aria mi trascinò verso lo scivolo, spingendomi a tutta velocità verso il basso. L'aria gelida mi sferzava il viso mentre i miei capelli volavano indietro.

Urlavo, ma la mia voce sembrava soffocata, come se non riuscissi a emettere suoni. Il mio cuore batteva all'impazzata nel petto, mentre lo scivolo sembrava non finire mai. Osservavo il paesaggio che sfrecciava attorno a me, le luci delle stelle che illuminavano il cielo notturno.

Dopo una caduta che sembrava interminabile, mi ritrovai su quello che sembrava un morbido letto di boccioli di cotone, sotto un cielo splendente. Il profumo delicato dei fiori riempiva l'aria, mentre un leggero vento accarezzava la mia pelle. Mi sentivo avvolta da una sensazione di pace e serenità, come se fossi in un luogo magico e protetto.

E poi, arrivò lui. "Ciao! Tutto a posto? Io sono Louis." La sua voce era dolce e rassicurante, come una melodia che fluttuava nell'aria. Mi girai per vedere con chi stavo parlando, ma prima che potessi incrociare il suo sguardo, il cielo si fece nero come la pece e il letto su cui giacevo iniziò a scomparire.

Ripresi a cadere, sentendo ancora più intensamente quel senso di vertigine che mi trascinava verso un destino ignoto. Il vento fischiava nelle mie orecchie, mentre il buio mi avvolgeva. La mia mente era piena di domande e di timori, ma sentivo anche una strana sensazione di fiducia, come se tutto avesse un senso nascosto.

E fu lì che mi svegliai, lanciando un urletto. Era ancora notte, mia madre si svegliò e mi accarezzò i capelli, come se sapesse già tutto. "Non preoccuparti, tesoro. Capita a tutti di sognare cose del genere. Una caduta non è altro che il preludio a una salita. È un po' come la vita, sai? Quando sembra che stiamo cadendo nel vuoto, c'è sempre una scalinata per il paradiso che ci aspetta."

E così, le sue parole e il dolce accarezzare dei suoi gesti mi rassicurarono. Mi addormentai di nuovo, questa volta con un sorriso sulle labbra, con la consapevolezza che anche nelle cadute più spaventose, c'è sempre la possibilità di risalire e trovare la felicità.

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