Capitolo 1

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Che la storia di Alya ed Einar vi appassioni e vi intrighi.
Ma soprattutto che possa farvi emozionare e lasciarvi almeno un po' qualcosa di semplicemente unico💜









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"Le cicatrici sono il segno che
è stata dura.
Il sorriso è il segno che
c'è l'hai fatta."

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Alya

Sono tre le cose che più odio al mondo.

La prima è l'incoerenza, la seconda è la sensazione di vuoto mischiata ai sensi di colpa che mi soffocano continuamente, e l'ultima ma non per importanza, quando il sonno mi viene interrotto da uno dei miei qualsiasi fratelli.

"Mocciosa, muovi quel culo e scendi dal letto, non voglio sentire rotture di cazzo altrimenti ti butto giù io e lo sai che non ci vado leggero".

Mi giro e, ovviamente come già immaginavo dalla finezza delle parole utilizzate per comporre una frase di senso compiuto, trovo mio fratello Eric appoggiato con una spalla allo stipite della porta con la gamba sinistra incrociata davanti a quella destra e le mani nelle tasche della tuta grigia.

Alzo gli occhi al cielo, sbuffo e mi giro dall'altra parte.

"Eric và via, sei imbarazzante." Dico con la voce impastata dal sonno.

Purtroppo per me, però, la pace dura pochi attimi, perché Eric mi circonda la vita con un braccio e, alzandomi, mi trasporta fino al piano di sotto.

"Ma sei scemo, mettimi subito giù Eric!" Non appena mi sveglio per bene, tento di scalciare per fargli male e scendere...ma ovviamente è troppo forte.

"Porca puttana ma vuoi stare ferma? Mi sembri una cazzo di foca".

Dà un calcio alla porta per aprirla maggiormente e, quest'ultima va a sbattere contro il muro a causa della forza con la quale mio fratello l'ha aperta.

"Se si rompe la porta poi la riaggiusti tu e non mi frega se non ti interessa. Anzi, sbattici la testa la prossima volta per aprirla e non il piede, magari il tuo cervello cresce un pochino". Gli dico ciò, ma non prima di avergli tirato una gomitata nel fianco.

Mugola dal dolore e mi stringe ancora più forte. "Mocciosa mi hai rotto i coglioni, tu adesso stai buona e la smetti di muoverti come una pazza. Ti sono venuto a chiamare perché è stato quel coglione diAlexander a chiedermelo dal momento che oggi inizi l'università. Fosse stato per me me ne sarei sbattuto il cazzo altamente."

𝐒𝐤𝐲𝐥𝐞𝐬𝐬 𝐒𝐨𝐮𝐥𝐥𝐞𝐬𝐬 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora