CAPITOLO 14

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Dovevo fare qualcosa, dovevo aiutarli.

Dovevo ucciderlo.

Riaffiorando i ricordi fui inondata dall'ira, così, con il desiderio di ammazzarlo definitamente, presi uno dei coltelli più grandi che avevamo in cucina e affidandomi agli allenamenti di Zef e la sua ciurma feci per entrare in sala e combattere, fin quando non fui presa in braccio a forza da lui. LUI. Patty.
''PATTY LASCIAMI ANDA-'' Provai a urlare ma lui mi mise una mano sulla bocca per farmi zittire, iniziando a camminare sempre verso il retro della cucina.
Mi continuai a dimenare sotto la sua presa, finché non arrivammo di fronte alla porta di uno sgabuzzino dove di solito tutto il personale del ristorante riponeva detersivo, scope e panni diversi per pulire.
''Mi dispiace Hiyori, ma Zef mi ha ordinato di tenerti a bada e non farti uccidere.'' Disse Patty mettendomi giù e chiudendomi a chiave nel buio sgabuzzino.
''No...no......NO PATTY! PATTY APRI QUESTA FOTTUTA PORTA, PATTY! PATTY APRI QUESTA PORTA! PER FAVORE! PATTY APRI, CAZZO!'' Urlai in prenda alla rabbia e alla disperazione cercando di aprire la porta, le lacrime che rigavano le mie guance.
''PATTY PER FAVORE! TI SUPPLICO APRI QUESTA PORTA!'' Dissi, continuando ad urlare inutilmente, perché Patty già se n'era andato.
Iniziai a piangere disperatamente, urlando così forte che probabilmente mi avrebbero sentito gli abitanti degli arcipelaghi vicini, ma non sapevo cosa fare oltre quello. Oltre piangere.
Si, certo, forse sarebbe stata una pazzia combattere contro Arlong, ma almeno se fossi morta lo avrei fatto con onore.
Mi avevano negato un sogno, una vendetta, anni ed anni di combattimento e preparazione, e per cosa? Per essere rinchiusa in uno sgabuzzino il giorno in cui sarei dovuta salire sul ring. Mi sentivo vuota, sensazione che non provavo da quel fatidico giorno di 10 anni fa, quando persi tutto.
Ed ora si che avevo perso tutto, ma proprio tutto. Avevo perso una battaglia e l'onore, la cosa più importante di tutte.
Così mi appoggiai alla porta sedendomi a terra e singhiozzando con la rabbia che ribolliva dentro di me.

AUTHOR'S POV

''Dal primo giorno in cui ci siamo visti ti ho sempre detto che non avevo amici......ma la verità è che non mi è permesso averne, perché finisco sempre per ferirli.'' Disse Nami impugnando la mappa per la Rotta Maggiore a Zoro, che riposava su un letto all'interno della nave, per poi andarsene e raggiungere Arlong che stava combattendo fuori al Baratie con Luffy.
''Arlong fermo! Ce l'ho. Ho io la mappa. L'ho presa per te come ti avevo detto.'' Disse Nami all'uomo-pesce.
''Nami....che stai facendo?'' Domandò Luffy che era sotto la presa delle mani di Arlong.
''Ho provato a dirtelo. Non ho mai fatto parte della tua ciurma. Mi sono unita a voi solo per rubare la mappa.''
''No, non ci credo.''
''Perché tu credi solo a quello in cui vuoi credere, ma non significa che sia vero.''
''Sorella Nami è una componente leale dei pirati di Arlong, lo è da moltissimi anni.'' Disse l'uomo-pesce a Luffy, la cui maglietta era ancora stretta alle sue mani.
''Abbiamo la mappa Arlong, andiamo. Perché perdere del tempo a ucciderlo? Lascia che ci pensi il mare.'' Disse Nami.
A quel punto Arlong lasciò cadere Luffy in acqua e se ne andò, e proprio quando sembrava tutto perso......

''LUFFY!'' Urlarono Usopp e Sanji, mentre quest'ultimo si tuffò in acqua per recuperarlo.
Una volta risaliti in superficie, Luffy che tossiva per l'acqua ingerita disse:
''Dov'è Nami?''
''Se n'è andata. È un membro della ciurma di Arlong ora.'' Disse Usopp girandosi verso Sanji, che per sua sorpresa non vide, perchè il biondino aveva un'altra priorità ora: cercare Hiyori.

HIYORI'S POV

Quanto tempo è passato? 1 ora? Forse 2? Avevo perso il conto, mi faceva male la testa e in più mi sentivo molto stanca. Volevo essere liberata, volevo qualcuno al mio fianco.......Sanji.
Desideravo solo la sua presenza in questo momento.
Il suo tocco rassicurante, la sua dolce voce, il suo profumo indescrivibile, i suoi occhi azzurri come il cielo e il mare, i suoi capelli lisci come la seta......tutto. Tutto di lui era perfetto, in fondo l'ho sempre pensato, ma mai dimostrato.
E proprio ora che avevo bisogno di lui più di chiunque altro, sentii una voce.
''HIYORI! HIYORI DOVE SEI? HIYORI!''

Sanji.


Mi alzai di scatto, il mal di testa era improvvisamente passato e mi sentivo meglio.
''Sanji......SANJI!'' Urlai sperando che mi sentisse, battendo i pugni contro la porta di legno, fin quando quest'ultima non si aprì e finalmente lo vidi.
''HIYORI!''
''SANJI!'' Dissi gettandogli le braccia al collo. ''Cos'è successo? Stai bene? Come mai sei bagnato fradicio?''
''Ehi, ehi stiamo calmi. Sto bene, ora sono qui non preoccuparti. Piuttosto tu come stai? Perché eri chiusa lì dentro?'' Mi domandò Sanji con una voce calma e rassicurante.
''Patty mi ha chiuso qui dentro, forse voleva cercare di proteggermi dato che avevo intenzione di uccidere Arlong.''
''Ero così preoccupato per te....pensavo ti fosse successo qualcosa, sono felice che tu stia bene.'' Confessò il ragazzo biondo.
''Sanji?'' Domandai dopo un po'.
''Si?''
''Partirai davvero con Luffy e la sua ciurma?''

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