Paolo Maldini

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Ibiza 2019

Per una figlia il proprio padre è il primo amore quello dal quale dipenderanno tutte le scelte che farà in fattore di uomini e il mio papà alzava e di tanto l'asticella delle mie pretese.
Paolo Maldini il più grande difensore della storia del calcio, figlio di Cesare altra leggenda del calcio, la mia famiglia faceva parte della storia del Milan, anzi la mia famiglia era il Milan.
Su 7 champions vinte in 6 c'era un Maldini, mio nonno Cesare era stato il primo capitano Italiano ad alzare al cielo la prima champions vinta da una squadra italiana, era il 1963 erano a Londra, poi arrivò il mio papà, ne vinse 5 con il Milan l'unico calciatore a potersi vantare di averne vinte così tante con lo stesso club, 2 delle quale le sollevò da capitano.
Ero piccola quando nel 2003 alzò a Manchester la sua prima champions da capitano del Milan, mentre ero più grande nel 2007 ad Atene quando sollevò la seconda.
Ero così orgogliosa di lui, del mio papà, era il mio eroe, per me al mondo non esisteva un difensore più forte e bravo di lui, e nessuno mai mi avrebbe potuto far cambiare idea.
Con lui il mio rapporto era sempre stato più facile rispetto a quello con mia mamma, quando papà mi veniva a prendere a scuola ero felice, gli correvo incontro per farmi prendere in braccio da lui, poi prima di tornare a casa passavamo al nostro panificio preferito a prendere un dolcetto, mamma lo sapeva ma non si arrabbiava.
Christian e Daniel a volte erano gelosi del rapporto che avevo con papà, non capivano, ma come potevano?
Come si può spiegare al mondo il rapporto che c'è tra una figlia e il suo papà?
Be come ogni anno per il compleanno di papà andammo a Ibiza, non c'era solo di mezzo quello, ma anche altro, doveva parlare con un calciatore del Real Madrid un certo Theo qualcosa, visto che ero sempre curiosa avevo provato a cercarlo su Google e quel che si diceva di lui era disastroso.

T: papi sei sicuro di voler prendere questo Theo?
P: sì, è un bravo ragazzo e un ottimo prospetto
T: hai letto quello che si scrive di lui?
P: tesoro non mi interessa con la giusta guida diventerà un grande calciatore.
T: se lo dici tu, e questo mentore saresti tu?
P: be gioca nel mio ruolo, vuoi venire con me?
T: no, rimango qua a leggere

Papà mi diede un bacio e poi uscì di casa per raggiungere questo Theo da qualche parte in giro per Ibiza.
presi il mio libro e andai in una spiaggetta isolata non troppo lontana da lì, era difficile trovare un posto tranquillo ad Ibiza ma io lo avevo trovato.
Una volta arrivata mi tolsi i pantaloncini e il top rimanendo in costume e mi misi a distendere sul telo mare che avevo messo, iniziai a leggere perdendomi completamente fra le pagine del libro.
Ero talmente tanto presa dalla mia lettura che non mi accorsi che c'erano altre persone lì con me, fino a quando un pallone non mi arrivò addosso, chiusi il libro e mi alzai per raccogliere il pallone e darlo al ragazzo che mi venne incontro chiedendomi scusa, gli sorrisi e poi raccolsi le mie cose per tornare a casa.

P: tesoro già di ritorno?
T: potrei dire la stessa cosa di te
P: Theo sarà dei nostri, non vedo l'ora che inizi a lavorare a Milanello
T: speriamo abbandoni certe stravaganze, sai quanto è importante per il Milan avere un certo stile
P: quando parli così sembri il nonno
T: be sai quanto questo mi renda orgogliosa, e poi somiglio molto anche a te.

Papà mi venne ad abbracciare prima di costringermi a raggiungere mamma e i miei fratelli sulla barca di Rui Costa, si anche lui era lì, come ogni calciatore che si rispettasse.
Mi andai a cambiare e poi raggiunsi papà per andare da Rui Costa.
Arrivati sulla barca notai che mia mamma indossava dei miei pantaloncini, sbuffai ma non le dissi nulla, mi limitai a salutarla e ad andare a sedermi vicino ai miei fratelli e a felipe il figlio di Rui che aveva da sempre una cotta per me.

R: quindi Paolo com'è andata con Hernandez?
P: bene, finite le vacanze firmerà con noi.
R: ne sono felice, ha classe e stoffa, deve solo mettere la testa a posto, ma sono sicuro che tu ci riuscirai.
T: è una testa calda, non potrà cambiare.
P: non dire così, comunque Rui mi volevi parlare di un ragazzo del Benfica, vuoi forse rifilarmelo?
R: in realtà no, vorrei sapere da te cosa ne pensi, credo sia un bel prospetto alla Hernandez.
F: papà ma di chi parli di quel Dias?
R: si Felipe.
F: figurati, è già tanto che sia in prima squadra con il Benfica non farà strada.
P: be posso venire a vederlo se credi che ne valga la pena, ruolo?
R: difensore centrale.
P: verrò, anche se Nesta ti sarebbe più d'aiuto.
T: papà hai ricoperto ogni ruolo della difesa, chi meglio di te può giudicare un difensore?
C: sorellina mi impressioni, sei più competente dei 3/4 dei giornalisti che aprono bocca spacciandosi per tuttologi del calcio.
P: be è una Maldini.
A: si ma adesso basta parlare di calcio.

Mamma interruppe la conversazione e da lì il discorso iniziò a cambiare, parlammo di cibo, film, e ogni altra scemenza, io invece avrei parlato per ore di calcio.

F: dopo si va a ballare?
T: guardami? Ti pare che vengo a ballare così?
F: Talia sei sempre bella
D: puoi smetterla di sbavare su mia sorella?
C: davvero Feli lo sai che sarai sempre e solo un amico per lei.
F: siete pallosi, be comunque andiamo?
T: non ne ho voglia

I mei fratelli invece dissero di sì, io decisi di tornare a casa, volevo continuare a leggere il mio libro e evadere da quel casino chiamato Ibiza

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