Lisbona

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Eravamo arrivati a Lisbona ero felice volevo correre nel bar vicino allo stadio e chiedere di lui, ma non potevo dovevamo andare alla partita, il Benfica giocava contro non so più quale squadra ma a me non importava, volevo solo che arrivasse il mattino dopo per andare a fare colazione e aspettare Rubén, sperando si presentasse.

A: tesoro cosa metti?
T: una maglia e dei jeans?
A: si farò così anche io
T: così sembreremo sorelle, che meraviglia.
A: non rompere

Ci venne a prendere un taxi per portarci allo stadio, una volta arrivati Rui ci venne a salutare, c'era anche Felipe e questo non mi piaceva, stava diventando un po' troppo pensante nel provarci con me.

F: sei meravigliosa
T: si grazie ma non ho niente di così particolare
F: a te dona tutto.
T: si be grazie.

Odiavo i complimenti soprattutto quando erano finalizzati ad altri intenti, entrati nello stadio mi fiondai all'hospitality avevo troppa fame, presi delle focaccine, del prosciutto e qualche polpetta di baccalà, erano deliziose.

I: Talia? Oddio Talia.

Mi girai e c'era Ivan il fratello di Rubén, ottimo, pensai tra me e me, se c'era lui ci sarebbe stato anche suo fratello, così andai a salutarlo.

T: ciao Ivan che ci fai qui?
I: be sono venuto a vedere il Benfica, tu invece?
T: sono qui con mio padre e il suo amico.
I: ma tu pensa com'è piccolo il mondo.
T: già e tuo fratello non c'è?

Mi guardò in modo strano come se gli avessi appena detto di essere un aliena, sinceramente non capivo la sua reazione.

I: sei seria?
T: si
I: si vede che di calcio non ne capisci o conosci abbastanza
T: non è così, ne capisco e conosco ma ammetto la mia ignoranza sul campionato portoghese, conosco solo Ronaldo. Quindi?
I: si c'è mio fratello
T: mi piacerebbe salutarlo
I: facciamo così, dopo la partita ora è impegnato tra poco capirai.
T: ok

Salutai Ivan e con il mio bottino di cibo tornai da mio padre e dagli altri, appena Felipe mi vide cercò di rubarmi del cibo come faceva sempre quando eravamo piccoli, ma riuscì a proteggere i miei averi.
Mi misi comoda e pochi minuti dopo annunciarono le formazioni:
Con il numero 6 Ruuuuben Diasssss...

T: merda...merda...
F: che c'è?
T: il 6 è il prospetto di cui parlava tuo padre?
F: sì perché?
T: no nulla...
F: sicura?
T: sisi

Presi immediatamente il mio telefono affidando il mio piatto pieno di cibo a Felipe, scrissi immediatamente alle ragazze.

Messaggio a ignorantelle:

Ragazze ho un problema...

G: hai baciato Felipe e scoperto che ti piace?

Ma sei scema?
No...

M: cosa allora?

Rubén il ragazzo che ho incontrato ad Ibiza gioca per il Benfica...

G: AHAHAHAHAHAHH mi sento male

M: ma come un calciatore? 😂😂😂

Non siete divertenti...Rui parlava di lui con mio padre, finita la partita andremo a conoscerlo
Voglio uccidermi, anche perché ho visto Ivan suo fratello quindi sa che sono qui...

G: be foto di sto Rubén...ora che sai chi è 😏😏😏

M: si foto grazie.

andai su Instagram a cercarlo e trovai una sua foto, feci lo screen e la mandai alle ragazze.

G: ah però niente male

M: porca puttana ma che gnocco pazzesco è?

Ma è un calciatore
Sapete che ho delle regole

M: be allora mi offro come tributo per finirci a letto

G: Mar pensa a curarti...e te Taly smettila con le tue seghe mentali.

Bloccai il telefono ignorando i messaggi di quelle pazze e tornai a concentrarmi sulla partita, ora avevo un motivo in più per seguirla, era davvero bello, mi voltai per cercare Ivan ma non lo vedevo, doveva essere in un'altra zona dello stadio, Rui aveva preferito stare lontano da orecchie indiscrete.
A fine partita papà disse che non era per niente male e che non vedeva l'ora di incontrarlo, così andammo nella zona degli spogliatoi, sentivo il cuore in gola.
Felipe mi teneva la mano sul fianco come per far credere al mondo che fossimo fidanzati.

T: scusatemi vado a prendere da bere.
F: ti accompagno?
T: no grazie

Mi staccai dal suo abbraccio e andai al bar a chiedere una coca cola con ghiaccio e limone, mentre aspettavo da bere notai che Rui stava presentando mio padre a quelli che dovevano essere i genitori di Rubén, anche perché c'era Ivan e poco dopo eccolo arrivare, dalla fretta non si era nemmeno asciugato i capelli, era davvero bello, lo sentì dire che era un emozione conoscere il grande Paolo Maldini, ad Ibiza non si erano parlati, lo aveva solo visto allenarsi, non vedeva l'ora di poter parlare con lui del gioco e altro.

P: be posso presentarvi la mia famiglia, mia moglie Adriana e mia...ma dov'è finita?

Corsi da papà e appena Rubén mi vide sgranò gli occhi, stessa cosa fece anche Ivan.

P: ah eccola, mia figlia Talia.
T: piacere sono Talia.
R: la ragazza di Ibiza
T: già

Felipe si avvicinò a me interrompendo la discussione con Rubén.

F: vi conoscete già?
T: si, ci siamo scontrati una sera ad Ibiza e alla festa di Theo prima di arrivare ci siamo ribeccati.
F: capisco.
I: be scusa per prima, insomma ho detto ad una Maldini che non ne sa nulla di calcio.
T: tranquillo.
P: be Rubén con la sua famiglia verranno a cena con noi.
T: perfetto.
R: stupendo

Ero felice di averlo ritrovato, ma ero triste perché era un calciatore, e non avrei mai sprecato tempo con lui, arrivati al ristorante decisero di dividere i tavoli, giovani in uno e vecchi nell'altro.

F: Rubén non vai dai nostri padri a sperare in una raccomandazione
R: no Felipe, sai il mio posto è qui con voi nonostante sia un calciatore professionista, a differenza tua.

Era evidente che fra i due non corresse buon sangue, appena Felipe vide lo sguardo che mi scambiai con Rubén, si innervosì e decise di rovinare la cena a tutti, soprattutto a me.

F: come mai non c'è April? State ancora insieme giusto?
T: oh sei fidanzato?
R: si da un anno circa, vedi Felipe io non nascondo nulla.
F: certo come no, ed è per la tua sincerità che ci stai provando con Talia?
R: sai si può essere gentili con una ragazza anche senza provarci, lo so che per te è un problema
F: si come no, sopravvalutato del cazzo
R: raccomandato, però sai cosa almeno le ragazze se vengono a letto con me non è per il mio cognome o i miei soldi ma è perché gli piaccio.
F: vieni fuori che ti spacco la faccia.
T: basta, tutti ci fissano non state dando un bello spettacolo.

Gli animi si calmarono, almeno esteriormente e tornammo alla nostra cena.
Ero stata una stupida a credere che un perfetto sconosciuto potesse essere quel ragazzo che mi avrebbe fatto tornare a vivere certe cose.

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