Parigi

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POV Talia

La prima tappa del nostro tour non poteva che essere la tour eifelle, di sera era più bella, le luci la rendevano affascinante.
Comprai da una bancarella una specie di pashmina e la stesi a terra così potevamo sederci.

T: non è bellissima?
R: si è stupenda
T: di giorno appare brutta e insignificante ma di sera è magica.
R: Talia prima non volevo offenderti
T: tranquillo, dopotutto non hai tutti i torti. Quanto ci scommetti che ci starà provando con una delle cameriere?
R: no sei fuori strada, la barista, ci sta provando con la barista.
T: ti vedo sul pezzo.
R: ero lì

Mi persi per un secondo nei suoi occhi color nocciola, arricciò leggermente le labbra, aveva un leggero strato di barba che gli donava, gli passai una mano sulla guancia per poi rilasciare un bacio delicato su di essa.

T: grazie
R: di cosa?
T: di farmi compagnia.
R: come potevo dire di no ad una visita di Parigi?
T: giusto, andiamo ti porto da un'altra parte.

Mi alzai e gli feci cenno di seguirmi, andammo lungo la Senna, mi prese per mano e si avvicinò a me, mi strinse a lui inebriandomi con il suo profumo.

T: ed ecco il Louvre
R: bellissimo
T: vieni con me fino alle piramidi
R: si ok

Corsi verso la più grande e poi in quelle più piccole era come se fossimo nel film il codice Da Vinci, poi mi sedetti su un muretto di una delle piramidi più piccole e lui si mise al mio fianco, appoggiai la testa sulla sua spalla, poco dopo mi poggiò una mano sul mio braccio e iniziò a coccolarmi.

R: sei fredda, ti do la mia giacca
T: no tranquillo così va bene
R: e se poi ti ammali?
T: ma va sono temprata
R: avrei dovuto dirtelo di April
T: no non eri obbligato
R: sai ti ho pensato...mentre ero con lei...

Mi prese il viso posandomi una mano sotto al mento avvicinò le sue labbra e rilasciò un bacio dolce e delicato sul collo per poi arrivare all'angolo della bocca.

T: fermati...non rovinare tutto...
R: vieni con me?
T: e april?
R: non c'è...
T: Rubén non sono quel genere di ragazza...
R: cos'ha Theo che io non ho?
T: sei fidanzato a differenza sua
R: e se non lo fossi...
T: ma lo sei...

Rubén si avvicinò ancora a me, era difficile resistergli, era così bello e sexy e il suo profumo era una droga per me.
Tornò a baciarmi il collo scendendo fino alla scollatura del vestito, cercavo di resistergli ma una piccolissima parte di me voleva sapere cosa si provava ad andare a letto con lui, come fosse sentirlo dentro di me.

T: lasciami ti prego
R: lasciati andare, April non conta nulla
T: te lo ripeto non sono quel genere di ragazza che cede facilmente solo perché sei un calciatore.

Trovai la forza per staccarmi da lui e correre via, volevo solo tornare in albergo mettermi a dormire e dimenticarmi dei suoi occhi color nocciola che non chiedevano altro che io cedessi e lo baciassi per poi andare con lui in albergo, per un istante avevo pensato di cedere ma poi avevo ripensato a tutti i valori che mi erano stati insegnati, non ero perfetta ma di sicuro non sarei mai andata con uno fidanzato.
Entrata in stanza mi tolsi le scarpe e gli orecchini prima di gettarmi sul letto, non avevo neanche voglia di togliermi il vestito, poco dopo qualcuno bussò alla mia porta.

T: Theo che ci fai qui? La barman ti ha dato buca?
TH: siamo gelose?
T: per niente...sai come stanno le cose...
TH: giusto e Dias?
T: non so di cosa tu stia parlando
TH: ti ha seguito in giardino l'ho visto
T: e con questo?
TH: non è più tornato nella sala e tu sei sparita
T: non ci sono andata a letto se è questo che vuoi sapere
TH: non mi interessa perché tanto lo so che vuoi solo me

Mi spinse all'interno della mia camera e chiuse di colpo la porta, le sue mani si strinsero su i miei fianchi facendomi sollevare leggermente da terra, avvolsi le mie gambe attorno a lui e mi feci portare fino al letto.
Non fece molta fatica a togliermi il vestito e non appena entrambi fummo nudi iniziammo a scopare, sentivo il mio corpo fremere sotto ai suoi colpi, i suoi occhi erano fissi nei miei, ma la mia testa era ferma allo sguardo di Rubén, alle sue labbra, al suo profumo inebriante.
Theo continuava a muoversi sopra di me ma io non riuscivo a concentrarmi su quello che stavamo facendo perché continuavo a pensare a Rubén.
Chiusi gli occhi per un istante e ripensai al suo sorriso e a come chiudeva gli occhi quando rideva, alla morbidezza delle sue labbra e in poco tempo raggiunsi l'orgasmo.
Dopotutto anche se avevo pensato a lui era stato Theo a farmi godere, ero a letto con lui non con Rubén.

TH: sei spettacolare bimba
T: grazie, ora però dovresti andare nella tua camera
TH: giusto evitiamo che tuo padre ci scopra.
T: esattamente

Mi diede un bacio sulla punta del naso ed uscì dalla mia camera lasciandomi da sola ai miei pensieri, al mio vagare con la mente a qualcosa che non potevo avere.

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