Una strana convivenza. Il centenario e la ragazza

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Ho dormito bene fino ad un certo punto poi la mia maledetta insonnia ha colpito nuovamente e quando guardo l'ora, decido di alzarmi. Come vorrei dormire di più, possibilmente senza sogni?

Prima di andare in cucina per prepararmi un buon caffè all'italiana, mi dirigo verso il bagno. Sono quel classico caso di ibridazione di culture, metà scozzese e metà italiana. Il gusto per la buona cucina con la parte italiana e per il resto, Scozia che grida da tutti i pori.

Ormai faccio tutto in automatico e quando apro la porta, non faccio caso che qualcosa non va. Un calore improvviso dovuto all'umidità di qualcuno che ha usato la doccia, sollevo lo sguardo e...

Oh santa piripilla!

Come ho fatto a rimuovere la sua presenza e a non ricordarmene?

Lui è davanti allo specchio, telo attorno ai fianchi stretti, capelli legati in un nodo scomposto e umido, pennello in mano e metà viso insaponato. Mi guarda dallo specchio sorridendo, no, non mi sta prendendo in giro!

"Buongiorno, Rossa..." ancora qualche minuto ad osservarci e poi esco sbattendo la porta ma alzo la voce affinché mi senta "Dovremo mettere in chiaro una cosa signor Lupo, i termini del bagno e... spero che non abbia finito tutta l'acqua calda!" stizzita, vado in cucina.

**

Mentre continuo a radermi, ho ancora il sorriso stampato in faccia come un cretino ripensando alla scena di poco fa. Avrebbe voluto prendermi a schiaffi o altro dal suo sguardo furente, poi però, qualcosa in quegli occhi verdi ha acceso il suo interesse così come il mio. Quegli attimi di tempo che dilatano in cui mi ha guardato per bene, avvampata in viso deglutendo per un evidente nervosismo.

Mi chiedo se quel rossore sia in altri punti del suo corpo, collo, petto e poi le lentiggini...

La massa di capelli legati, una maglietta per dormire e i piccoli piedi nudi. Quando è uscita e ha urlato il suo sdegno, ho riso ancora di più come non mi capitava da tempo. E poi, avevo un'erezione. Dopo più di cento anni ancora il mio corpo fa come cavolo gli pare, ok è carina ma... ho usato nuovamente l'acqua fredda per calmarmi.

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Quando mi raggiunge in cucina, ho lasciato il caffè e qualcosa da mangiare anche per lui non conoscendo i suoi gusti. Un pantalone della tuta e una maglietta nera che esaltano il suo fisico che avevo visto poco fa, così distolgo lo sguardo e afferro un biscotto al cioccolato. "Forse abbiamo iniziato nel modo sbagliato, non credi?" lo guardo mentre finisco il biscotto "Beh, Ramonda mi ha imposto la tua presenza, quindi dovremo convivere e fare buon viso a cattivo gioco..." si siede sullo sgabello a pochi centimetri da me e l'odore del suo dopobarba mi fa quasi mugolare per quanto è buono. Mi chiedo perché si sia sbarbato, con la barba sta molto meglio anche se così non dimostra i suoi 107 anni.

"Starò alle tue regole Rossa. Del resto questa è casa tua e io sono un ospite. Un ospite in prova per ritornare in seno al Wakanda. Ho bisogno di trovare nuovamente quella tranquillità e pace di un tempo..."

Bene, allora gli dico quelle poche e semplici regole per il vivere civile.

***

Per tutto il giorno non ci vediamo, quando arriva la sera, decido di preparare la cena per entrambi. Forse è il momento giusto per chiederle spiegazioni su quello che ho visto quando ci siamo toccati.

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Meravigliata nel trovare la cena pronta, forse l'ho mal giudicato. Eppure ciò che ho visto nel sogno era vivido, veritiero. E sarebbe accaduto. Ma la Veggente non può vedere per se stessa.

Perle KimoyoWhere stories live. Discover now