Il cielo del Wakanda. Di mani che si sfiorano, baci e... cosa provo per te?

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"Lo spirito del Lupo Bianco alberga nel Protettore fin dalla sua nascita. Ciò che per egli sembrerà strano è in realtà il Lupo Bianco che cammina con lui..."

Le parole di Nayma continuano a risuonare nella mia testa, quasi insistenti. Soprattutto dove io sarei una sorta di Protettore della Veggente.

Ripensandoci, molte cose erano strane nella mia vita. Le mie abilità in battaglia erano e sono tuttora frutto di anni di addestramento, doti notevoli che in seguito, il siero ha accentuato rendendomi quasi invincibile. Ma non c'è solo il soldato o il sergente. C'è tanto James, c'è Bucky e... Lui. Il Lupo Bianco che freme da quando ho rimesso piede in Wakanda. E Lei.

Certo, Lei non aiuta affatto.

Sto permettendo a una ragazzina sconosciuta di entrarmi dentro. Di far parte della mia vita. Di entrarmi così a fondo, sottopelle, da toccarmi l'anima.

"Avrai di certo visto qualcosa la prima volta che vi siete visti. E quel qualcosa si avvererà... non puoi metterti contro il Destino Lupo Bianco... il tuo Destino è legato al suo indissolubilmente..."

Impossibile. Impensabile.

E mentre raggiungo il palazzo, i miei pensieri continuano a farmi compagnia.

***

Da qualche parte, tra gli universi del multiverso.

"Mio Signore..."

L'uomo osserva un ologramma quasi annoiato e sembra non ascoltare il suo sottoposto, poi solleva lo sguardo verso il dipinto di fronte a lui. Sorseggia il vino per poi posare la coppa sul tavolo. "Mio Signore..." lui alza un dito per zittirlo, non aveva alcuna voglia di sentirlo perché già sapeva.

La donna nel quadro sembrava prenderlo in giro, capelli rosso scuro e occhi verdi, ah sua figlia era identica. Elena aveva preferito Malcolm MacGregor a lui e adesso lui avrebbe preso la figlia, la Veggente, rendendola SUA per sempre. Una schiava che poteva prevedere il futuro.

"Mio Signore, la prigione è vuota..."

Lui non era nemmeno poi tanto sorpreso. Malcolm era uno degli esseri più potenti del Multiverso e nemmeno una prigione come quella lo poteva tenere a freno. Ciò voleva dire che la Veggente era prossima ad avere il suo pieno potere. Bene, fino a quando non fosse uscita dal Wakanda, loro non poteva fare nulla.

"Elena, alla fine vincerò io..."

***

Il pranzo con la regina Ramonda era un modo come un altro per ritrovarsi ma avevo anche il sospetto che volesse vedere come andava avanti la nostra convivenza. Avevo cercato di coprire gli evidenti segni che avevo sul collo anche per evitare le battutine di Shuri.

Bucky era seduto al mio fianco, maglietta nera che metteva in risalto il suo fisico muscoloso e snello, jeans neri sbiaditi, capelli legati e barba incolta. Sa quanto tutto questo sia illegale? Sa quanto mi sta facendo impazzire questo suo essere... bello da fare schifo ma sì, lo sa ed è per questo che soffri?

Mangiamo, parliamo e ad un certo punto la sua mano in vibranio si appoggia sulla mia coscia. Avevo messo una gonna lunga ma si vede che non è stata una buona idea. Trasalgo per un attimo, la mano resta ferma mentre rispondo a Shuri. Perché ho messo una gonna con i bottoni sul davanti? Quella mano scosta la stoffa e arriva sulla pelle, all'interno coscia e mi muovo leggermente. La mia mano va sulla sua togliendola.

Un'occhiata in tralice, lui fa quel mezzo sorriso da sbruffone la mano torna sulla mia coscia. "Tutto bene Imboni?" "Sì, tutto bene..." la mano risale lentamente, le dita metalliche fanno cerchi sulla mia pelle mandandomi brividi lungo la spina dorsale fino a sfiorarmi le mutandine. Serro le cosce e la sua mano si sposta ancora.

Perle KimoyoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora