Capitolo 10 Matt

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"Ho saputo dell'accendino. Sei un grande". Si congratula con me  Josh sorridente.
Ricambio il sorriso. Poi di gira e inizia a parlare con Henry.

"Devo andare in bagno", dico  io.

"Ok, non  ti aspettiamo. Rischiamo di sederci per terra. Intanto ti prendiamo il pranzo", risponde il mio migliore amico.

Con un passo veloce mi dirigo verso il bagno. I bagni delle femmine e dei maschi sono uniti, e questo crea molto spesso situazioni imbarazzanti.

Sento dei singhiozzi in lontananza, che sembrano di una ragazza.

Mi avvicino con un passo felpato verso il bagno. 

"C'è qualcuno?", chiedo io entrando. Nel silenzio assoluto sento dei singhiozzi deboli.
Nessuna risposta.
"C'è qualcuno?", ripeto.

Pian piano che mi avvicino si sentono sempre più chiaramente. Sì, sono decisamente di una ragazza.

Cerco di capire da quale porta provengono i singhiozzi. Si fanno sempre più strozzati, come se la ragazza stesse cercando di trattenerli.
Appoggio l'orecchio su ciascuna delle porte per cercare di capire da dove vengono quegli strani rumori.

Ad un certo punto cala il silenzio. Si sentono solo dei lievi respiri.

Ho capito. È la quinta porta a sinistra.
Il bagno migliore, dove la chiave gira perfettamente nelle serratura, quindi ci si può rinchiudere perfettamente senza che nessuno entri. La porta è di colore giallo, e ha delle scritte fatte con il cancellino. Busso alla porta.
"C'è qualcuno?" ripeto.

Ad un certo punto la ragazza riprende a singhiozzare rumorosamente.

Una delle poche cose che mi distrugge è di vedere un donna che piange. Che sia una bambina, una ragazza o un'adulta scatena in me  cattivi ricordi. Come quando papà picchia la mamma e io sento i suoi singhiozzi soffocati.

                                                                         ✦✦✦✦                                  

"Stai zitta, brutta troia!" urla mio padre. Mia madre cerca di trattenere le urla. Più urla, più la picchia.
"Ferma!" la aggredisce, dandole una frustata con la spessa cintura che fino a pochi minuti fa portava nei pantaloni. La mamma è piena di lividi dappertutto. È praticamente nuda. Indossa solo un paio di slip e un reggiseno.  
"Ho detto ferma!" ripete lui, sempre più arrabbiato.  Un' altra frustata.
Sono nascosto dietro il fornello della cucina, quindi non riesco a vedere nulla, per fortuna. Ma riesco ad immaginarmi la scena perfetta.
"Basta, ti prego" lo implora  mamma in preda al dolore.
"F-A-N-C-U-L-O" scandisce mio padre. Un'altra frustata. E siamo a tre. Mi sporgo leggermente dal fornello, e vedo la scena con i miei occhi. Mamma sanguina ed è piena di ferite, e gli occhi lucidi e le guance arrossate mi fanno rendere conto del fatto che papà sia ubriaco fradicio.                          La scena mi traumatizzerà a vita. E pensare che non si sono neanche accorti di me.

La prima volta che ho visto mio padre violentare mia madre. Avevo solo cinque anni, ero solo un bambino. Un bambino innocente, che per troppo tempo vissuto  situazioni terribili.

"Di' qualcosa, per favore!", chiedo io al vuoto, sperando che chiunque sia la persona dentro i bagni esca e mi spieghi cosa la fa sentire così. Anche se i miei amici mi stanno aspettando, preferisco aiutare una persona in difficoltà.

"Esci subito!", ribatte una voce. Una voce che è però molto familiare.                                                             "Faresti meglio a farti i cazzi tuoi", continua. Ora che ci penso, in tutta la scuola c'è solo una ragazza che ha il  di rispondermi così.

Stay With Me Forever And EverWhere stories live. Discover now