Capitolo 11. Laila

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Non ci posso credere. Mi sono appena fatta fregare da quello stronzo, mannaggia. Ho cercato di trattenermi, di porre resistenza.

Stranamente Garcia sembrava  gentile. Voleva aiutarmi a tutti i costi. Non è una cosa da lui.
E la cosa peggiore che ci ritroviamo insieme, nello stesso bagno, ad una ventina di centimetri di distanza, e  per ora nessuno sembra intento ad avvicinarsi e a fare nulla.
 Nell'aria regna un silenzio assordante. Sembra che tutto quello che  gli ho detto riguardo Hanna e il resto abbia toccato il suo cuore. Penso a qualcosa da dire per smorzare la tensione che si è creata tra di noi.

'Allora, andiamo verso la mensa?', nel frattempo lui continua a fissarmi incuriosito senza dire nulla

'Perchè mi guardi così?', vorrei chiedergli. No. So esattamente cosa dirgli.

"Scusami, io non volevo turbarti. Vado a mangiare, okay? Grazie per avermi ascoltata". Distaccata ma non troppo. Dolce ed amichevole al punto giusto. Anche se Matt non se lo merita, ho detto proprio la cosa giusta nel momento giusto. Mi do una pacca sulla spalla da sola.

Esco cauta dal bagno, e Garcia rimane dentro impietrito. A questo punto, sono costretta a pranzare da sola nell'aula di scienze con il pasto di riserva che porto sempre con me per ogni evenienza.

Cercando di fare il meno rumore possibile, percorro con un passo lungo e ben disteso i corridoi della mia scuola. La Mc Griffin non sarà il miglior liceo del paese, ma non posso dire neanche che sia il  peggiore, non avendone visitati tanti.

Dopo un paio di minuti di camminata continua, raggiungo l'aula, che è deserta. Di solito qui ci pranzano i secchioni, e va contro ogni mio principio pranzare qui. Ma non ho molta scelta.

Estraggo il pranzo dal mio zaino e mi siedo nell'angolo in fondo. Tiro fuori il telefono per controllare le condizioni a dir poco pietose in cui mi sono ridotta e aggiustare il trucco.

Cavolo. Due lunghe righe nere che colano dagli occhi mi rigano le guance. I miei capelli sono tutti scompigliati, un po' da una parte ed un po' dall'altra. E mi sono fatta vedere da Garcia in queste condizioni. Che vergogna.

Inizio a mangiare il mio panino con prosciutto cotto e fontina. Nel frattempo apro lo zaino e mi metto a cercare qualcos'altro da mangiare. Controllo tutte le tasche, e in quella davanti, trovo un pacchetto di patatine rustiche, le mie preferite.

Sono contenta perché ho finito di mangiare esattamente quando la campanella è suonata. Per oggi i corsi sono finiti, e dovrei tornare a casa, ma c'è una cosa in particolare che devo sistemare.

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