15. Strange moments, astral if you can call them that

192 9 0
                                    

«Con un po' di disprezzo
ci risparmiamo di odiare molto.»
Jaques Deval

Mattheo

La mia era stata una mossa azzardata, stupida e anche molto incoerente.
Forse la più controproducente che fosse mai stata fatta.

Insomma mandare un ragazzo in infermeria solo per essere l'unico a farle da ripetizione era....egoista. Da fuori potrà sembrare gelosia ma non lo è stata per nulla, non c'entra niente con il perché l'ho fatto.

In realtà non è per un piacere personale ma servirà per il mio compito, questo era il motivo e quello sarà.

Io non vorrei passare del tempo con lei, certo sapere alcune cosa mi interessa proprio, ad dire il vero le devo sapere per forza quindi perché non saperle in questo modo.

Non è stata una cosa che ho pianificato, eravamo all'allenamento e stavamo provando un piano nuovo, andava bene fino a quel momento.

Essendo il capitano controllavo e dirigevo tutti, soprattutto perché alcuni dei nostri si sono indeboliti durante l'estate.

Dispongo di rammolliti lo so bene.

Comunque avevo scoperto circa dieci minuti prima dell'inizio dell'allenamento che il professore di incantesimi era in cerca di un tutor, non sapevo per chi però ero lo stesso ancora disponibile.
Io avevo già declamato che ero disposto quindi non dovevo fare niente ma avevo scoperto esattamente cinque minuti prima di entrare in campo che anche quel Torres si era appunto offerto.

La cosa non mi disturbava affatto, fare delle ripetizioni a qualcuno non mi ha mai entusiasmato. È quando il rappresentante dei Tutor mi disse che era per una ragazza di nome Sheila che qualcosa nel mio cervello andò in fuso.

Non so cosa sia scattato nella mia testa ma dovevo essere solo io quello libero, probabilmente era stata una stronzata quella pensata, togliamo il probabilmente ma così era successo.

Dovevo essere io perché scoprire informazioni era più semplice così e potevo sapere più cose della sua vita, non era mio interesse anzi, ero comunque obbligato a conoscerle.

Dopo tutte quelle cose feci appena in tempo ad entrare in campo e iniziare il nostro allenamento. Quel giorno c'erano tutti, anche quei coglioni dei miei amici, l'intera squadra.

E io avevo subito addochiato Torres, sapevo che farlo cadere per sbaglio era impossibile. Quello ha la capacità di rimanere incollato alla scopa anche se venisse giù un uragano.

Tuttavia non era nemmeno programmato quello che successe, era stato lì a portata di mano e io l'avevo semplicemente fatto.

Lui stava attaccando per tirare e fare punti e io con un incantesimo confundus ho lasciato che un bolide lo colpisse in pieno, quella palla era un po' fuori controllo in quel momento.

Lui è stato colpito molto forte alla spalla, penso che alla fine se l'è slogata o comunque spostata, ed è caduto a circa centocinquanta metri di altezza, almeno si è spiaccicato sulla sabbia. Non ha riportato danni per quella caduta, per lo meno non così visibili.

E quindi accidentalmente ho fatto finire quel ragazzo in infermeria per settimane.
Non è stato un mio pensiero reale, l'ho fatto perché in quel istante io avevo un opportunità e dovevo fare in modo che non mi sfuggisse.

Ma non mi frega assolutamente niente di quella ragazzina. Lei non mi importa affatto, devo solo estrarre qualche informazione sul suo conto, nient'altro.

Forse devo solo ricordarlo agli altri idioti perché sembra che non lo capiscano, sono qui in stanza da mezz'ora sentendomi dire che non c'è motivo per cui avrei dovuto farlo. Ma c'è invece, non quello che pensano loro però.

Infinite Darkness | Mattheo Riddle Where stories live. Discover now