16.Il tuo Antinoo

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Ma esattamente...come diamine dovrei presentarmi a scuola?

Ieri non ho avuto nessun problema a nascondere in casa l'enorme succhiotto sul collo lasciato da quel vampiro sanguisuga mannaro!

E ora? Le sciarpe sono rischiose e agli allenamenti come farò? Magari posso rubare dei cerotti muscolari dall'infermeria... Provo a seguire un tutorial di una make -up artist con i trucchi di mia madre, ho la pelle talmente chiara che il velo di fondotinta rende ancora più visibile il livido.

Il mio cervello sfoglia nuovamente i fotogrammi della serata di sabato, vuole mettermi alle strette e martoriarmi per sprigionare dalle labbra una verità infondata che ha creato solo il mio subconscio annoiato.

Non mi è piaciuto!

Alla fine, un maglione verde sgualcito con un chilometrico collo alto pescato tra i reperti storici del mio armadio, è la scelta migliore.

Passo davanti a mia mamma, Erik e Belle. Salto la colazione e sono già fuori.

Secondo problema della mattinata: Remi è seduto sul muretto di casa mia.

Ovvio, no? A chi dobbiamo rendere la giornata un inferno? A Beau Simons, sai, quel diciotenne sfigato in Olanda, è troppo tranquillo ultimamente.

«Perché non rispondi ai messaggi e stacchi le chiamate?»

«Avevo il cellulare scarico.» Non mi importa di nascondere il tono pungente.

Remi ingoia il colpo di ritorno della sua stessa scusa usata tempo fa.

«Per Ian invece è carico, risponde anche al posto tuo... C'è una bella confidenza.»

«Come tra te e June.»

Fanculo Remi. 1 a 0 per me.

«Tu non hai idea di com'è Ian! Pensa solo a sé stesso, dà sempre problemi e usa tutti!» sostiene, camminando avanti e indietro in preda alla smania.

«Non parlare di lui! E sei ridicolo a fare questa sceneggiata per un mio amico, non sei proprio nella posizione!» Ho volutamente sottolineato la parola amico e risuona strana tra le raffiche di rabbia che spirano lungo il mio corpo.

Mi si para davanti quando coglie la mia intenzione di andarmene.

«Ho parlato con i miei prima di venire qui! Gli ho detto di te, di me e che... Ho fatto un grande sbaglio a non aver tenuto conto della persona che ho davanti!»

Cosa?

Mi lascio attraversare dalle sue parole, mi fa vedere perfino la chat con June, ha messo le cose in chiaro con lei una volta per tutte, rivelandole che non le piaceva senza aggiungere altro... Beh dai, parlare ai genitori di me è già una dimostrazione.

«Non fa nulla è solo che...Magari, meglio che...» Non so cosa dire dinnanzi ai suoi occhi lucidi e arrossati. È stato solo un piccolo malinteso e di certo non posso permettere che rovini tutto.

«Mi sei mancato tantissimo» mi rivela, imprigionandomi tra le sue braccia mentre io sospiro contro il suo petto.

Sigilla il nuovo inizio con un intenso bacio. Intricate sensazione mi investono, sono addirittura eccitato dalla possibilità di essere colto in flagrante dalla mia famiglia.

Sì, ho qualcosa che non va.

Cerco di memorizzare quante più nozioni di chimica per il compito che mi aspetta dopo la ricreazione, curvo al tavolo di legno nel giardino della scuola.

Ho un bruciore ignoto in petto che non vuole spegnersi.

Un' ombra si allunga sulle pagine. Punto lo sguardo su quelle lenti scure che celano occhi stanchi, odio verso il prossimo e disgusto per il lunedì.

This could be nothingWhere stories live. Discover now