cap 4 - La spiegazione e la prova

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Max pov: sapevo che erika aveva mille domande in quel momento lo vedevo dalla forma in cui mi guardava) cosi mi sedetti sul divano e le dissi – Hai il permesso di parlare dimmi cosa ce piccola, è per quello che è successo?(lei annui) Se è per quello ti spiego subito, con i tuoi genitori ci conosciamo da sempre, molti anni fa quando conobbi tuo padre ero appena un ragazzino e lui era già dentro tutto questo, lo conobbi nel suo club, si parlava molto di lui all'epoca e della sua fama di bad boy ma non solo per quello senno che si vociferava in giro che facesse cose illegali, io ai tempi non capivo allora mi animai e una sera lo chiamai, e si come ora, ai tempi incuteva timore ma io non mi lasciavo intimorire da nessuno e cosi quando tuo padre mi vide mi disse che ero quello giusto per lavorare per lui, feci il lavoro sporco per un periodo e consegnavo le armi ai diversi soci, poi la cosa si fece più grande e potente con il passare del tempo e mi propose di diventare suo socio ma dopo la tua nascita le cose cambiarono ci furono molti attacchi dai club mafia rivali come ''Los perros" cartello argentino e anche il cartello de "Los boys" del Guadalajara allora per ordine di tuo padre divenni socio e vice capo di alcuni dei suoi club.(lei mi guardo come per dire quali club di che parli, lo leggevo nel suo sguardo evidentemente non sapeva tutta la storia della sua famiglia cosi prosegui)- Tuo padre sa che con te posso parlare di tutto ciò che voglio e non avrà nulla da dire se te ne parlo ora, come ben sai tuo padre è un mafioso potente e molto rispettato ma lui non lavora solo con il traffico di armi ma anche con il lavaggio del denaro e ciò significa che ha dei club dove li usa come copertura per fare questi lavori "sporchi" e che tutto sia sotto controllo, ovviamente come ben sai abbiamo gente da per tutto nelle varie zone e quartieri e ci viene riferito tutto quello che succede sia a me che a tuo padre.

Erika pov: (devo dire che ora ho capito molte cose così lo guardai e le dissi)- Bene ora ho capito, sapevo che mio padre aveva a che fare con questo mondo ma non pensavo tutto questo ,devo dire che anche se la cosa mi spaventa allo stesso modo mi piace, sono una ragazza con carattere che non si fa mettere i piedi da nessuno ho lo stesso carattere di mia madre- Max- beh non sembra con me sei diversa piccola, dimmi perché? Perché hai scelto me per mostrarti come sei realmente? – Erika- di cosa parla? Mostrarmi realmente? Non capisco! – Max- smettila di fingere su , diciamo che da come ti comporti con me e i modi che usi non sembra proprio che tu abbia il carattere di tua madre, dimmi la verità Erika, non vorrai essere punita vero? La guardai -Erika-bhe ecco io pfff (sbuffai), e va bene, mi sono fin da sempre mostrata cosi perché era ciò che mio padre voleva e si aspettava da me ma non sono cosi, io voglio desidero qualcuno che mi comandi che prenda le decisioni al posto mio e nonostante mi mostri diffidente la cosa mi piace e anche molto ad dire il vero, solo che sono molto orgogliosa e testarda per ammetterlo e poi mio padre non lo accetterebbe mai o almeno non lo avrebbe fatto se il candidato fosse stato un altro ma per quello che ho visto poco tempo fa mi lascia intendere che mio padre e d'accordo ed e felice posso azzardarmi a dire. Senta Signore io ho accettato perché desidero appartenere realmente, so che non sono facile perché ho un carattere complesso ma mi abbandono a lei-

Max pov: (Guardai erika e rimasi senza parole, quello che aveva appena detto mi ha stupito è definitivamente una sottomessa nata) cosi le dissi -bene erika conosci le regole, ora preparati ti porto al club. (lei mi guardò stupita ,immagino che non se lo aspettava in effetti la conoscono tutti come la figlia del boss mafioso più potente ma adesso sarà in un contesto totalmente diverso per lei e questo ad essere sincero mi piace molto). Lei mi guardò stupita per un po' ma poi si andò a preparare.

[Narratore esterno] Nel frattempo che i due si prepararono ad un tratto Amelia la governante della casa bussò nello studio del signor Rinaldi, e le disse che c'erano visite inaspettate, lei non sapeva di chi si trattasse e a dire il vero neanche lui, ma chi si lo sapeva era Erika già che era stata lei a contattare questa persona alle spalle del suo padrone e a darle l'indirizzo si casa, il signor Rinaldi andò in salotto e si trovò con un uomo alto, riccio e dai capelli rossi, muscoloso che guardandolo poteva avere sì e no una 30ntina d'anni, tutto ad un tratto l'uomo disse- cerco ad erika sono Carlo un suo caro amico. Max guardò l'uomo si scuso e andò in cerca della ragazza, arrivò in camera sua e bussò alla porta e quando senti il permesso dal altro lato entrò, la ragazza vedendolo entrare abbasso subito il capo in segno di rispetto, di certo non si aspettava al suo padrone e per di più in camera, cosi prendendosi di coraggio le disse – Padrone ma che ci fa qui? È successo qualcosa? No lo vedo molto contento- in effetti non lo era per niente, lei era sua e questo ragazzo lui lo aveva già visto conosceva quel volto solo che non ricordava dove e cosi prosegui – Erika ti cercano di sotto, un ragazzo dice di chiamarsi Carlo- Erika tutto un tratto sbiancò ed incomincio a balbettare, non capendo Max la prese e le disse di calmarsi e che le doveva delle spiegazioni, la ragazza presa da un momento di coraggio lo guardo e le disse- non ti devo proprio nulla, questa faccenda non e a far tuo- Rinaldi moriva dalla voglia di punirla subito ma aveva un idea migliore e cioè metterla in imbarazzo cosi prese il collare e le disse di indossarlo, lei lo fece ma le disse – Padrone mi dispiace e solo che carlo è un argomento delicato- Lui la guardo la prese per il mento bruscamente e le disse – Tu non ti devi permettere mai più a parlarmi in questo modo è chiaro? Ed ora muoviti, non fiatare- Lei iniziò a seguire a Max ma quando vide che stavano andando in salotto dove si trovava anche il giovane lo prese per un braccio lo fermò e con sguardo supplichevole le disse – La supplico padrone no lo faccia giuro che non volevo rispondere cosi e che non controllo il carattere a volte, la prego non davanti a carlo- ma Lui no la ascoltò neanche le disse di fare silenzio e di camminare. Quando arrivarono in salotto il ragazzo saluto educatamente Max ma il suo sguardo cadde su erika immediatamente, vide che lei era cambiata, fece per andare a salutarla ma lei si scostò e guardò al suo padrone, quando il suo padrone fece uno schiocco di dita la ragazza cadde in ginocchio, era stato un ordine chiaro e la ragazza lo aveva capito anche senza saperlo, il ragazzo guardò la scena stupito ed inizio a parlare.

Carlo pov: - Mi spiegate che cos'è tutto questo? Erika maledizione che significa?- ma la ragazza non parlò ed al posto suo lo fece il signor Rinaldi che le disse-Come vedi no ha il permesso e come tu ben saprai mio caro e vecchio amico tu non mi piaci non ti ho fatto fuori ai tempi perché era presto ma adesso posso farlo se tan solo provi a portarmela via o ad avvicinarti a lei- (in quel momento era tutto chiaro ora ricordavo chi fosse e cosi le dissi)-Ora ricordo ma che diamine erika è una sottomessa, ma davvero cosa le hai detto per convincerla ad entrare in questo mondo? PARLA! -lui si stava iniziando ad innervosire cosi Erika presa dal coraggio si alzò in piedi e si mise in mezzo ai due e dopo aver guardato il suo padrone per un tacito permesso disse- Erika- Carlo sono stata sempre attratta da questo mondo non posso più farne a meno e sono sua felicemente sua volevo solo che tu capissi perché non ti rispondevo più e perché non ero più da mio padre visto che lui non poteva dire nulla perché era una cosa che spettava fare a me, capisci ora? Ecco perché volevo che venissi qui e mi vedessi, ora che lo sai puoi anche andare- Carlo guardò erika e le disse – ora ho capito hai fatto la tua scelta addio! -

[Narratore esterno] Una volta che la situazione si fece più calma e si calmarono, i due decisero di uscire di casa senza dire una parola diretti al club. Una volta per strada già che il tragitto si stava facendo pesante e lungo max prese parole e disse con voce seria- Max- Erika voglio che dove andremmo non ti muova dal mio fianco, conosci le regole non ti muovere e non disubbidire non voglio dover punirti davanti a tutti, mi sono spiegato? - Erika lo guardo e le disse con voce flebile e appena udibile – Si padrone-, una volta dentro il club tutti gli occhi furono su erika ovviamente cerano tutti i mafiosi e la conoscevamo molto bene. Dopo una mezz'ora di musica molto sensuale e dove molte ballerine ballavamo alla lap dance erika si senti di nuovo osservata ma era uno sguardo intenso e di fuoco conosceva quella sensazione e sapeva che poteva essere una sola persona, Martina. Piano piano si avvicinò a lei e inizio a prenderla in giro e disse – Guarda un po' chi si vede da queste parti la figlia del mafioso più potente ora è una semplice sottomessa che riceve ordini hahaha ma dai sul serio? La figlia di Rey e Castillo in un posto come questo? - lei stava per rispondere quando senti una mano sulla spalla ed abbassò lo sguardo, subito dopo l'uomo guardo quella donna con aria gelida e parlò - Max- Ho sentito tutto ciò che le hai detto e se non vuoi che chiami al tuo padrone e ti faccia frustare davanti a tutti chiedile scusa ORA!- Ma la ragazza non fece in tempo a rispondere perché un'altra figura alta e imponente apparve davanti a lei e lei cambiò subito atteggiamento e cadde in ginocchio, era il suo padrone conosciuto in questo mondo come "sadic" ma il suo vero nome era Luca , Max prese a parlare con Luca e le disse che aveva ascoltato tutto e che la sua slave meritava una severa punizione, Martina guardò al suo dom con sguardo supplichevole e lui la fulminò con lo sguardo e le tirò un schiaffo che la fece cadere a terra, no la fece alzare e la prese dal guinzaglio e la trascino in un angolo dove la musica non era molto alta, sia Erika che Max li seguirono e osservarono la scena, erika spaventata ma un po' allegra visto il modo in qui si era rivolta a lei e Max compiaciuto. Dopo aver assistito alla punizione della ragazza i due se ne andarono in un posto vip del locale e il padrone le disse a la sua slave- prendi questo biglietto, vai al bancone e di a camilla la barista di prepararmi il mio solito drink lei sa qual è, la ragazza rispose –come desidera padrone- e se ne andò, una volta arrivata al bar le ragazze si scambiarono un occhiata e no lo potevano credere si erano ritrovate, Camilla ed erika erano migliore amiche da tutta la vita ma dopo essersi trasferita avevano perso contatti, si misero a parlare e il tempo passava finché lei non si ricordo del ordine ricevuto tempo prima.- ho no Camilla muoviti dammi il drink sono nei guai, ti cercherò domani e ti spiegherò tutto ma ora devo andare, la ragazza dopo averle dato il drink ed essersi scambiate i numeri di telefono guardò erika con sguardo compassionevole mentre lei scappò via nell'area vip dove il suo padrone furioso la attendeva.

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CIAO A TUTTI ECCO UN ALTRO CAPITOLO. SCUSATE SE CI SONO ERRORI MA COME HO GIA DETTO NON SONO UNA SCRITTRICE LO FACCIO PER PASSIONE, SE QUALCUNO A DEI CONSIGNI SONO BEN ACCETTI VI ABBRACCIO!

Il Dom e la sua SlaveWhere stories live. Discover now