Cap 8- L'INFERNO O IL PARADISO?

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Elizabeth pov: Sapete quando vi sentite tra l'inferno ed il paradiso? beh io mi sentivo cosi quel giorno quando mio marito mi disse di preparare le mie cose perché sarei dovuta andare con Jordan, sapevo che non stava a significare nulla di buono, lo sentivo dentro, il mio istinto mi diceva che l'avrei scottata cara questa punizione più di tutte le altre nel corso degli anni, dopo che mio marito e Jordan uscirono dalla stanza io iniziai a prepararmi e una volta pronta chiamai di nuovo mia figlia con la speranza che questa volta mi rispondesse.

Erika pov: Non potevo credere dove Max mi aveva portato, quando avevo visto tutte le valigie all'ingresso quella sera avevo pensato che lui dovesse partire per qualche viaggio di negozio ma non fu cosi, lui non parlò, non mi disse nulla fino a che non arrivammo al jet ero stupita da tutto quel lusso, era vero che io e la mia famiglia eravamo ricchi ma mai quanto lui, quando mi vide a bocca aperta con tono scherzoso mi disse << chiudi la bocca bambolina ho entreranno le mosche>> lo guardai con un sorriso dopo tutto sto vedendo un altra faccia di lui che devo ammettere mi piace e anche troppo. ma prima di salire sul jet senti squillare il mio telefono e cosi vedendo che era mia mamma risposi subito, ma quando senti la sua voce spezzata dal terrore dissi a max che dovevamo andare subito a casa da mia madre, lui mi guardò stupito perché non si aspettava che usassi quel tono di comando ma no me ne importava in quel momento poteva punirmi se voleva ma dovevo andare da mia madre e anche subito. Max mi guardò dopo che chiusi la chiamata e mi disse << non usare mai più quel tono con me e dimmi che succede>>, abbassai il capo e mentre andavamo in macchina le raccontai che mia madre piangeva e che dalla voce si notava terrorizzata,

Max pov: Quando ad erika squillò il telefono e vidi in lei un espressione preoccupata mi si strinse il cuore, detestavo vederla cosi, cosi una volta che lei chiuse il telefono le chiesi cosa era successo e poco dopo andammo subito a fare visita a sua madre. Una volta arrivati la vidi precipitarsi subito in casa come una furia cosa che in lei non avevo mai visto dato che dal momento che stava con me era sempre stata remissiva, entrò e si precipitò al piano superiore senza poche cerimonie e spalancò una porta che credo sia la stanza del piacere, immaginavo fosse quella perché era l'unica porta diversa da tutte le altre, quella porta era nera con una maniglia dorata molto particolare, una volta di fronte la porta erika non dubito in entrarci subito senza bussare e ciò che vide la fece andare su tutte le furie più di prima durante la telefonata.

Erika pov: Quando entrai in quella casa ero non solo arrabbiata con mio padre ma anche preoccupata una preoccupazione tale da far si che il mio corpo camminasse da solo, entrata nella nella stanza vidi a mia mamma che piangeva e il corpo stremato per i singhiozzi cosi presa da una rabbia ceca iniziai ad urlare contro mio padre come se non esistesse nessuno in torno a noi, << MA CHE DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI? PAPA CHE LE STAI FACENDO E QUESTE VALIGGE, MI SPIEGHI COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO QUI?>> mio padre guardò mia madre con sguardo di fuoco e le disse in tono duro << Elizabeth aspettami nel mio studio ORA>> ma vedendo che lei tremava e non si muoveva la presi e l'aiutai ad alzarsi e la feci sedere sul divano, lei non parlava, non guardava nessuno era come se fosse una statua, cosi guardai mia madre e le dissi << mi dici cosa è successo mamma?>> lei guardò suo marito e poi me e mi disse con sguardo assente << non di nuovo >> io non capivo a cosa si riferisse con quella frase cosi parlai direttamente con mio padre in modo da avere le cose chiare << che diamine sta succedendo qui o me lo spieghi o me la porto via con me papa e sai che sono capace PARLA >>

Osvaldo pov: guardai mia figlia e max che non faceva nulla per tenerla a bada era rimasto fuori da questa situazione, in quel momento presi parole e le dissi << HAHHAH non farmi ridere erika, tu no lo farai tua madre va punita e nessuno si metterà in mezzo CHIARO? LEI SA BENE COSA HA FATTO E DEVV'ESSERE RIEDUCATA ANDRA DUE GIORNI FUORI E NE TE NE NESSUNO POTRA FARE NULLLA>>iniziai ad urlare come un pazzo come si permetteva di parlarmi in questo modo, proprio il suo carattere doveva avere? e in quel momento senza che me lo aspettassi Elizabeth inizio a parlare con le lacrime a gli occhi.

Elizabeth pov: non potevo lasciare che succedesse un casino a causa mia cosi guardai mia figlia mi alzai e le dissi << andiamo ti spiego dopo >> Osvaldo era nero di rabbia la sua Elizabeth davvero stava disubbidendo a lui e se ne stava andando? lui guardò entrambe e le disse<<Elizabeth sappi una cosa tu sei mia e no mi importa se dovrò rinchiuderti a vita tu da qua non ti muovi, sfidami un altra volta e ti faccio vedere di cosa sono capace mi sono spiegato?>> tutte queste parole dette con una tale calma e freddezza che non appartenevano ad Osvaldo ed elizabeth tremava dentro ma non disse nulla era troppo stanca dopo tutte le emozioni che stava sentendo quel giorno cosi mentre sua madre non disse nulla e abbassò lo sguardo erika si mise in mezzo e disse <<prova solamente a fare una cosa del genere e no la rivedi mai più Osvaldo>> no lo chiamò padre ne papa ma per il nome cosa che a olsvaldo non passò inosservata. ma fece finta di nulla e la osservò ancora per qualche minuto.

Osvaldo pov: mia figlia mi stava sfidando devo ammettere che ero orgoglioso di lei ma vista la situazione che si era presentata questa cosa mi fece bollire di rabbia, sapevo una sola cosa Elizabeth non si sarebbe mossa da qua cosi presi a parlare con mia figlia per cercare una via più facile e le dissi << volete rimanere? faccio preparare la stanza per gli ospiti cosi ci calmiamo e tu erika stai con tua madre, che dice signor Rinaldi accetta?>>

Max pov: devo dire che il carattere di erika supera sia quello di sua madre che quello di suo padre quando si arrabbia e questa mi rende orgoglioso anche se mi preoccupa allo stesso tempo un po', quando il signor Rey mi chiese se accettavo di rimanere erika mi guardò con sguardo supplichevole ed io guardandola cosi decisi di accettare, quella sera ci sistemammo nella stanza degli ospiti e erika era felice dopo una bella doccia erika mi chiese il permesso di andare a parlare con sua madre ed io acconsenti.

Erika pov: finalmente stavo con mia madre e potevo parlare tranquillamente con lei, cosi dopo esserci prese entrambe una tazza di thè alle erbe ed esserci sedute sul divano iniziammo a parlare, una cosa si era chiara la serata che ci attendeva era lunga...

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CIAO A TUTTI, ECCO A VOI UN ALTRO CAPITOLO, SPERO VI PIACCIA TANTO QUANTO ME E GRAZIE PER IL SUPPORTO CHE MI DATE, VI ABBRACCIO <3

Il Dom e la sua SlaveWhere stories live. Discover now