CAP 5-LA PUNIZIONE NELLA STANZA DEL PIACERE

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Osvaldo pov: Una volta entrati a casa le dissi ad elizabeth di andare di sopra che avremmo parlato ma a modo mio, lei sapeva cosa stava a significare e si preparò, andò nella stanza dei giochi e si mise in posizione non ero con lei ma lo sapevo faceva sempre cosi quando dovevo punirla, ormai la conoscevo a memoria, bastava un mio sguardo per farle capire tutto, una volta raggiunta lei con aria di sfida alzò la testa mi guardò e disse- <<non è colpa mia se tua figlia a scelto il mio stesso cammino non posso mettermi in mezzo e tu lo sai meglio di me questa punizione no la merito stronzo>> -Osvaldo- Non ci ho visto più ho presi a elizabeth e lo fatta mettere sulla panca, presi il gatto a nove code e le dissi di iniziare a contare e di chiedere scusa-<<CONTA E CHIEDI PERDONO! CON CHI TI CREDI DI PARLARE, TI SEI DIMENTICATA CHI SONO? MUOVITI>>, e cosi le diedi 25 colpi fino a che lei disse-elizabeth. <<chiedo perdono non volevo mancarle di rispetto ma lo sa anche lei che quando erika si arrabbia non ascolta, non ho potuto fare nulla>>Osvaldo <<sei perdonata, ora vieni che ti coccolo un po' sei stata brava.>> quel momento viene interrotto da una telefonata, mi hanno appena informato che il carico di armi che avevamo spedito a brasile a Rio era stato un successo ed avevano già depositato i soldi sui mostri conti direi che meglio di cosi non poteva andare cosi decisi di chiamare al mio socio per avvisarlo della buona notizia. 

Max pov: Quella sera ero di buon umore dopo un carico di armi andato a buon fine con il mio socio, mi aveva appena informato che era andato tutto liscio e che avevano già depositato i soldi sui nostri conti,   allora  quella sera dovevo festeggiare ecco perché ero andato al club, ma il mio buon umore  non durò molto, ormai erano passati circa 15 minuti da quando avevo mandato ad erika a prendere i drink e ancora non tornava cosi decisi di mandare Aron la mia guarda del corpo e agente della mia sicurezza per cercarla e portarla da me ma proprio in quel momento eccola che sbuca dal nulla-<<Dove diavolo eri finita ti avevo detto di fare subito o sbaglio? no mi piace ripetere le cose, spero tu abbia una spiegazione>> -Erika << sono desolata padrone mi dispiace ma quando sono andata a prendere il suo drink e stavo per tornare  ho notato un viso familiare dietro il bancone ed era proprio la mia migliore amica la quale ormai non vedevo da anni e ci siamo messe a parlare e no mi sono resa conto del tempo, ecco a lei  il drink->>

Erika pov: Si che era arrabbiato, quando sono tornata pensavo  mi avrebbe punito subito ma non è stato cosi, e cosi mi sono azzardata a parlare di camilla e le ho raccontato chi era e cosa era successo. Lui mi guardò ed io iniziai a raccontare -<< Padrone io e camilla siamo amiche da tutta la vita i suoi genitori sono cresciuti con i miei siamo molto unite ma poi ci siamo dovute dividere per delle scelte diverse ed io soffri molto, siamo state separate per due anni senza neanche sentirci, senza sapere nulla dell'altra e oggi ci siamo riviste e  davvero assurdo, ci siamo scambiate i numeri di telefono e le ho detto che domani ci saremmo riviste e che poteva venire a casa>>, ad un tratto mi prese per capelli e mi disse - Max-<< e tu da quando prendi decisioni senza chiedere eh? TU NON TI AZZARDI NEANCHE A MUOVERE UN MUSCOLO SE PRIMA NON TI AUTORIZZO IO , MI SONO SPIEGATO?>> -erika- (era davvero arrabbiato, forse l'avevo fatta grossa ma no mi importava perchè domani avrei rivisto la mia amica e tutto questo ne valeva la pena)- <<padrone mi sta facendo male, mi dispiace io non ho riflettuto ho pensato solo alla mia amica e a passare del tempo insieme, non succederà più lo prometto>> ero con le lacrime mi stava facendo male e non allentava la presa cosi scoppiai a piangere, in quel preciso momento mi lasciò e mi disse- Max-<< vai in camera oggi dormi sul tappeto che ti serva da lezione ah e domattina aspettiamo visite<<.-

Max pov: questa razza di impertinente ma come si permette a fare le cose senza consultarmi, ma le avrei fatto capire io come funzionavano le cose in questa casa, cosi andai nel mio studio e chiamai ad un mio caro amico Sebastian Rovinelli e le dissi che domani lo aspettavo a casa per passare una giornata insieme a lui e suo figlio, lui ovviamente mi ringrazio e mi disse che sarebbe venuto con molto piacere. Dopo aver concluso la telefonata andai da lei mi spogliai e le dissi di avvicinarsi, lei cosi fece ed io le dissi-<< Ti rendi conto di quello che ai fatto vero? sei fortunata che sono stanco o ti avrei fatto il culo nero  ma comunque ti punisco in un altro modo, domani starai con il babydoll rosa che ce in un cassetto a destra nella cabina armadio e il collare  ci saranno ospiti, li tratterai con rispetto e ti comporterai perché al primo sgarro ti farò punire da loro quindi attenta>>. Lei mi guardò e disse-Erika-<< va bene ho capito padrone mi comporterò bene>>- <<brava cosi mi piaci, ah e con rispetto alla tua amica l'ho contattata e verrà anche lei>>

Erika pov: No come che viene anche Camilla? dannazione  questo non ci voleva ma di certo non potevo fare un casino, non volevo altre punizioni cosi, stanca da questa situazione annui solamente e lui ne parve compiaciuto, mi misi per terra nel tappeto bianco di pelo e mi addormentai quasi subito felice che avrei rivisto e passato tempo con la mia amica ma anche preoccupata perché non sapevo cosa mi aspettava con gli invitati di domani.

Il Dom e la sua SlaveWhere stories live. Discover now