Evelyn.24

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<<Se lo lasci dire Evelyn, siete splendida>>

Sorrise falsamente a quel complimento. Si fece spazio lungo la sala del ristorante in cui Edward Baker l'aspettava. Solo quando si sedettero l'uno di fronte all'altra Evelyn pensò bene di mettere le cose in chiaro

<<Sia chiaro Edward, io sono qui solo per fare un favore a mio marito>> disse seria, scaturendo in lui un risolino

<<E il favore quale sarebbe?>>

<<Rimanere in vita>> rispose <<Quindi, è bene che lei sappia che questa sera si concluderà con questa cena niente di più e che se prova ad allungare le mani gli e le taglio>>

Rimase sorpreso dal modo in cui la ragazza gli si rivolse, eppure provò un moto di compiacimento nel notare come Marcus Miller l'aveva cresciuta <<Posso almeno darti del tu?>> azzardò sorridendo cordiale, e quando lei annuì il suo sorriso si allargò <<Sai Evelyn, so che sembra difficile da credere, ma se ti ho invitata a cena è stato per il puro scopo di conoscerti>>

Evelyn lo guardò attenta, era un bell'uomo non c'era che dire, e lei per qualche strano motivo iniziò a paragonarlo ai due uomini che si lasciò alle spalle a villa Ferreira. Rimase con lo sguardo fisso su di lui, non parlò nemmeno quando lui indicò la ferita alla spalla

<<Come te lo sei procurato?>> chiese versando successivamente del vino in entrambi i calici

<<Gli incidenti capitano a tutti>>

<<Una lama da cinque ben affilata>> studiò la ferita Edward sorprendendo la ragazza

<<Hai buon occhio oppure devo pensare che sei stato tu a procurarmelo alle spalle?>>

<<Vorrei prendermene i meriti...>>

<<Non sei il primo che me lo dice>>

<<E sicuramente non sarò l'ultimo mia cara>> Evelyn strinse gli occhi con aria interrogativa <<Hai maturato un bel po' di nemici Evelyn>> aggiunse poi

<<Immagino che sia il prezzo da pagare...>>

<<...Per essere l'angelo nero di New York?>> finì la frase per lei <<Direi di sì, sono i molti a volerti, non importa in quale modo e quale parte, ma sei molto ambita>>

Evelyn si mosse nervosa sulla sedia, e si dedicò un sorso di vino per sciogliere il nodo che le si formò sul petto dopo quelle parole.

<<Non volevo metterti a disagio>> si scusa Edward

<<Non c'è disagio nell'apprendere una verità no?>>

<<Immagino che tu sia abituata>>

<<Mio padre mi ha protetta per bene finché ha potuto>>

Edward la guardò attentamente, incuriosito dalla sua persona. E si sorprese di come lei trasudasse sicurezza da ogni poro della sua pelle ma gli occhi mentivano per lei. Tuttavia non parlò, attesero in religioso silenzio l'arrivo del primo, e dopo che addentò la carne tenera parlò di nuovo: <<E come ci sei finita nelle mani di Rafael Ferreira?>>

<<Ci siamo innamorati>>

Rise di gusto all'affermazione della ragazza, perché lui sapeva bene che non poteva essere possibile una cosa del genere <<Perdonami se rido Evelyn, ma Rafael non è il tipo che "ama">>

<<Questo sta a me stabilirlo no?>>

<<Certamente, ma l'ho visto durante la riunione sai...>> fece una pausa ottenendo tutta l'attenzione della ragazza <<I tuoi occhi non lo cercavano quasi mai, anzi, li ho visti cercare spesso quelli di Aleksander>>

<<Sei un ottimo osservatore vedo>>

<<Dici bene, mi piace osservare ciò che mi circonda e dovresti farlo anche tu Evelyn>> di nuovo, lei gli rivolse uno sguardo interrogatorio <<Ho saputo dell'incendio alla villa>>

<<Solo qualche nemico fuori di testa>>

<<Forse, eppure è strano che nessuno abbia attaccato le colonne, il territorio è ancora tuo no?>> Evelyn fu sorpresa da quel ragionamento, perché non si era fermata a pensarci eppure l'uomo che aveva di fronte, aveva ragione <<E' così strano che ti attacchino senza attaccarti veramente>>

<<Mi stai confessando di essere stato tu?>> chiese lei ironica

<<Oh credimi Evelyn, se fossi stato io, non mi sarei fermato ad un incendio doloso...>>

Lo immaginava bene, l'aveva percepito sottopelle che Edward Baker era uno da tutto o niente, e si disse che le volte in cui lui si accontentò del niente, forse, si potevano contare sulle dita di una sola mano.

<<Se dovessi dire un nome su due piedi direi proprio quello di tuo marito>>

<<Stai insinuando dei dubbi nella mia testa su mio marito Edward?>>

<<I dubbi vengono quando non ti fidi Evelyn>> disse lui <<In caso contrario le mie sono solo parole vuote e supposizioni infondate>>

Non ci fu più una parola dopo quella frase, Evelyn fu invasa dai dubbi, prima di quel momento non si era fermata a penare più di tanto all'incendio avvenuto settimane addietro. Completamente assorta dai suoi pensieri, non si rese nemmeno conto che Edward aveva guidato fino a villa Ferreira.

<<Arrivati>> pronunciò, e quando Evelyn stava per aprire lo sportellò l'afferrò per il braccio <<Lascia che ti faccia i complimenti per i tuoi occhi>>

<<Sono semplici occhi neri Edward>>

<<Gli occhi sono invece una parte importante Evelyn, possiamo accorgerci di tante cose solo volgendo lo sguardo altrove>> le disse <<E gli stessi possono essere anche più letali di una pistola piccolo angelo nero>>

<<C'è un consiglio che vuoi darmi su come usare i miei occhi?>>

<<Oh Evelyn, i tuoi occhi sono già mortali così, eppure ti consiglierei di guardarti bene attorno cara>>

<<Buonanotte Edward>>

Uscì dall'auto con una strana sensazione nel petto. Si era aspettata di tutto da quella serata fuorché quello che era successo. Era invasa dai dubbi, e si chiese improvvisamente il perché di quell'allusione alla riunione e ad Aleksander, che avesse visto lungo anche su loro due?

Quando entrò in camera sua non fu sorpresa di trovarci dentro Trevor, che non appena la vide le corse incontro stringendola poi in un abbraccio

<<Dimmi che non ti ha toccata>>

<<Non l'ha fatto Trevor>> Fece un sospiro di sollievo, e lei lo guardò <<Se tu avessi dei dubbi inerenti all'incendio me lo diresti?>>

Trevor non parlò per alcuni secondi, sapendo bene di dover misurare le parole <<Certo tesoro>>

<<Buonanotte Trevor>>

Le diede un bacio in fronte e andò via con una strana sensazione nel petto, si chiese il perché di quella domanda, che Edward le avesse detto qualcosa? Eppure non le avrebbe chiesto niente, perché lui, aveva già deciso che doveva essere la sorella a scoprire la verità sull'incendio, e forse, c'era vicina. 

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