Evelyn.30

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Aleksander rimase immobile contro le ultime parole di Evelyn, si sentì prosciugato di qualsiasi speranza.

La guardò a lungo, e lei non si mosse dalla sua posizione.

Perché era convinta che non sarebbe servito a nulla strapparsi la collanina dal collo se non poteva strapparsi il suo nome dal cuore. Non vacillò però, perché nonostante Camille non le piaceva sapeva che non c'entrava nulla, e non voleva che ne soffrisse.

<<Tu mi ami Evelyn>>

Non fu una domanda, ma non fu nemmeno un'affermazione.

Non seppe dirsi, Aleksander, cosa fosse quella frase, la disse senza nemmeno riuscire a pensare se era meglio o meno tenere la bocca chiusa.

<<Non basta più>>

La risposta di Evelyn lo colpì in pieno volto, gli spezzò il cuore e capì che la sensazione che la sua donna gli stesse scivolando dalle mani non era altro che la verità.

Perché Evelyn non solo gli scivolò dalle mani, ma andò via anche dalla sua vita.

E lui non poté far altro che incassare quel colpo e voltargli le spalle.

Lei lo guardò andare via, e non cercò di fermarlo, perché sentiva di avere ragione.

L'amore non bastava più.

Eppure in cuor suo era consapevole che nessun uomo poteva anche solo eguagliarlo, ma le circostanze non erano favorevoli e preferì che lui si allontanasse senza controbattere e senza infierire.

Rientrò anche lei, e si godette la serata più che poté.

<<Vado alla toilette>> annunciò a Rafael.

E quando si chiuse la porta alle spalle buttò fuori un sospiro frustato.

Si mise davanti lo specchio e quando alzò gli occhi scorse la figura di Camille alle sue spalle.

<<Perché sei ripiombata nella sua vita?>> le chiese abbattuta

<<E' lui che è rientrato nella mia Camille>> si difese Evelyn

<<Se solo mi avessi dato più tempo io sarei riuscita a farlo innamorare di me>>

Evelyn rimase sorpresa dalla frase che uscì dalle labbra di Camille.

<<E di nuovo Camille, è stato lui a ripiombare nella mia vita, io non sapevo nemmeno della tua esistenza>>

Camille incassò il colpo in completo silenzio, e guardò la ragazza che le stava davanti.

<<Non posso competere con te, non ho mai potuto farlo, lui non me l'ha mai permesso>>

<<Non c'è nessuna competizione Camille>> cercò di dire Evelyn ma la ragazza emise una risatina priva di divertimento facendole bloccare le parole in gola

<<Forse non per te Evelyn, ma per me si. E' stato obbligato a fidanzarsi con me>>

<<Nessuno obbliga Aleksander Volkov>> rispose in tono piatto Evelyn

<<Ed è qui che ti sbagli. Sono costretta a vivere sotto la tua immensa ombra Evelyn, tu sei ovunque in quella casa e dentro la sua pelle e pure sopra>> ringhiò Camille nervosa <<Non mi ha mai permesso di toccarlo, non mi ha mai permesso di avvicinarmi a lui>> continuò il suo monologo <<Perché tu sei in ogni cazzo di posto, nei suoi occhi, nelle sue mani, nel suo cuore, nella sua testa>>

<<Perché stai con lui allora Camille, hai un minimo di amor proprio?>>

<<Questo dovresti chiederlo anche a tuo marito, ma lui sta riuscendo a combattere l'onnipresenza di Alek no?>>

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