Un epilogo.

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Thranduil era sparito oltre il portale da più di una settimana. Era tornato in tempo per resistere all'attacco a Bosco Atro? O aveva cambiato qualcosa nella storia che lei aveva letto?

Hannah aveva sfogliato le appendici de Il Signore degli Anelli ogni giorno, per verificare se ci fossero state modifiche nella cronologia di Tolkien. Forse era una ricerca inutile, visto come Thranduil aveva dimostrato di essere diverso, di essere di più di quello che aveva scritto Tolkien. Ma, in fondo, molto in fondo, Hannah sperava comunque che il libro e il mondo di Thranduil fossero collegati.

Perché sfogliare Il Signore degli Anelli la faceva sentire meno sola.

La solitudine si era rivelata una compagna ingombrante: si insinuava negli spazi lasciati vuoti dagli altri e ne faceva pesare l'assenza. Ancora di più con papà che aveva deciso di ignorarla dopo che, appena tornata a casa dalla grotta del portale, si erano seduti al tavolo della cucina e lui le aveva parlato.

«Non avrei voluto dirti niente, ma di sicuro quel maledetto ti ha accennato qualcosa» aveva iniziato papà, passandosi le dita tra i capelli, come per strapparseli. «E poi mi ha fatto promettere».

Papà le aveva raccontato della storia dei Woolbridge, come fosse legata al Gancanagh, cosa avesse fatto davvero la nonna, cosa fosse successo mentre lui era giovane e come avesse conosciuto sua madre. Non aveva mai saputo che sua madre era arrivata alla ricerca di informazioni per la sua tesi in giornalismo, né quanto avesse saputo della storia della famiglia in cui si era sposata.

Hannah aveva tante domande sulle ragioni della fuga di sua madre. Non era stata una mossa giusta, ma forse, vedendo come era finita la nonna, era stata l'unica possibilità. Magari si sentiva in colpa. Sentiva di averla condannata per non averla portata subito via dalla brughiera. Forse, se avesse potuto scegliere di nuovo, con calma, avrebbe fatto una scelta diversa?

Al contrario delle convinzioni di papà, Thranduil non aveva fiatato. E quelle domande su sua madre non facevano altro che farle pensare ai dubbi di lui su come aveva cresciuto Legolas. Hannah accarezzò il brontosauro, con un sorriso. Sapeva perché Thranduil non le aveva detto nulla e aveva fatto promettere a papà di parlarle. Era la cosa più bella che potesse fare, anche se papà era contrariato. Ma poco importava, Hannah non sentiva così tanto il peso dell'assenza di Thranduil, ora.

Cosa le aveva detto, dopotutto?

Se rifiuti un'occasione, passerai la vita a rimpiangerla ed è questo che vuoi? Passare la tua vita a chiederti come avrebbe potuto essere?

Le aveva offerto una perfetta occasione per cambiare la sua vita. E, da quel che aveva detto papà, anche la morte degli ultimi Berretti Rossi faceva parte di quell'offerta.

Gliene era così grata, che avrebbe voluto sorridere al nulla come una stupida.

Fuori casa, la ghiaia scricchiolò sotto le ruote di un'auto. A giudicare dal rumore del motore, Hannah aveva una chiara idea di chi fosse. Mise da parte il brontosauro, solo e abbandonato ora che il tirannosauro era sparito, andò alla porta e la aprì.

Sandra scese dal fuoristrada e si chiuse lo sportello alle spalle. «Non sono riuscita a venire prima, scusami!»

Hannah si strinse nel maglione, le braccia avvolte intorno alla pancia, e sorrise. «Stavo giusto considerando di parlare con il corrimano delle scale».

Con una risata, Sandra le andò incontro e la abbracciò. Non era certa del perché di quell'abbraccio, così Hannah le tirò una pacca impacciata sulla schiena.

Sandra sciolse l'abbraccio e la guardò, il sorriso svanito. «Come va?»

«Mi sono tolta un Re degli Elfi dai piedi, dovrebbe andare alla grande». Hannah scrollò le spalle. «Ma andrebbe molto meglio se papà le mettesse di ignorarmi».

Il portale - Un'avventura non richiestaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora