"I giocatori di hockey hanno il fuoco nei loro cuori e il ghiaccio nelle loro vene"
❄︎
Kelsey Cooper ha diciannove anni, vive in una piccola città della California e con il suo caratterino non passa di certo inosservata.
La sua vita però ad un tratt...
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🛑questo capitolo contiene linguaggio croccante e scene di 🧹 molto esplicite e per questo motivo consiglio la lettura ad un pubblico consapevole.
Matthew🏒
Tic tac.. Tic tac.. Tic tac..
È come se un cazzo di orologio continuasse a martellarmi nella testa.
Non riesco a farlo smettere.
Continuo a muovermi sul ghiaccio, sfrecciando a tutta velocità e cerco di anticipare le mosse dei nostri avversari.Le lame che si infrangono sul campo e il sudore che continua a gocciolarmi sulla schiena e la fronte.
Sono completamente e tremendamente inzuppato di sudore.
Un formicolio mi sale sul collo appena vedo il tabellone appeso al soffitto dai colori sgargianti.
Pareggio.
Mancano cinque minuti alla fine.
E tra ben cinque minuti, scopriremo quale squadra vincerà la tanto bramata Memorial Cup.
Mi muovo in avanti, flettendo le gambe e rimanendo con lo sguardo concentrato sul campo e gli occhi che continuano a saettare da una parete all'altra.
Le azioni sono veloci. I telecronisti continuano ad urlare. I rulli di tamburi rimbombano nell'aria.
Mi sporgo in avanti e alzo la testa per controllare l'azione di gioco.
Trent placca l'avversario e spazza il dischetto lontano dalla nostra linea difensiva.
Ryan lo accoglie e facendo oscillare il bastone in avanti riesce a colpirlo in direzione di Axel.
«Muovete quel culo!», urla Smithy, sempre pronto a darci la carica giusta con le sue parole "d'incoraggiamento".
In uno sport come l'hockey non ti puoi permettere di sbagliare.
In uno sport come l'hockey non ti puoi permettere di aver paura.
In uno sport come l'hockey non ti puoi permettere di distrarti.
Uno sbaglio e sei un perdente. Uno sbaglio e sei finito. Uno sbaglio e ti ritrovi sul punto di non ritorno.
Eppure, la mia mente è offuscata da Kelsey e dalla conversazione che ha avuto con mio padre, a mia insaputa.
