Capitolo 1 - Le quattro porte

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D'innanzi a me si innalzavano quattro porte consumate dagli anni: una rossa, una blu, una marrone ed una bianca, quella blu piano piano incominciò a brillare, era come se fossi attirato magneticamente da quella porta, appoggiai delicatamente la mia mano sulla maniglia impolverata e la aprii, un urlo agghiacciante di un bambino mi perforò i timpani.

Aprii gli occhi e mi ritrovai nel letto della mia monotona cameretta -è solo un brutto incubo- pensai tra me e me, il tempo di richiudere le palpebre che erano già le 7:30 del mattino e il grande orologio posto proprio nel bel mezzo della fazione suonò meccanicamente l'inno nazionale della luce, odiavo letteralmente quella canzoncina, ti entrava nella testa sì, ma dopo un po' era terribilmente fastidiosa, "è per ricordare i nostri valori e i nostri scopi di vita" diceva mio padre continuando con "in ogni fazione è situato un orologio che ha lo scopo di svegliare tutti i cittadini per renderli immediatamente attivi e per servire la patria".
Finalmente quel "oh gloria lucente, oh gloria lucente aprimi la mente" era finito e regnava il silenzio più totale, o almeno durò per pochi secondi prima che mia madre entrasse in camera aprendo tutte le tende facendo trapassare i raggi di luce per i fori della finestra
-Sky forza alzati, oggi è il tuo primo giorno da sedicenne e sai cosa vuol dire?- mi domandò con entusiasmo
-Lo so perfettamente mamma, oggi è il primo giorno all'accademia di preparazione militare, evviva!- risposi con finta estasi.
Mia madre mi fece una smorfia, mi tirò in faccia i panni che avevo preparato la sera prima sulla sedia e se ne andò con fretta dalla mia camera esclamando -vado a preparare la colazione, tu muoviti signorino-, tipa strana mia madre.
Con fatica mi alzai dal mio confortevole letto, e mi avvicinai alla finestra per dare un'occhiata al tempo, qui alla città della terra fa sempre un caldo afoso ma quel giorno stranamente si stava abbastanza bene, mi infilai il jeans e una magliettina azzurra regalatami da mio padre per l'occasione, mi lavai i denti e scesi in cucina, non avevo molta fame quindi ignorai la colazione preparata da mia madre, presi la mia cartella ed esclamando un sonoro -Ciao!- in modo tale che tutti mi sentissero chiusi il portone e mi incamminai verso l'accademia.
La stradina che conduceva all'accademia non era moltissima ed anche piacevole da percorrere, almeno in quei pochi chilometri che distavano dall'accademia potevo stare un po' da solo con me stesso e schiarirmi le idee.
Ed eccola lì "Accademia militare per specializzazione nell'elemento della terra" un nome più lungo non potevano trovarlo, mi avviai verso l'entrata.

/Primo giorno all'accademia/
Ci fecero disporre tutti su delle scalinate ed uno strano e robusto, anche troppo robusto, uomo si recò al centro della stanza su un cerchio marrone disegnato a terra
-Attenti soldati! vi do il benvenuto nella prestigiosa accademia della nazione della terra, non prendete tutto ciò come un giochetto o come un modo per passare il vostro tempo, se volete diventare degli esperti nell'utilizzo dell'elemento della terra dovrete ottenerlo con lacrime, sangue e sudore- urlò lo strano uomo -e sapete come una persona riesce a scoprire di aver ottenuto il pieno controllo del proprio elemento?- ci chiese in attesa di tante mani alzate e quindi risposte, ma in realtà di mani se ne alzò solo una, quella di una giovane ragazza con dei lunghissimi capelli color nocciola incoronati da una strana coroncina di fiori azzurri, era abbastanza lontana da me, ma riuscivo a vedere perfettamente i suoi bellissimi occhi verdi che sembrava quasi mi sorridessero.
-Si signiorina...Land giusto? ci illumini- disse in tono stranamente amichevole l'uomo
Una voce soave, ma decisa fece zittire tutti -Esatto professor. Hale, quando si ottiene il pieno controllo dell'elemento esso si manifesta attraverso un tatuaggio in modo tale da essere sempre impresso sul nostro corpo-

Il prof. Sfoderò un sorriso del tutto pieno di ammirazione e concluse il suo lunghissimo discorso dicendo -Oggi era semplicemente un giorno di orientamento, se volete potete visitare la scuola, i professori vi accoglieranno fuori le aule spiegandovi in cosa comporta la loro materia, passate una buona permanenza- applausi generali da tutti gli studenti.

Mi ero del tutto stancato di stare in quella stanza senza finestre e del tutto soffocante quindi presi il volantino illustrativo delle materia e me ne uscii fuori, nel cortile della scuola.

-Ore 8:00: lezioni di combattimento
Ore 9:00: lezioni di autodifesa
Ore 10:00: lezioni di rafforzamento sensi visivi- lessi nella mia mente tutto il lungo programma che spiegava ora per ora, fino le 18:00, tutte le lezioni che dovevamo svolgere. Stanco decisi di tornarmene a casa, ma mentre passavo per la solita stradina vidi Land sdraiata a terra con tutti i suoi appunti, e i vari libri sparsi per tutta la strada, raccolsi un paio di fogli e mi avvicinai alla ragazza
-Ehi, tutto bene? Ti sei fatta male?- le tesi la mano per farla alzare
-Ah? Sisi tutto bene, grazie mille per l'aiuto- afferò la mia mano e si alzò regalandomi un grosso sorriso.
Quel contatto, come se delle scintille passassero tra le nostre mani, non riesco a spiegare neanche io che tipo di sensazione era, ma era del tutto piacevole.
-Bene ora scusami ma devo proprio scappare, c'è mio padre che mi aspetta- mi fece cenno di un saluto
-Comunque piacere, io sono Sky, ci vediamo domani a lezione bellezza- ...bellezza? Ma cosa mi salta per la testa? Non uso mai terminologie simili, sarò diventato folle. Land scoppiò in una risata, chiuse lo sportello della macchina e scomparì dietro una nube di smog.

Chiusi il portone di casa e mi diressi con velocità verso il bagno del piano di sopra, non avevo voglia di sentire mia madre con le sue continue domande di come fosse andate la giornata ed altri argomenti del tutto fastidiosi di cui io non volevo parlare, mi tolsi i vestiti e mi gettai sotto la doccia, sotto l'acqua mi sono sempre sentito a mio agio come se fossi a casa ecco. Dopo una lunga e rilassante doccia decisi di mettermi a dormire, chiusi gli occhi e sprofondai in un sonno profondo.

D'avanti a me c'era un ragazzo di sedici anni circa, abbastanza alto con dei capelli corti di un biondo cenere sistemati perfettamente, si vedeva chiaramente la paura nei suoi occhi azzurri penetranti, ora che riesco a vedere meglio tutto capisco la situazione, quel ragazzo sono io e ci sono ancora quelle dannate quattro porte d'avanti a me, la cosa strana e che stò vivendo il sogno in terza persona, esternamente.
La porta blu incomincia a brillare di nuovo ma analizzandola meglio non è la porta a brillare ma ciò che è presente dentro la porta, essa si spalanca e continuo a sentire delle urla, questa volta riuscirò finalmente a vedere cose c'è dentro, ed ecco che di fronte a me, in tutta la sua maestosità, si presenta la figura di una meraviglioso drago azzurro caratterizzato da delle striscioline blu elettriche, l'animale perforò la mia sagoma con il suo corpo emettendo un forte ruggito, ed è proprio in quel momento che ho una sorta di flashback: Una imponente e meravigliosa cascata che scorre in maniera impetuosa ed un lago del tutto pacifico, sulla sponda del lago c'è una piccola casetta da dove provengono delle urla femminili accompagnate da una voce maschile che incoraggiava la donna a spingere.
Mi svegliai di scatto e delle gocce di sudore incominciarono a scendere dalla mia fronte ormai umida, il mio respiro si fece sempre più affannoso, possibile che una delle quattro creature leggendarie fosse entrata nel mio sogno per comunicarmi qualcosa?

|Spazio autore|
Salve a tutti, eccoci qua con il primo capitolo del racconto spero vivamente che vi piaccia ed i pareri\critiche costruttive sono sempre le ben accette (: nel prossimo capitolo, che pubblicherò lunedì, scopriremo meglio cosa sono in realtà le creature leggendarie e poi ci sarà il primo effettivo giorno di scuola di Sky, cosa ne pensate dei personaggi? Fatemi sapere dai <3
Ah mi scuso per eventuali errori grammaticali

L'eroe celesteWhere stories live. Discover now