Capitolo 4 - Land (Parte 2)

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Allungai la mano e strinsi quella del ragazzo in una forte presa
-Piacere, Sky Hoover- non ricambiai il sorriso.
Mi girai verso la porta bucherellata dell'aula aspettando che il professore entrasse e ponesse fine a questo strazio, intanto Stone continuava a fissarmi con aria interessata
-Come mai il tuo occhio è conciato così?- mi chiese
-Un pugno- risposi disinteressato, tanto ormai lo sapevano tutti, le notizie girano molto velocemente in questa accademia a quanto pare.
Finalmente, anche se in totale ritardo, il professore spalancò la grossa porta facendola sbattere contro il muro creando un forte tonfo, si avviò verso la lavagna, prese un gessetto bianco spezzato e scrisse il suo cognome "Professor. Travick", un uomo abbastanza basso e vecchio, corporatura esile, capelli castani con qualche ciocca bianca, sicuramente a causa della vecchiaia, grandi occhi a palla di una tonalità di verde molto scuro e un grosso naso a patata, si voltò verso il resto degli alunni e si schiarì la voce con un piccolo colpetto di tosse
-Bene, scusatemi per il grosso ritardo, ma la mia gamba non mi permette di essere tanto veloce- ansimò affannando, abbassai lo sguardo e notai che il poverino aveva una gamba ingessata ed era sorretto da delle stampelle di metallo, continuò a parlare
-Arriviamo direttamente al punto del perché io sono qui; vi insegnerò a domare il vostro elemento e se vorrete ottenere questo- schioccò due dita e l'aula incominciò a tremare leggermente
-Dovrete solo ascoltarmi- finì il professore con un piccolo sorrisetto.
L'ora passò velocemente, era molto interessante anche se il corso era principalmente focalizzato su cose che già avevo scoperto ovvero che per domare un elemento bisogna aggrapparsi ad un'emozione, il professore a quanto ci aveva detto si concentrava sul dolore di una perdita, quella di sua moglie.
La campanella suonò e la classe si svuotò rapidamente, rimanemmo solo io e Stone, presi la cartella e mi avviai verso l'uscita continuando a ignorarlo.
Camminai a passo svelto verso l'aula di storia per i corridoi, la gente continuava a fissare me e il mio occhio, quegli sguardi stavano diventando assillanti, a breve sarei scoppiato in uno scatto d'ira e avrei sotterrato tutti con un battito di mani anche se non rientrava nella mie abilità.
Arrivai fuori l'entrata dell'aula di storia , dove avrei passato le prossime due ore, la porta era del tutto marrone e aveva una maniglia di ferro che non so perché risplendeva, proprio come nel mio sogno, era come se fossi attratto magneticamente da quella luce, appoggiai la mia mano sulla maniglia per spingerla verso il basso ed ebbi un'allucinazione, la mia sagoma stesa a terra esanime completamente ricoperta da del catrame o qualche altro liquido nero e un leone in lontananza che scomparve con un colpo d'ali, a riportarmi alla realtà fu una voce che a me risultò familiare
-Sky...Sky!- mi diede dei colpetti dietro la spalla, mi girai ed era ancora lui...Stone
-Che ci fai qui?- dissi infastidito
-Sai anche io frequento il corso di storia, come ogni persona presente in questa scuola-
nella scuola eravamo si e no una cinquantina di noi, non moltissimi, solo chi aveva delle raccomandazioni o una famiglia benestante poteva entrarci e nella fazione della terra era raro siccome regnava la povertà.
Stone mi diede una piccola spinta facendo aprire la porta, prendemmo posto nel solito banco centrale avanti a tutto, l'aula di storia era molto simile a quella precedente: vecchia e sporca.
Il professore di storia durante le sue ore ci spiegò praticamente ogni piccola leggenda sulla nazione della luce, era un uomo molto colto e sembrava del tutto incantato quando ci parlava della materia che insegnava, il che era un bene perché dimostrava di amare il suo lavoro.
Le lezione era ormai finita e tutti gli alunni stavano riordinando la loro roba per poi andare verso la prossima aula, ma la voce del professore catturò l'attenzione di tutti
-Ah rimanendo sempre in tema leggende, dividetevi in coppie e fate una ricerca sulle quattro creature leggendarie-
Benissimo, tutto sembrava quasi ironico.
Tutti uscimmo dall'aula e Stone per l'ennesima volta mi si piombò davanti, stava diventando del tutto assillante
-Bene compagno di ricerca, ci vediamo questa sera a casa mia, già so che hai un appuntamento con mia sorella quando finisci con lei raggiungimi in camera- mi disse facendomi l'occhiolino
Sua sorella?appuntamento? Inizialmente non riuscii a capire e poi tutto mi fu chiaro Stone era il fratello di Land e avevo frainteso tutto, pensai a come avevo trattato tutti oggi e mi resi conto di quanto ero stato stronzo, ripresi il controllo della mia mente, i cattivi pensieri sparirono e mi calmai, davvero Land aveva questo impatto su di me?
-Non è un appuntamento- dissi automaticamente grattandomi la nuca, lui rise e scomparve dietro una fila di ragazzi che erano diretti verso l'aula di rafforzamento visivo.
La giornata passò abbastanza velocemente e la campanella che segnava la fine delle lezioni suonó.
Mi avviai verso l'uscita della scuola e mi appoggiai ad un muro in attesa di scorgere il viso di Land o Stone.
Eccoli lì, stone camminava in maniera leggera e disinvolta mentre Land appena mi vide aumentó il passo e fece un cenno di saluto con un grosso sorriso rivolto verso di me.
-Pronto?- mi disse con entusiasmo
-Pronto!- le sorrisi.

L'eroe celesteWhere stories live. Discover now