Capitolo 3 - Land (Parte 1)

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Domande, domande e domande, ero solo in cerca di risposte.
Mi liberai da quella cella fatta di mura verso le 7 del mattino e il mio piede era stranamente intatto, il tempo di compiere la mia routine mattutina per poi dirigermi verso scuola.
Quella mattina ci furono diverse occhiatacce da parte mia rivolte verso mio padre ma neanche una parola, infondo dovrei essergli grato per avermi 'aiutato' a scoprire come controllare il mio elemento, ma restava sempre il fatto che è stato capace di tenermi un'intera nottata rinchiuso, come una bestia da domare.

Arrivai fuori scuola e il mio occhio fu catturato da una scena abbastanza ridicola: un ragazzo, alto circa 1,80, fisico asciutto e capelli ricci castani, il classico fighetto, ci stava spudoratamente provando con Land.
Tutti i miei pensieri rivolti verso mio padre passarono in secondo piano, la mia mente era focalizzata principalmente sulla scena.
Rimasi a fissarli ben 10 minuti prima che la santissima campanella interruppe il loro 'flirt', stavo incominciando ad amare il suono squillante di quel oggetto.

Mi avviai verso l'aula di combattimento, la prima ora il professor. Hale ci spiegò, come ci aveva anticipato ieri, le mosse mortali ovvero quelle per uccidere definitivamente una persona, presi appunti per ogni mossa che ci spiegava, magari mi sarebbero stati utili contro quel belloccio.
A gran sorpresa, nella seconda ora ci fu una prova pratica della lezione di ieri
-Bene cadetti, il primo giorno vi accennai che la nostra scuola è la più seria in assoluto qui alla fazione della terra, i perditempo non sono i ben accetti, quindi a prova di ció ho deciso di fare una specie di test a sorpresa- esclamò il professore continuando con tono più alto del solito -Il test è formato da due prove, e solo pochi di voi avranno l'onore di affrontarlo, più precisamente due ragazzi e due ragazze-
Il silenzio dopo quelle parole fu quasi soffocante, il professore cacciò un borsellino da dove estrasse quattro pezzetti di carta giallastra
-A15, B3, C23 e D7 siete voi i quattro fortunati che si sfideranno e siccome mi definisco un gentleman diamo prima la precedenza alla donne- disse sogghignando.

C23, perchè ho scelto proprio questo posto?
Ero stanco morto e i miei occhi stavano quasi cedendo ero proprio sul punto di addormentarmi, mi spostai con un passetto in avanti e chinai il capo in direzione del numero D7 per vedere contro chi avevo a che fare, un ragazzo con dei lunghi capelli color caffè, alto il doppio di me con una corporatura il triplo della mia si presentò davanti a me, ero veramente senza speranze.
Come accennato prima dal professore le prime a combattere furono le ragazze: A15 Lara Crown, una ragazza che poteva perfettamente essere scambiata per un uomo, corporatura possente, capelli brizzolati castani scuro, quasi neri e delle gambe molto muscolose.
B3 Land...la mia Land.
Le due ragazze iniziarono il duello, le cose finirono subito, successe tutto così velocemente che non riuscì neanche io a capire cosa stesse realmente accadendo, Land si trasformò da una soave creatura ad una bestia, si precipitò con velocità verso Lara, come una tigre che ha appena localizzato la sua preda, si aggrappò al busto della povera vittima e con le mani fece pressione sul suo collo facendole mancare l'ossigeno finendola con un forte calcio nella pancia, ella cadde a terra ormai priva di sensi, l'infermiera soccorsa da due omaccioni portò rapidamente Lara al pronto soccorso della scuola.
Land era acclamata da tutti, applausi e cori riuscirono a farle sfoderare uno dei suoi sorrisi migliori, ma non uno dei suoi tanti sorrisi amorevoli ma un sorriso compiaciuto, un sorriso agguerrito.

Era il mio turno, anche durante questo match tutto successe molto rapidamente, William (così si chiamava il mio avversario) sferrò un pesantissimo pugno proprio sul mio viso, sotto l'occhio, finsi di svenire in modo tale da cercare di far finire subito le cose, ma purtroppo non sono mai stato un buon attore, William sollevò il mio corpo da terra per poi sbatterlo con violenza contro il muro e dopo...il buio.
Ricordo solo di essermi svegliato in un letto del pronto soccorso dove udii una voce femminile malinconica proveniente dalla stanza accanto
-Scusami tanto per come ti ho conciata, ho esagerato non mi sono resa conto di cosa stesse accadendo-

Cercai di muovermi ma il mio corpo si rifiutava completamente di compiere uno spostamento, ero completamente dolorante e sentivo un forte bruciore sotto l'occhio, il tempo di chiudere le palpebre per il dolore che mi si piombò come una saetta davanti a me Land
-Sai ti dona il viola, fa risaltare i tuoi bellissimi occhi color oceano- disse ironizzando, per poi piazzare davanti al mio sguardo uno specchietto puntato sul mio volto, la mia vista rimase ferma a guardare il grosso gonfiore violaceo che si era formato sotto l'occhio
-Dannazione!- sbraitai, sarà per la stanchezza ma ero del tutto infuriato, mi ero dimostrato debole, non avevo le capacità di difendermi o di attaccare, ero del tutto impotente.
Land poggiò delicatamente la sua mano sul mio livido e mi accarezzò la parte destra della faccia, ancora quella sensazione...quelle scintille.
Land poteva essere una mia debolezza? non volevo ritrovarmi più in situazioni simili, con una scossa di capo levai la sua mano dalla mia ferita, e il bruciore ricominciò a farsi sentire
-Insegnami a combattere- dissi con tono serio
-Perché proprio io dovrei insegnarti a combattere?-
-Ti ho vista lottare, eri una vera e proprio belva bramosa di vittoria e io voglio che tu mi insegni a lottare, puoi?-
-Dopo scuola vediamoci all'uscita, ora cerca di dormire che tra due ore dovrai ritornare a seguire le lezioni- disse amichevolmente.
Già, danno solo due ore di riabilitazioni qui all'accademia, Land lasciò la stanza e io non persi tempo per recuperare il sonno.
Aprii gli occhi e mi ritrovai nella solita stanza buia con delle porte poste di fronte a me, tutte risplendevano di colori vivi e accesi, ma mi accorsi di una cosa, quella azzurra era scomparsa lasciando posto al nulla.
La porta marrone si aprì automaticamente e fui letteralmente risucchiato dentro, mi ritrovai in una stanza molto afosa, con delle piccolissime dune di sabbia risposte all'interno, in un angolo della stanza si materializzò un possente leone con un manto fatto di varie sfumature di marrone, aveva una lunga coda con un piccolo batuffolo di pelo situato alla fine, dal dorso gli spuntarono delle grandi bianche ali maestose che piano piano diventarono di un grigio cenere per poi passare ad un nero notte, il leone venne verso di me, precisamente verso il mio petto, era indirizzato verso il mio cuore e con una zampata perforò il torace per poi divorare il mio organo vitale con i suoi aguzzi denti, sentivo tutte le emozioni che lasciavano il mio corpo, mi accasciai a terra privo di forze e notai che dalla ferita non usciva sangue, ma dello strano liquido nero.
Mi svegliai ansimante nel letto della clinica, la seconda creatura leggendaria era venuta a farmi visita.
A casa avrei continuato a leggere il libro che ne parlava così tutto sarebbe stato molto più chiaro.

Erano passate ormai due ore e la campanella che indicava la fine della riabilitazione suonò, presi il programma dal mio zaino posto su una sedia di plastica azzurrina vicino il letto e diedi un'occhiata
'Ore 12: Corso di rafforzamento nel domare l'elemento, aula diciassette'
Ricordo che il primo giorno sentii parlare di un nuovo corso che si sarebbe svolto proprio oggi, mi alzai dalla barella e mi incamminai verso l'aula.
Appena entrai avevo tutti gli occhi puntati addosso, tutti a fissare me e l'enorme livido che avevo sotto l'occhio, andai con disinvoltura verso il primo banco centrale, volevo solo concentrarmi sulla lezione.
Mi guardai un po' in giro prima di sedermi, l'aula era un po' vecchiotta, i muri erano dipinti di bianco ed erano completamente anneriti per la sporcizia, i banchi erano fatti di legno consumato probabilmente dagli anni.
Presi posto su una sedia abbastanza scomoda e piccola e mi accorsi solo a quel punto che avevo un vicino di banco che mi stava osservando per tutto il tempo, non avevo proprio voglia di socializzare, mi girai per inquadrarlo meglio, capelli corti, ricci e mori, occhi verdi e un sorriso smagliante, era il tizio di questa mattina che ci provava con Land, la giornata andava di bene in meglio!

-Piacere, io sono Stone- mi disse il ragazzo porgendomi la mano.

|Spazio Autore|
Come promesso ho deciso di pubblicare più capitoli a settimana.
Che ne pensate di questo nuovo capitolo? E del nuovo personaggio? 
Ho deciso di dividere il capitolo in due parti, nella prossima scopriremo la vera storia di Land e avremo le idee più chiare sul suo personaggio, scusatemi se ho rimandato di un capitolo la storia di Land che era prevista per questo, nel prossimo mi farò perdonare ;)
Scusatemi per eventuali errori grammaticali. :)

L'eroe celesteWhere stories live. Discover now