Capitolo 7 - Il rimorso

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Il mio lato oscuro prese il sopravvento, mi sentivo maledettamente potente in quel momento.
Lo guardai e vidi il suo sguardo stupito alla mia reazione di totale indifferenza, gli assestai un violento pugno nello stomaco, il ragazzo di fronte a me si chinò portandosi le mani alla pancia, approfittai della sua posizione per dargli una ginocchiata in piena faccia, il sangue scese rapidamente dal suo naso, la vista di quel liquido rosso intenso e la sua espressione di dolore erano una goduria per me.
Il ragazzo si accasciò a terra dolorante, ma il suo incubo non era ancora finito.
Mi gettai sul suo corpo sofferente e afferrai il suo braccio girandoglielo completamente, dalla sua bocca uscivano dei piccoli versetti di sofferenza, ma per me non era abbastanza, volevo sentire delle vere e proprie grida di dolore e sofferenza.
Mi alzai da terra e afferrai i capelli del povero martire costringendolo a rimettersi in piedi, lasciai la presa dai suoi capelli e gli diedi vari pugni e calci su tutto il suo corpo.
William sputò sangue, molto sangue.
Avvicinai le mie mani al suo collo e strinsi con tutte le mie forze, il volto del ragazzo di fronte a me divenne viola per poi passare ad un rosso chiarissimo, ma io continuavo a stringere con ancora più potenza, urlò di finirla, urló con tutte le sue forze e io risi, risi tanto, nessuno mi riconosceva più, io non mi riconoscevo più.
Lasciai la presa dal suo collo e il ragazzo cadde nuovamente a terra e delle lacrime gli scesero copiose dagli occhi, il poveretto singhiozzava e ciò mi riportò alla realtà, il suo lamento di dolore, la pozza di sangue infinita che si era creata a terra, lo sguardo spaventato di tutta la folla mi fecero capire cosa avevo appena fatto, stavo quasi per uccidere un ragazzo.
Iniziai a correre verso l'uscita della scuola fino ad arrivare vicino un cipresso, mi sedetti appoggiando la schiena sul tronco e iniziai a piangere, piansi per quel povero ragazzo, tante lacrime amare colavano dai miei occhi.
"Sono Sky Hoover, ho sedici anni e non stavo per strangolare una persona" ripetei svariate volte queste parole nella mia testa, volevo convincermi di non aver fatto nulla, di non aver desiderato dolore altrui, ma non ci riuscii.

Vidii una sagoma femminile avvicinarsi sempre di più al cipresso, avevo gli occhi pieni di lacrime e la mia vista era totalmente sfocata, la ragazza mi parlò.
La sua voce era inconfondibile
-Sky...- mi stropicciai gli occhi e riuscii a vedere tutto più nitido, Land si era seduta vicino a me e anche lei aveva gli occhi lucidi
-Si è ripreso?- le chiesi con tono basso
-Si, ora lo stanno portando in infermiera- Land si avvicinò sempre di più a me e non capii quale erano le sue intenzioni
-Ti prego non rendere le cose più difficili, lasciami da solo- Land continuò ad avvicinarsi e a fissarmi intensamente, poi appoggiò la sua testa sulla mia spalla e mi abbracciò, il suo corpo emanava un intenso calore, volevo che quel abbraccio durasse all'infinito, ma lei si staccò dopo pochi secondi.
-So cosa provi, nel momento in cui sferri il primo colpo non riesci a fermati, il sangue, i lividi che si formano sulla pelle della tua vittima, le sue grida di sofferenza non riescono a fermarti, solo quando tu sarai soddisfatto tutto cesserà- era proprio così, capii che Land poteva perfettamente comprendermi, provava anche lei le stesse cose.
-Land tu pensi che io sarei capace di uccidere una persona? di porre brutalmente fine alla sua vita?-
-Tutti siamo capaci di farlo Sky- Apprezzai il fatto che mi diede una risposta sincera.
Decisi di ritornare con Land nel luogo della rissa, pensavo di essere considerato un mostro e di essere respinto da tutti, invece no.
La gente mi acclamava, urlava il mio nome e il professore di combattimento mi fissava con sguardo penetrante e sorriso compiaciuto per poi dirigersi verso il centro della piazzetta facendomi cenno di raggiungerlo.
Avanzai tra la folla e arrivai di fianco al professore
-Cadetti! Oggi abbiamo assistito ad uno spettacolo più unico che raro, la preda che diventa il predatore! negli occhi del cadetto Hoover tutti abbiamo notato un'ardente fiamma di rabbia, abbiamo assistito a un quasi omicidio, le tecniche mortali che vi ho insegnato come vedete possono esservi utili, le mie più sentite congratulazioni a questo animale da combattimento! Ora lascio la parola a lui- il professore mi tese la mano.
Pensai che la cosa più giusta era continuare il piccolo spettacolo che era iniziato dall'affronto di William, pensai che ottenendo il soprannome di 'cattivo ragazzo' sarei stato rispettato e nessuno avrebbe più osato sfidarmi e finire come quel povero ragazzo.
Rifiutai volontariamente di stringere la mano al professore
-Ascoltatemi tutti!- urlai
-Oggi uno sciocco ragazzo ha osato sfidarmi, si è preso gioco di me sottovalutando la mia forza, grosso errore! Voi tutti, poco fa, avete avuto la dimostrazione di ciò che sono capace di fare, ma prestate molta attenzione alla mie parole, questa volta ho avuto pietà, ho risparmiato la vita di quel ragazzo, ma la prossima volta non avrò scrupoli, ucciderò senza pensarci due volte il primo che mi infastidirà o cercherà di affrontarmi quindi cercate di starmi alla larga o ne pagherete le conseguenze- il mio tono rimase alto e rimasi stupito dal fatto che, effettivamente, ero bravo a incutere paura.
Il professore scoppiò in una grossa strana risata che mi fece quasi rabbrividire, fece dei piccoli colpi di tosse e continuò a parlare
-Fantastico! Premiate la sua audacia con forti applausi-
Tutti gli studenti mi applaudirono, ora quello ad essere temuto ero io.

Aprii la porta di casa e mia madre mi accolse con un grosso sorriso che si tramutò in un'espressione disperata, mi resi conto che le mie mani erano ancora piene di sangue e che anche la mia maglietta e il mio pantalone erano completamente pieni di chiazze rosse
-Sky cosa hai fatto?- disse mia madre con voce tremante, una piccola lacrima fuoriuscì dal mio occhio
-Non voglio parlarne ora, ti racconterò tutto in seguito, ma tu stai tranquilla okay?- sforzai di sorridere per rassicurarla, mia madre annuii.
Corsi subito in camera mia, buttai i vestiti nella cesta dei panni sporchi e andai sotto la doccia, dovevo togliermi tutto quel sangue di dosso.
Aprii l'acqua e il getto caldo iniziò a scendere rapidamente dall'alto, continuai a fissare le mie mani e il sangue che ormai stava colando via e mi abbandonai alla sensazione di rilassamento che mi regalava il calore dell'acqua.
Dopo circa trenta minuti uscii dalla doccia, mi avvolsi un asciugamano attorno alla vita e mi guardai alla specchio, il mio volto era stanco, i miei occhi quella sera divennero di una tonalità di azzurro più scura, quasi grigi
-Cosa sei diventato?- parlai alla mia figura riflessa
-Sei diventato un mostro ecco cosa sei!- urlai.
Dopo essermi ripreso da quegli istanti di follia mi asciugai, mi misi il pigiama e mi lavai i denti per poi coricarmi a letto sotto le coperte, non faceva freddo ma quei teli imbottiti mi davano una sensazione di sicurezza.
Mi rannicchiai su me stesso, ma non riuscii a dormire, pensavo continuamente alla espressione di William impaurita, alle sua grida e al suo pianto, iniziai a pregare, poteva sembrare una cosa stupida ma la fede era l'unica cosa che mi rimaneva
-Oh mio grande altissimo, se veramente esisti, se veramente esiste un'entità che veglia su tutto e tutti, fa che quel ragazzo stia bene, che non riporti nessun danno permanente, rovina la mia vita non la sua-
Passai tutta la notte senza chiudere occhio, sveglio, afflitto, tra i miei pensieri e tra qualche lacrima.

-Sveglia Sky, in cucina c'è un tuo amico che ti sta aspettando!-
Era un classico trucchetto di mia madre, inventava scuse banali per farmi far presto e per evitare un eventuale ritardo a scuola
-Sono già sveglio mamma- le urlai
-Bene allora fai presto!- urlò anche lei, questo faceva parte della "routine mattutina".
Mi preparai con tutta la calma possibile, scesi le scale e andai verso la cucina.
Udii delle voci
-E quindi mi stai dicendo che mio figlio le ha date di santa ragione a quel bulletto?- mia madre rise
-Già signora Hoover, doveva vederlo, in pochi secondi Sky si trovava sopra il ragazzo, William, e gli stava letteralmente staccando il braccio- sentii un'altra risata.
Mi diressi in cucina e vidi che mia madre stava parlando allegramente con Stone, cosa ci faceva a casa mia!?
-Stone?- chiesi seccato
-Ehilà amico!-

|Spazio Autore|
Che ne pensate della decisione presa da Sky? E come mai Stone è andato a casa sua, cosa starà tramando?
Nel prossimo capitolo ci saranno molti momenti Skyland/Skand/Laky (il nome è ancora da decidere ahhahaha) e niente lasciatemi qualche parere su questo capitolo nei commenti, mi raccomando che mi piace leggere le vostre riflessioni e le vostre supposizioni ❤️
Mi scuso per eventuali errori grammaticali :)

L'eroe celesteWhere stories live. Discover now