Epilogue

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EPILOGUE

THREE MONTHS LATER

Guardo il me stesso riflesso nello specchio.

Non so più chi sono da molto, molto tempo, ma oggi per la prima volta mi sembra di avere uno scopo.

Faccio un respiro profondo e mi passo una mano tra i capelli neri freschi di tinta, per poi lasciarla cadere lungo il fianco. Abbottono la camicia e aggrotto la fronte, cercando di capire se sono in qualche modo accettabile o no.

No, probabilmente no.

Ma lascio lo stesso la stanza e scendo di sotto.

Bandit mi corre subito incontro, saltandomi al collo. –Papà papà papà buongiornooooo!

Io sorrido e la prendo in braccio, scompigliandole i capelli. Lynz mi viene accanto e mi bacia sulle labbra. -Ciao amore.

-Papà! Sai che giorno è oggi?

Mi accarezzo il mento, fingendo di pensare. –Mmmh, non so... dimmelo tu!

Lei fa una smorfietta contrariata. –E' Halloween!

-Oh! – la rimetto a terra e le accarezzo la testa. -Hai ragione, e mi sa proprio che abbiamo un impegno importante questa sera.

Bandit inizia a saltellare e a urlare per tutta la casa, al settimo cielo. –Dolcetto o scherzetto dolcetto o scherzetto dolcetto o scherzetto!

Lynz e io ridiamo, poi lei mi lancia uno sguardo serio. –Sei sicuro di volerlo fare?

Esito, poi annuisco.

Come vorrei che almeno lei ricordasse qualcosa.

Nel pomeriggio io e mia moglie ci dedichiamo interamente al costume di Bandit. È un vestito da streghetta realizzato a mano da mia madre per l'occasione, con tanto di cappello a punta, scopa e stivali di pelle. Infine, quando è pronta, mi trascina in bagno perché –Oh andiamo papà! Sappiamo tutti che sai truccare molto meglio di mamma! – e mi costringe a truccarle il viso.

Il risultato finale è qualcosa di così tenero e inquietante al tempo stesso che io e Lynz rimaniamo a fissarla estasiati per minuti, mentre lei si contempla allo specchio e lancia piccoli urletti eccitati.

Quando arriva il momento, la accompagniamo alla porta e Lindsey le ripete una decina di volte di stare attenta e di rimanere sempre in gruppo con le sue amichette e di non allontanarsi più di tre isolati da qui.

Bandit ci dà un bacio ciascuno, poi sgattaiola fuori dalla porta e si unisce al gruppetto di bimbi travestiti, avviandosi lungo il marciapiede.

Una volta andata via, Lynz mi posa una mano sulla spalla e mi fa un sorriso nervoso. –Non combinare guai.

-D'accordo. A dopo, amore.

E vado via anche io.

Non è stato un caso ritrovarci a passare il giorno di Halloween qui nel New Jersey. L'avevo progettato da settimane, e quando mia madre ha accettato di buon grado di ospitarci per cena, ho capito che sarebbe andato tutto secondo i piani.

E no, non avrei cenato con la mia famiglia, per quanto mi dispiacesse.

Dovevo andare a far visita ad una persona.

Una persona che aveva invitato tutti alla sua festa di compleanno, compresi Ray e Mikey, ma che aveva scordato me.

Quando mio fratello me lo disse, tempo fa, non ne rimasi poi così sorpreso. Avrei dovuto aspettarmelo. Perché Frank avrebbe dovuto invitare me, tra tutti, quando non avevamo contatti da mesi e mesi, forse quasi un anno?

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