Capitolo 5

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SPAZIO AUTRICE

Olè eccomi qua in ritardo come al solito chiedo scusa grazie

Un altro capitolo interamente su Dean e sulla sua vita, sul suo passato, sul resto della sua famiglia, e altre cose un po' casuali.

Controllava l'orologio in continuazione, ossessionato e in preda all'ansia, sentiva il sincero bisogno di ricevere un'altra telefonata perché, ad essere sinceri, aveva in mente solo quello da un bel po'. Erano le sei e trenta, e si era appena svegliato da un'altra emozionante notte insonne, stava assumendo più caffè che ossigeno, sarebbe dovuto essere all'officina in mezz'ora. Rovesciò la terza tazzina di caffè nel lavandino perché ne aveva abbastanza anche di bere caffè e andò in bagno per la seduta mattutina. Sfogliò la rivista a cui era abbonato e lesse la notizia che la sonda mandata intorno a Plutone era riuscita ad ottenere alcune foto ad alta risoluzione del pianeta, e fu una grande notizia per lui, questo significava che avrebbe potuto contribuire tantissimo anche lui nella scoperta dello spazio.

Entrò nella doccia e, credendo di avere acqua calda, fu investito da un getto d'acqua congelata e si sentì paralizzato per qualche secondo lanciando un'imprecazione. Attese che l'acqua si facesse più calda ma non voleva saperne di riscaldarsi, perciò abbandonò l'idea di fare una doccia e si vestì in fretta, uscì di casa e salì in macchina dritto all'officina.

«Hai la faccia di un drogato.»

«Cosa?»

Si lanciarono due lunghi sguardi silenziosi.

«Ti sei drogato?»

«No!» rispose Dean sulla difensiva.

Bobby scrollò le spalle con noncuranza. «È successo qualcosa?»

«No» ripeté.

«Ellen ieri sera mi ha chiesto di te, vuole che le ripari la scatoletta di Jo. Chiamala e fa' qualcosa, se ti vedo ancora con quella faccia da cane bastonato mi fai quasi tenerezza.»

«Sto bene» insistette Dean sbuffando. Prese il cellulare e telefonò a Ellen, che gli rispose dopo un paio di squilli. Sembrava importante riparare quell'aggeggio che ormai doveva essere visto da uno sfasciacarrozze, non da un meccanico.

«Se vuoi prenderti un giorno o due puoi chiedermeli, figliolo» disse Bobby mentre Dean prendeva le chiavi della macchina.

In tutta risposta Dean sbuffò di nuovo. «Te l'ho già detto, Bobby, è il caldo.»

Salì in macchina e andò dritto alla Roadhouse, Ellen stava aprendo il locale e ne avrebbe approfittato per rubare una fetta di bacon dalla padella. Aprì tutti i finestrini anteriori per far circolare l'aria e accese la radio sulla stazionee di musica rock anni Ottanta, ma trovò solo canzoni di Bob Dylan o David Bowie, perciò andò avanti su una stazione a caso, e sentì una canzone che gli piacque molto e la ascoltò fino alla fine.

Panic! At The Disco, con Lying is the most... fun? Ha un titolo troppo lungo Jack, non riesco a finire di leggerlo! Una delle top track del loro album di esordio, vero?

Personalmente non sono un loro fan, Mark, ma c'è da dire che il cantante è davvero bravo, e voi da casa cosa ne pensate? Vogliamo più panico in discoteca? Mandate un SMS al 404-23...

Spense la radio quando arrivò alla Roadhouse e scese dall'auto mugolando il ritmo della canzone appena ascoltata.

«Ciao, tesoro» salutò Ellen mentre sistemava una sedia intorno a uno dei tavoli «cos'era quella roba che ascoltavi sparato in auto?»

Dean si strinse nelle spalle. «La radio.»

«Sembravi Jo appena le regalai il suo primo CD di Justin Timberlake, i clienti ogni giorno ascoltavano quella roba e alla fine se n'è scocciata anche lei.»

Does the Moon actually attract the OceanWhere stories live. Discover now