45. Il piccolo

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"Ah Joe, ma fammi il favore, perché non sei come la tua amica Marta? Buono ed educato." Disse lei,
"Anch'io ho un'educazione, sei stata te ad insegnarmela." Dissi io,
"Hai lo stesso carattere di tuo padre Joe."
"Grazie mille" dissi io.

Finita la cena, cominciai a sparecchiare.

Mentre stavo mettendo i piatti nel lavandino, sentì una presenza, non potevo dire se era buona o cattiva. La sentivo da lontano.

Mi sbrigai a mettere gli ultimi piatti e presi Marta per la mano e gli dissi:"Marta, vieni con me. Ho sentito una strana presenza."
"Va bene, andiamo"

Prima che andassimo di sopra, dissi a mia madre:"Mamma, noi andiamo su, per cominciare a metterci il pigiama e lavarci, così siamo pronti per andare a dormire."
"Va bene Joe, state a tenti a non fare altro eh!" Rispose lei facendo la linguaccia,
"MAMMA!!" Urlai io,
"Dai Joe, scherza" Disse Marta,
"L'ha capito la tua amica e non tu che sei mio figlio, dovresti sapere come sono fatta." Disse lei,
"Mamma noi andiamo." Dissi io con tono molto arrabbiato.

Salimmo le scale per andare di sopra a vedere cos'era quella presenza che avevo sentito, mentre stavamo andando in camera mia, sentì che l'energia si stava spostando nel bagno.

"Marta, andiamo, dovrebbe essere in bagno."

Entrati in bagno, vidi lo spirito di un neonato, credevo che stasse cercando qualcosa, nella mia mente cominciai a dialogare con lui:

<<Hey, stai cercando qualcosa?>>

il bimbo si girò

<<, sono deceduto qualche minuto fa mentre mi trovavo ancora nella pancia della mia mamma. Non so cosa fare, dove andare. Tu puoi aiutarmi?>>

<<Mio dio mi dispiace moltissimo, ti consiglio di andare da qualcun altro, io non sono esperto a dare consigli. Mi dispiace.>>

<<Ah, vedrò cosa posso fare allora.>>

Cominciai a piangere per la storia del piccolo.
"Cos'hai Joe?!" Chiese Marta.

Luna Park da pauraWhere stories live. Discover now