Capitolo 17

1.5K 99 8
                                    

Yusaku e Heiji erano lì da un bel po'. Era notte fonda. Erano andati a prendere un caffè insieme per riprendersi un po'. Shinichi non dava nessun segno di ripresa e se non si sarebbe svegliato durante la notte c'era pericolo che entrasse definitivamente in coma. Iniziarono a ondeggiare le tende della stanza di Shin e si sentì la finestra aprirsi. Un fantasma col cilindro bianco e il mantello dello stesso colore era entrato dalla finestra. Si muoveva cauto nella notte in quella cupa stanza. Lui, Ladro Kid, era venuto a trovare il suo acerrimo nemico. Questo era quello che diceva la sua bocca. Perché per il suo cuore Shinichi era uno dei suoi migliori amici.  Ma non lo avrebbe ammesso neanche sotto tortura. Si avvicinò al letto e gli accarezzò il volto.
-Non hai avuto paura del rischio e ti ammiro per questo...ma cerca di svegliarti perché senò io con chi mi diverto quando rubo?-
Anche al famigerato ladro uscì qualche lacrima. Si sedette un po' lì a guardarlo e a parlargli. Gli diceva che da quando aveva saputo del suo incidente non aveva rubato più perché non c'era più nessuno capace di acchiapparlo.
-Non per cattiveria, moccioso. Ma spero che tu non mi possa sentire. Se quando ti svegliarai, perché tu ti svegliarai, e mi dirai che mi hai sentito io negherò tutto, chiaro amico mio?-
I sentimenti e le emozioni non fecero percepire al ladro gentiluomo la presenza di Heiji e Yusaku che erano appena entrati nella stanza e se l'erano trovato davanti. Lui subito scappò col suo deltaplano dalla finestra. Loro restarono imbambolati davanti la porta con le tazzine in mano.
-Yusaku stava piangendo...-
-L'ho visto, figliolo...-
Perfino il ladro si era affezionato al suo carceriere. Un po' come Lupin a Zenigata. Yusaku e Heiji ripresero la loro posizione nelle sedie cercando di riposare un po'. Ma il pensiero di Shinichi che non si svegliava li torturava. Ma la notte aveva lasciato il posto al giorno e la luna al sole. Shinichi non diede il minimo segno di ripresa. In ospedale erano arrivate Yukiko ed Eri e con loro avevano portato Ran. A Yusaku mancava il coraggio di dare loro la brutta notizia. Aspettarono le tre donne fuori dalla stanza di Shin. Ovviamente fu una cosa che Ran, Yukiko ed Eri trovarono molto strana. Yukiko aveva il solito sorriso allegro. E senza cambiare espressione chiese ai due cosa stessero facendo.
-Come mai siete qui fuori? Volete fare i pali? Adesso che Shin si è svegliato dovreste fargli compagnia-
Piombò il silenzio assoluto nel corridoio. A Ran caddè dalle mani un album fotografico che si era portata dietro. Eri abbassò lo sguardo. Yukiko spinse i due lontani dalla porta e entrò. Vide Shinichi lì ancora dormiente. Capì subito che non si era mai svegliato quella notte. Si sedette sul letto vicino a suo figlio. Lo guardava come se stesse semplicemente dormendo nel suo lettino. Come se fra qualche minuto si sarebbe svegliato un po' intontito, sbadigliando, con i capelli come se avesse preso un colpo di scossa elettrica. Tutti gli altri presenti guardavano quella scena commossi. Yukiko non smise di sorridere e non pianse.
-Shin, sono la mamma ma sono sicura tu l'abbia capito. Sai oggi ti siamo venute a fare visita io, Eri e Ran e ti abbiamo portato una cosa- Yukiko fece cenno a Ran di entrare. Eri restò fuori con Yusaku. Se lei sarebbe entrata avrebbe visto Conan apposto di Shinichi. Lei si avvicinò con in mano l'album. Ran si prese la sedia in cui aveva riposato Heiji e l'avvicinò al letto del ragazzo. Heiji si mise dietro Ran. Yukiko prese l'album e lo aprì.
-Guarda Shin, sono tutte tue foto. Questo è il giorno in cui sei nato, eri tenerissimo!-
-Amico avevi un mini pistolino! Non ha ancora la stesta misura vero?!-
Tutti si misero a ridere alla battuta di Heiji. Le risate apposto di tre sembrarono quattro però. Se ne accorsero tutti e tre e si guardarono intorno. Pensarono fosse stata la loro immaginazione e continuarono a osservare le foto.
-Guarda Shin, qui eravamo alla gita dell'asilo. Beh sappi che non ti sopportavo in quel periodo!-
Disse divertita Ran indicando una foto in cui lei e Shinichi erano insieme allo zoo. Si sentì di nuovo una risata in più.
-Ragazzi non ho più la vostra età ma sono sicura di non essere pazza. Chi sta ridendo oltre noi?-
Heiji capì subito chi era e si affacciò dalla finestra della stanza di Shin.
-Va bene Kid, puoi entrare se vuoi. Qui non c'è la polizia!-
Dalla finestra entrò di nuovo il ladro fantasma. Ran e Yukiko lo guardarono stupite.
-Signora Kudo, Ran vi presento ladro Kid. È già passato stanotte a farci una visita!-
Kid era un tipo tutte risate e niente malinconia. Ma stranamente era molto serio quella mattina. Yukiko subito lo accolse come se lo conoscesse da una vita.
-Figliolo vieni avanti, noi stiamo uscendo...vi lasciamo soli-
Ran e Yukiko uscirono dalla stanza ma Heiji non ebbe la minima intenzione di uscire da lì.
-Non mi fido di te Kid, chiaro belloccio dei miei stivali?-
Ladro Kid si avvivinò a Shinichi e lo guardo dritto negli occhi.
-Non mi interessa di quello che pensi tu. Sono qui solamente per lui-
-Ma se è uno dei tuoi peggiori nemici?!-
-Esatto...è il nemico a cui mi sono affezionato di più, quello a cui voglio più bene-
Heiji lo sapeva già, lo voleva sentire dalla sua bocca. Anche Shinichi teneva molto a lui. Ma, esattamente come Kaito Kid, non lo avrebbe mai ammesso.
-Anche lui tiene molto a te, ma non te lo dirà mai. E continuerà a darti la caccia per farti rinchiudere!-
-Ecco...questa sua grande forza di volontà e il suo non arrendersi mai è una cosa che ammiro molto di lui. Ma è anche a causa di ciò che adesso si trova dov'è...su quel freddo letto-
Heiji era pienamente d'accordo con il ladro. Se fosse meno intraprendente a quest'ora sarebbe ancora lì a prenderli entrambi in giro. Qualcuno bussò alla stanza ed entrò Ran.
-Scusate se vi disturbo, posso entrare?-
Entrambi fecero cenno di sì e la fecero passare. Kid, senza salutare nessuno, volo via dalla finestra. Heiji uscì dalla stanza lasciando lì Ran. Si sedette lì e parlò un po' col suo amato Shin.
-Sai amore mio abbiamo parlato col dottore..-
La voce di Ran non preannunciava belle notizie. Iniziò a singhiozzare la karateka.
-Ci ha detto che sei entrato in coma...ma tu ne uscirai presto vero, Shinichi?-

Non basta più il ricordo, ora voglio il tuo ritornoWhere stories live. Discover now