Capitolo 18

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Era passata una settimana dal giorno in cui Shinichi era stato dichiarato in coma. Ancora non c'era nessun segno di ripresa. Le giornate proseguivano monotonamente. Heiji e Ran non si muovevano dall'ospedale. Stavano lì mattina, pomeriggio e sera ad occuparsi un po' ciascuno di Shinichi e di loro stessi. Anche durante il turno di Yukiko e Yusaku loro restavano lì senza fare un metro. Ran cercava di essere forte e sorrideva sempre a tutti senza mai cedere alle lacrime. Solo il suo cuore sapeva però come stava veramente. Ogni tanto la veniva a trovare Sonoko che le raccontava le ultime novità successe in città. Anche Sonoko entrava a salutare Shinichi dicendogli qualcosa del tipo "Guarisci detective dei miei stivali". Ran ogni giorno insieme a Yukiko lavava Shinichi e gli cambiava le lenzuola. All'inizio la trovò una cosa imbarazzante ma non era il momento per la vergogna. E poi aveva fatto tante volte il bagno insieme a Conan. Quando Yukiko stava riposando o era fuori per sbrigare cose per Shin, Ran, si occupava di lui da sola. Anche Heiji si dava da fare facendo avanti e indietro nell'ospedale per portare a Ran tutto ció che le serviva. Kid si era fatto vedere altre due volte durante quella settimana. Quella mattina invece era venuta una persona speciale a far visita a Shinichi. Infatti, mentre Ran nella stanza cambiava l'acqua di un vaso con delle rose portato da Kid, nella stanza entrò una ragazza. Ran appena la vide si girò cercando di capire chi fosse. Aveva i capelli corti e rossastri e gli occhi tra il blu cobalto e il grigio. Era proprio una bella ragazza. Quando la guardò dritta negli occhi riconobbe subito quello sguardo ghiacciato.
-Ai! Sei tu?!-
Shiho Miyano, o ormai com'era conosciuta da tutti Ai Haibara, era entrata in quella stanza. Effettivamente lei era l'unica che non si faceva vedere da un bel po' di tempo. Si vedeva girovagare un po' per l'ospedale ma non era mai entrata dentro la stanza di Shinichi. Passò dritta davanti a Ran e si avvicinò a Shinichi.                                 -Sappi che sei bravo a fare sentire gli altri in colpa. Perché ogni volta ti prendi tutti i problemi del mondo sulle tue spalle, Shinichi? Perché sei venuto lì quel giorno? Era quella la mia fine ed io ne ero consapevole. Ti faccio un ultimo regalo perché ti voglio bene veramente, Shin-              Ai si avvicinò alla flebo attaccata a Shinichi per poi diluirci qualcosa all'interno. Dopo pochi secondi una delle macchine attaccate al cuore di Shinichi iniziò ad aumentare e a velocizzare i suoi bip. Ran si girò preoccupata verso Ai.
-Non mi guardare così Mouri. Sono una scienziata e so quello che faccio. Quello che gli ho somministrato è l'antidoto definitivo. Io l'ho assunto prima di lui per assicurarmi del suo effetto. Non farei mai nel male a Shinichi...anche se sono un angelo bianco con l'anima nera-
Ran però non sembrò tranquilizzarsi. Si avvicinò a Shin e notò che il suo corpo stava sudando. Corse fuori dalla stanza per prendere qualche asciugamano per asciugare il volto sudato di Shin.                                            -E' questo che trovi di speciale in lei, vero Shinichi? Il suo modo di preoccuparsi di te e il suo essere dolce e gentile. E' l'opposto di te. Noi due, invece, siamo troppo simili, giusto?-    Ai si avvicinò di nuovo a Shin e gli sussurrò qualcosa   all'orecchio.                                                 -Allora spiegami perché io mi sono innamorata di te-                                  Ran tornò correndo ma non c'era più bisogno delle asciugami dato che Shinichi era finalmente quello di una volta. Fortunatamente era sotto le coperte dato che il pigiama che aveva Conan gli si strappò addosso. Però aveva il petto di fuori e sia Ran che Ai diventarono rosse. D'altro canto Shinichi era un ragazzo veramente affascinante che non passava inosservato. Ai buttò due colpi di tosse per richiamare l'attenzione.
-Eccoti finalmente il tuo corpo Kudo, spero tu sia felice adesso. D'altronde mi hai sempre usata per questo vero? Adesso Kudo ti saluto. Me ne torno a casa dal dottore. Non ti verrò a trovare. Passerai tu quando potrai, okay? Aspetto una tua visita...stupido- 
Ai stava uscendo dalla camera. Aveva deciso di andare via, di non farsi vedere più lì. Ma non perché non le piacesse stare là. Solamente per paura che Shinichi non si svegliasse più e che i sensi di colpa l'avrebbero torturata per il resto della sua vita. Aveva troppa paura di ciò. Ran si alzò per ringraziare Ai di tutto.
-No Mouri, l'ho fatto solo per levarmi una colpa di dosso-
Ran restò lì, immobile, mentre vedeva Ai scomparire lungo il corridoio. Al suo posto spuntò Heiji che trovò Ran con quell'espressione stupita in volto.                                                              -Ran tutto bene? Si può sapere che ti è...Ma quello lì è Shinichi?! Come ha fatto?!-                                                      Ran fu riportata sul pianeta dei mortali dalla faccia di Heiji che si stava dirigendo vicino a Shin. E si girò anche lei ad ammirare di nuovo il suo Shinichi.                                                        -E' stata la scienziata pazza, vero? L'ho incontrata nel corridoio. Almeno adesso se qualcuno vorrà vedere Shinichi potrà farlo tranquillamente. Fra un po' dovrebbero arrivare Yukiko e Yusaku-                                        Lui si girò a guardare Ran e notò che stava piangendo. Non ne capì il motivo dato che dopo tutti quei duri giorni non aveva versato neanche una lacrima.                                                         -Ran, perché piangi? Shinichi è finalmente tornato quello di una volta!-                                                            -E se non si sveglierà più? A cosa sarà servito ridargli il suo corpo? Solo per far entrare gli altri qui dentro? Heiji cos'ha fatto di male Shin per meritarsi questo? Solo perché ha pensato al bene altrui? Non lo posso accettare, mi rifiuto!-                                              Heiji abbracciò Ran. Quella ragazza era molto forte caratterialmente tranne quando si trattava di Shinichi. Quando si trattava di lui diventata un ramoscello secco che si spezza non appena viene calpestato. E ultimamente Ran veniva calpestata continuamente da tutti e tutto.                                                              -Ran vedi quel ragazzo che è su quel letto? La vostra più grande differenza è che tu quando si parla di lui diventi debole. Invece per lui sei punto di forza, lo stesso punto di forza che lo farà alzare da quel lettino-                      Ran rivolgendosi a Shinichi disse:                                                               -Promesso, amore mio?

Non basta più il ricordo, ora voglio il tuo ritornoWhere stories live. Discover now