CAPITOLO 9 - CARTA VETRATA parte 2

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Mi guardo allo specchio ma non mi vedo. So solo che il sangue esce dai tagli più copiosamente del solito. Ho affondato la lama con più veemenza questa volta. Le lacrime scendono lungo le mie guance. La testa fa male e respiro affannosamente. Devo fare un altro taglio. Ma la mano trema.

La porta sbatte forte,

" Principessa che succede?"

è Pouly. Io non ho la forza di reagire,

" Ti ho vista correre via..."

La sua voce cambia. Si incrina. Si fa roca,

" Ma che stai facendo?"

Mi ha vista. Ha visto i tagli. Adesso andrà via. Sparirà. Ed io resterò di nuovo sola. Come sempre. Come a casa.

Invece mi abbraccia e mi bacia. Con un asciugamano tampona i tagli. C'è anche Tess che corre a prendere la cassetta del pronto soccorso.

Non parlo. Mi limito a ubbidire a ciò che lui mi dice.

"Piccola, ci sono io adesso, sono qui okay?"

Parla dolcemente mentre disinfetta i tagli

"Adesso mettiamo una benda, poi ti stendi sul letto e cerchi di calmarti okay?"

faccio segno di si con la testa,

"Vieni ti accompagno, stenditi, vuoi la coperta?"

Mi accarezza i capelli. Ha gli occhi pieni di lacrime. Si stende vicino a me e mi stringe forte. Io continuo a tremare.

"Adesso calmati e cerca di dormire. Io non mi muovo da qui".

Apro gli occhi che è già buio. Sento delle voci in lontananza. Sono Tess e Pouly,

"Ha varie cicatrici sulle braccia. Possibile che non te ne sei mai accorta? Vivete nella stessa casa, sei la sua amica! Cazzo Tess, ma dove hai gli occhi?"

"Non ne avevo idea. Mi stupiva il fatto che portasse sempre le maniche lunghe. Pensavo fosse solo insicura..."

"Dovevo capire che c'era qualcosa. Non parla mai di se. Dovevo capire. E' la mia principessa e io non l'ho capito" singhiozza sommessamente

"Come posso aiutarla se neanche capisco che sta male? cazzo, sono un'idiota, un'idiota!"

"Non sei un'idiota".

Gli dico cercando di apparire calma. Lui corre da me e mi bacia. Io mi perdo tra le sue braccia, mentre trattengo a stento le lacrime.

"Vado a prepararvi qualcosa da mangiare, appena è pronto vi faccio uno squillo"

Dice Tess, e fugge in cucina. Il modo buffo in cui è sgattaiolata via per lasciarci soli fa sorridere entrambi. Siamo un po' più rilassati.

"Non volevo parlartene, anche se non so come avrei potuto continuare a tacere" esordisco,

"Non devi se non vuoi".

"Invece devo".

Gli racconto tutto. E' devastato. La storia della mia vita gli fa male.

"Io mi fido di te , Pouly".

"Io invece ti amo, Elettra".

la ragazza dai capelli viola  in revisioneDonde viven las historias. Descúbrelo ahora