CAPITOLO 13 - SORPRESE

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Le settimane scorrono veloci. La mattina l'unica che si alza sono io per andare al centro sismologico. Il lavoro è spesso noioso ma lo faccio volentieri. A me toccano le robe pallose tipo risistemare l'archivio dati del 1965 o confezionare le brochures per il congresso in preparazione. 

Ogni tanto però, capita che uno dei ricercatori decida di coinvolgermi in una qualche attività sul campo, ed oggi è una di quelle volte. Insieme ad alti ricercatori e stagisti, ci dirigiamo a nord di L.A. verso Parkfield, la famosa cittadina che sorge proprio a cavallo della faglia di San Andrea. Raccoglieremo dei dati dai rilevatori sismografici sul terreno. Con l'occasione ne sostituiremo alcuni e faremo delle misurazioni fisiche del territorio.

Partiamo all'alba visto che ci vorranno tre ore e passa di viaggio e resteremo a dormire in zona. Sarà interessante ma anche abbastanza strano...

Arrivati a Parkfield l'unica sensazione che riesco a decifrare è l'inquietudine. Qui ci sono solo una ventina scarsa di residenti, svariate centinaia di ricercatori e un'infinità di rilevatori.

Anche se non dovrebbero esserci scosse, la consapevolezza che la faglia più pericolosa del mondo scorre più o meno pacatamente sotto i tuoi piedi è abbastanza preoccupante. Nel contempo di dà una botta di adrenalina micidiale.

 Siamo tutti iperattivi, svolgiamo i compiti assegnatici velocemente e alla perfezione. Sto scattando una marea di foto alla faglia non so se ci tornerò. Voglio testimonianze che ci sono veramente stata!

Lavoriamo alacremente tutta la giornata, alla sera siamo distrutti. Chiamo Pouly gli racconto tutto. Lo inondo di foto. Mi faccio raccontare la sua giornata. Lo ammetto mi manca il mio tesoro. Come tocco il letto crollo immediatamente. Al mattino sveglia prestissimo, ultime rilevazioni e viaggio di ritorno a casa.

Tra pochi giorni ricomincerà l'anno accademico. Lasceremo la nostra casetta sul mare per tornare alle confraternite. Ricominceremo le lezioni, le colazioni in caffetteria e le cene sul prato antistante la biblioteca. Studio e party alcoolici alla Hell's torneranno prepotentemente a toglierci il sonno. Saluteremo vecchi compagni e ne accoglieremo di nuovi...

Già avremo dei nuovi ingressi alla TBG ma soprattutto io non sarò più una matricola!

Arrivo a casa e trovo un gran via vai di gente, personale addetto al catering che appronta un buffet degno di un re. Tess mi trascina di sopra e mi aiuta a vestirmi. Mi fa indossare un abito che provai tempo fa in un negozietto a Venice. Ma non lo avevo mica comprato?

Bò... pare che stasera qui ci sia una festa importante, che Regnar ha deciso di dare in onore di un suo caro amico. Todd apre la porta urlando

"Ti devo pettinareeeeeee".

A me sembrano tutti scemi.

" Io avrei sonno  tanto per dire. E magari se mi fate salutare Pouly..."

Scendo di sotto e finalmente trovo il mio biondo preferito. Dire che è fighissimo è poco!

Indossa una camicia nera leggera talmente fine che i suoi tattoos sembrano ricami sulla stoffa, dei pantaloni neri con una banda dorata sul lato, che gli stanno appiccicati addosso come una seconda pelle.  Mettono in risalto il suo notevole culo. Cosa che sua madre non apprezza, mi chiedo che ci facciano qui i suoi genitori e anche molti dei suoi parenti.

La festa prosegue. Io vorrei solo andare a dormire ma converso amabilmente con tutti.

 Il parmesan in confronto a me è vero al 100%!

Pouly mi abbraccia forte e mi da un bacio sulla guancia, si schiarisce la voce...

" Io non sono molto bravo con le parole, ma in queste occasioni non serve dirne molte. Io ti amo, sei la mia principessa e vorrei tu lo fossi per sempre"

mi tremano le gambe...

"Elettra vuoi sposarmi?" dice porgendomi un bell'anello un po' retrò.

Tra una lacrima ed un'altra accetto senza pensarci. Gli butto le braccia al collo e suggello la cosa con un bacio tutt'altro che casto. Sono emozionata e felice. I brindisi si sprecano, quando mi si avvicina la signora Beth, la nonna materna di Pouly e Jason. Mmi racconta la storia dell'anello di fidanzamento datomi da suo nipote, ovvero la prima ad indossarlo fu sua nonna varie generazioni indietro e da quel matrimonio l'anello di famiglia si passa al primo che figlio che si sposa. Lo indossarono sua nonna, sua madre, poi lei nonna Beth, sua figlia Elsa, la madre di Pouly, e adesso tocca a me, visto che Jason non si è sposato, passa a noi.

Sono commossa di questo dono. Ancora una volta capisco cosa voglia dire avere una famiglia e cosa significa farne parte.


NOTA


Il parmesan è un formaggio farlocco che negli USA spacciano per Parmigiano Reggiano.


la ragazza dai capelli viola  in revisioneWhere stories live. Discover now