«IDOLI»

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Stavo sognando, non potevo credere che il mio idolo, la ragione di ogni mio sorriso, era esattamente davanti a me, in quel preciso momento. Era fottutamente perfetto, e io ero stupidamente ferma ad osservarlo in ogni suo minimo particolare.
Puntai gli occhi sull'asciugamano che, a mio parere, copriva troppo, poi passai alla canottiera bianca aderente, si poteva vedere ogni tatuaggio, salii a quel sorriso e a quegli occhi decisamente più che perfetti. (Odiatemi mlmlml) In quel momento ero in paradiso, nel mio paradiso.
Ero a poco più di un metro da MAURO ICARDI.

«Stai tranquilla non ti mangio.» disse lui scherzando.
«Ti posso abbracciare?»
«Ovviamente!»
In quel momento lui spalancò le braccia e io mi fiondai tra esse, contro il suo petto per sentire infine i nostri cuori battere all'unisono. Vorrei che questo abbraccio non finisca mai.
«Grazie per questa opportunità! Voi siete il mio sogno.»
«Cara se ti va possiamo completarlo del tutto.»
«Oddei sarebbe fantastico!» dissi arriciando il naso.
Mauro Icardi è qui, accanto a me, tutto questo è un sogno per me. Mi prende la mano e mi accompagna davanti ad una porta del corridoio.
«Hai degli occhi bellissimi.» mi disse lui fermandomi prima di entrare nella stanza da cui era uscito lui.
«Grazie, anche i tuoi lo sono.» gli confesso timida.
«Sei la prima ragazza con gli occhi marroni da cui sono fottotamente attratto.» mi dice. Rimango a bocca aperta, che confidenza.
«Sei il primo che me lo dice in questo modo.»
«Scusa, solitamente non sono così diretto, è che dovevo dirtelo, forse l'ho fatto nel modo sbagliato.» dice tenendo lo sguardo basso.
«Non è colpa tua, mi fa piacere che pensi questo e mi piace che tu me lo abbia detto. Semplicemente essendo una novità non mi ero preparata la reazione a questa cosa.»
«Bene, così non serve che mi senta in colpa per tutta la vita.»
Risi diventando leggermente rossa in viso e lui mi seguì subito dopo. Mi fermai notando che mi stava fissando negli occhi.
«Perfetto! -esclama lui- ti voglio presentare qualche personcina.» dice accompagnandomi davanti all'entrata della stanza. «Mi scuso in anticipo per quello che potresti vedere.»
A quell'affermazione mi preoccupai un po', ma mi rasserenai subito alla vista del sorriso che Mauro mi stava rivolgendo.
Mi accompagnó dentro mettendo una mano sulla mia schiena, questo gesto mi fece rabbrividire. Una volta dentro mi accorsi che era lo spogliatoio della squadra. C'erano ragazzi a petto nudo, alcuni in accapatoio e altri in boxer o in canottiera. La cosa è leggermente imbarazzante. Mauro mette due dita in bocca per fischiare e attirare l'attenzione su di lui. Tutti si girano e cominciano a fissarmi.
La cosa diventa "leggermente" imbarazzante, fino a quando sento una voce.
«Suppongo che tu sia la ragazza che ha salvato la vita al nostro bomber?!» esclama Stevan Jovetic facendosi largo tra i suoi compagni di squadra. Aveva solo i suoi pantaloncini da calcio, con il suo numero, il numero 10.
«C-credo di si.» dico io balbettando.
«Io sono...»
«Stevan Jovetic!» un sorrisetto appare sul suo viso.
«Tu sei?»
«Angelica, ho 19 anni, sono del Veneto ma per motivi scolastici mi sono trasferita qui vicino e ovviamente sono Interista. Voi siete il mio sogno!»
«Allora vieni quì e abbracciami» esclamò Adem Ljaijc.
A quel punto corsi verso di lui, lo strinsi forte a me, lui fece lo stesso e in quel momento vennero tutti attorno a noi, stringendoci in un abbraccio di gruppo.
Alcuni erano ancora con la maglia e i pantaloncini, alcuni a petto nudo e altri che si erano giá fatti la doccia ed erano puliti. Stavo benissimo in quel momento, ero nel mio mondo.
«Ragazzi sbrigatevi, i tifosi non se ne andranno finchè voi restate qui dentro!» disse qualcuno affacciandosi alla porta. Quella voce. La conoscevo benissimo. Quella era la voce di un campione, di un grande ragazzo, ora uomo e di un grande giocatore. IL MIO PRIMO E VERO IDOLO.
Javier Zanetti.
Sciolsi l'abbraccio e mi girai verso di lui.
«Ciao, tu devi essere la ragazza carina di cui Mauro non riesce a smettere di parlare!»
Mi giro verso Mauro e lo vedo grattarsi la nuca imbarazzato.
«E tu sei il mio più grande idolo! Ti seguo da quando ero piccola, piccola!»
Javier viene vicino a me e mi accoglie tra le sue braccia. Lentamente l'abbraccio diventa sempre più intenso, talmente tanto che mi lacrimano gli occhi e piango dalla felicità. Quel momento è stato per me il momento piú bello della mia vita.
«Sei dolcissina,...»
«Angelica.» gli risposi asciugandomi le lacrime.
«Ti va di venire a dormire da noi sta notte?» mi chiede Mauro.
«Dovrei tornare alla mia camera d'albergo...»
«Dormi in una camera d'albergo da quando sei a Milano, ma stai scherzando? Vieni da noi e basta, domani ti porto lá, prendi le tue cose e ti trasferisci da noi.» finisce.
«Magari dovrebbe decidere lei Mauro.» interviene Samir Handanovic.
«Credo che non rifiuterò, insomma non mi capita tutti i giorni di essere invitata a casa dei miei idoli, da loro stessi in persona.» dico con voce sognante.
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Lalala ciauu.
Spero vi piaccia. È un po' più lungo degli altri.
Ditemi se li volete più corti.
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Auguroni al grande REY MANAJ, che dovrebbe giocare un po' di più.
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Ho appena saputo che l'Inter sarebbe disposto a vendere Icardi, contro la sua volontà e quella di Mancini.
No cazzo lui è il NOSTRO CAPITANO.
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Tornando a noi, grazie per tutto ragazzi/e.
Sempre e comunque FORZA INTER! #amala
-Eli-

«Obviously» Mauro Icardi💘Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin