Capitolo 2 - Ti ho ritrovato

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"Bene, ora basta! Lasciatela respirare!"

Da quando in tutti i piani del centro termale si era saputo che la piccola Sen (cioè io) era tornata tutti si erano radunati per salutarmi, in una confusa massa di rospi e lumaconi. Non riuscivo a respirare tante erano le persone che mi stavano letteralmente assalendo. Il primo a raggiungermi era stato il caporeparto, accompagnato da quel piccolo rospo che Senzavolto aveva mangiato per primo. Se solo riuscissi a ricordarmi il suo nome! Tante volte nel mondo degli umani avevo cercato di ricordarmelo, me l'ero persino scritto da qualche parte, eppure ero riuscita a dimenticarmelo. Comunque in breve tutti quanti vennero a salutarmi, e ci sarebbero volute delle ore intere se Bõ non fosse intervenuto. Grazie agli spiriti! Ok che volevo bene un po' a tutti quanti, ma così era troppo per chiunque!

"Ok, ok. Ora basta o la sfinirete prima dell'ora di cena! Chihiro, dobbiamo andare a prepararci per la cena, altrimenti la mamma si arrabbia. Una volta sono arrivato in ritardo di cinque minuti e poco ci mancava che mi colpisse con l'abat-jour..."
"Grazie Bõ, arrivo subito. Ciao a tutti, ci si vede in giro!"

Salutando così la folla che si chiedeva come mai Bõ mi avesse chiamata Chihiro tornammo di nuovo ai piani alti della sontuosa pagoda, per prepararci in vista della cena. Mentre Bõ mi raccontava qualcosa degli ultimi 4 anni arrivammo davanti ad una grande porta di legno chiaro, forse cedro o noce, con piccoli intarsi blu e verdi. La maniglia era anch'essa dell'argento più bello e puro che avessi mai visto e aveva la forma di un piccolo fiordaliso. Semplice ed elegante, non troppo sfarzosa. Speravo davvero che anche il resto della mia camera fosse altrettanto bello, altrettanto adatto a me.

"Dai su, entra! Ho chiesto a mamma di arredarla poco dopo che te ne sei andata. Ho sempre sperato che tornassi qui un giorno..."
"Sarei tornata qui a tutti costi prima o poi, anche se avessi dovuto battermi contro mille demoni con gli artigli affilati come rasoi e lunghe zanne che fanno sembrare l'enorme bocca, da cui cola la bava, ancora più terrificante."

Mentre finivo il mio breve sproloquio, Bõ si stava ammazzando dalle risate. Meglio di quella sua aria malinconica che aveva messo su ripensando a quando me ne ero andata la prima volta. Anche io ero stata male per un po', e i miei per poco non chiamavano lo psicologo. In quel momento ho capito che anche se stavo male non dovevo darlo a vedere, e che prima o poi sarei stata un po' meglio. La mia tristezza non era durata a lungo, ma era durata abbastanza da cambiarmi nel profondo. Col tempo avevo imparato a fare le faccende di casa, come cucinare e pulire, lavare i vestiti e ora sapevo anche suonare il clarinetto! Ma ora basta pensare al passato, è tempo di incontrare il mio futuro e affrontarlo di petto! Così girai il pomello ed entrai. La stanza era semplicemente stupenda. Un grande letto a baldacchino, dello stesso legno della porta, occupava la parte sinistra della stanza, con le sue enormi tende azzurre come le lenzuola. Nella parte destra c'erano un'altra porta, un cassettone gigantesco, una grande lampada e un grande armadio. Davanti a me un piccolo terrazzo si protendeva verso l'esterno, a cui si poteva accedere tramite una grande porta-finestra sormontata da due spesse tende blu scuro, per celare la stanza ad occhi indiscreti.

"Bõ, è... è magnifica, davvero. Non so come ringraziarti. Di tanta gentilezza." "Comincia col ringraziare me allora! Sono io che ho speso un sacco di soldi per i mobili e il vestiario, quindi il merito è tutto mio!"

A parlare era stata Yubaba, sopraggiunta davanti alla porta poco dopo di noi.

"Non è vero mamma! Io ti ho detto quali prendere perché tu e Chihiro non avete gli stessi gusti! Il merito quindi è anche un po' mio!" "Va bene, come vuoi tu allora. Adesso vedete di prepararvi, che tra poco si cena. Ah, Chihiro... i tuoi vestiti sono nell'armadio, credo che Haku gradirà molto... eheh..."

Together Forever - La città incantataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora