Capitolo 6

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Silenzio. C'è un silenzio imbarazzante. Lo so, riesco a capire che sono rosso in viso. Io guardo lei con la bocca chiusa e lei mi guarda con un'espressione sconvolta e confusa. Provo a parlare ma lei mi precede. Balbetta all'inizio. <Io...d-devo andare.> Fa per girarsi.<Aspetta Federica.> le dico allungando la mano verso di lei. <No Giorgio. Dimenticati tutto questo. Si è fatto tardi. Vai da Pietro...> Si gira e se ne va. Non ho trovato le parole per spiegarle l'accaduto. 


Viaggio in macchina per le vie di Palermo. "L'ho detto davvero? No, io...sono etero." Continuo ad andare con la macchina. Mi guardo in giro, come per trovare un qualcosa, ma non so cosa. "Quel bacio, doveva durare tre secondi, eppure, ci stavamo spingendo oltre. Era una sensazione strana, ma piacevole." Fermo la macchina in un parcheggio vuoto. Davanti a me c'è un negozio di fiori. "Farò la figura del coglione, ne sono sicuro!" Prendo coraggio ed entro nel negozio.


Ci sono tantissimi tipi di fiori. Dai fiori comuni, a quelli non comuni. Mi guardo in giro, poi vado dalla commessa che mi guarda con un sorriso. Non ci faccio caso. <Posso aiutarti?> Mi domanda. Non ho molti soldi, un fiore o due andranno bene. <Si, ecco, sto cercando un fiore da dare ad una persona.> Lei fa una smorfia divertita. <Stavi pensando a qualche fiore in particolare?> Non so un cazzo di fiori.
<No, c-cioè si...un fiore b-bello ma semplice.> Ho balbettato. Spero di essere stato chiaro. Lei mi sorride e si gira di spalle spostando fiori che sono attaccati al muro.


Si rigira verso di me con una rosa rossa con sfumature di rosa. Son diventato rosso in viso! Pensare che quella rosa dovrò dargliela di persona, mi imbarazza. Sospiro un <Questa va benissimo> Indicandola col dito. Lei non smette di ridere. Sicuramente penserà che la regalerò alla mia presunta "fidanzata". Lei mi consegna la rosa incartata e io le consegno i soldi. La saluto ed esco, meno male che non mi ha fatto domande, già sono imbarazzato così, figuriamoci con domande del tipo "Come si chiama?". 


Risalgo in macchina appoggiando la rosa sulle mie gambe e mi avvio per la mia meta. Venti minuti di macchina e dieci di semafori rossi e traffico impazzito.Ed era solo pomeriggio tardi. "Mi urlerà contro, no, mi ucciderà con gli occhi." Sono arrivato, scendo dalla macchina parcheggiata vicino al portone. Mi avvio al portone sempre aperto mettendo le chiavi della macchina in tasta.


Salgo le scale in fretta e furia e poi, mi ritrovo davanti alla sua porta d'ingresso. Faccio qualche sospiro profondo. Mi metto la rosa dietro la schiena mentre con l'altra mano suono al campanello. Sento dei passi arrivare. Faccio un piccolo sorriso e si apre la porta, il mio piccolo sorriso si è trasformato in un sorriso enorme...




&quot;Il tuo sorriso è la mia droga&quot;/FanFiction #MurryTekWhere stories live. Discover now