Capitolo 38

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La morte. Cosa è la morte? È annullamento della vita o inizio di una nuova?
Voi avete paura della morte? Avete paura di cessare di esistere o siete euforici al pensiero di cominciare una vera vita?

Vita o morte?
Inizio o fine?

Non lo so, non ne ho la più pallida idea.

So solo che avevo paura ma non per il fatto che sarei potuta morire entro 24 ore ma perché qualcuno voleva che io morissi. Qualcuno voleva che io sparissi da questo mondo terreno. Qualcuno voleva che la esistenza finisse nel giro di qualche ore.

- ucciderò chiunque abbia fatto una cosa del genere. Pagherà per ciò che ha fatto - urlò Niklaus.

- è stato Mason, ne sono sicuro - rispose Elijah.

- morirà, lui e tutta la sua stirpe - disse urlando.

Morte. Vita. Basta. Basta.

- zitti - dissi a bassa voce ma riuscirono a sentirmi. Ero seduta sul mio letto fissando un punto indefinito. I due fratelli mi guardarono stupiti.

- Clare! - disse Kol spalancando la porta della mia camera. Mi guardò con dolcezza e sinceramente, credo fosse molto preoccupato per me.
Appena notò il mio viso impassibile guardò confuso i fratelli.

- Clare è stata maledetta. Ha un marchio fatto con la magia nera e credo che le rimangano più o meno 24 ore di vita se non meno- disse impassibile Elijah ma nella sua voce traspirò un senso di disgusto e di rabbia. Fu molto diretto, forse troppo.

- cosa?.. - rispose il ragazzo incredulo - fratelli, dobbiamo parlare - disse serio.

- Kol possiamo discutere anche dopo -

- no Klaus! È importante - urlò.

- dove è Charles? - chiesi.

- è di là, in salotto ma.. - disse ma non lo ascoltai, mi alzai e uscii dalla stanza. All'entrata del salotto vidi disteso, sul piccolo divano, Charles. Era bello vederlo lì, finalmente.
I miei occhi si riempirono di lacrime e andai lentamente da lui. Si accorse della mia presenza e mi sorrise.

- Clarissa - disse con voce flebile. Sembrava stare bene o almeno meglio di quanto mi aspettavo.

- Charles - dissi cominciando a piangere per poi abbracciarlo. In quel momento non esisteva né il marchio né tutto il resto. Avevo riparato ad un errore. Avevo salvato una persona che aveva rischiato tutto per me, aveva rischiato la sua vita ed io al posto suo, almeno per me, non l'avrei fatto.

- come stai? - gli chiesi guardandolo negli occhi.

- ora bene - rispose per poi mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e spalancò i suoi occhi verdi - Clare

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- ora bene - rispose per poi mettermi una ciocca di capelli dietro l'orecchio e spalancò i suoi occhi verdi - Clare.. - disse guardandomi non più sereno.

- non è niente - dissi fingendo un sorriso e asciugandomi le lacrime.

- sono il tuo aiutante, sono uno stregone. Certe cose le capisco - disse.

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