capitolo 3

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Kelsey's Point of View.

Oltrepassando la porta d'ingresso, la chiusi dietro di me mentre tolsi la giacca. Alzando lo sguardo vidi entrambi i miei genitori seduti nel salotto, ma nel momento in cui mi videro arrivare si alzarono.

Mi chiesi se solo sapessero di essere stati l'inizio del mio dolore.

Mi chiesi se non ne sapessero nulla.

Carly era andata via, nonostante volesse entrare. Le dissi che era arrivato il momento in cui lei doveva ritornare alla sua vita ed io alla mia.

"Dov'è Carly?"

"È andata."

"Dov'eri? Noi eravamo-"

"Terribilmente preoccupati." Finì al posto loro. "Si, lo so. Me l'ha detto." Posizionai la giacca attorno al braccio e alzai lo sguardo verso di loro, guardandoli con indifferenza.

"Perché non hai chiamato?"

"Perché non ho di nuovo quindici anni, mamma." Scattai, prendendo un respiro profondo. "Non sono una bambina, sono un'adulta, okay? Non ho bisogno di essere controllata da te ogni singolo momento della giornata. Non ho bisogno di chiamarti se non voglio e sicuramente non ho bisogno del tuo permesso per andare ovunque io voglia da sola."

"Noi ti stavamo solo-"

"Soffocando? Si, lo so." Risi con una frustrazione evidente, mentre li guardavo con uno sguardo ricco di pura disperazione. Avrei voluto scuoterli ed urlare contro di loro mentre gli avrei chiesto perché hanno fatto questo a me, ma avrebbe portato a nulla. Invece presi un profondo respiro e inoltrai sulla bocca dello stomaco (?) al fine di elaborare la verità. "Sempre dopo l'incidente voi ragazzi, siete stai in bilico, sospesi come se io non avessi potuto prendermi cura di me e si, in un primo momento, non ho potuto, ma adesso sono tornata sui miei passi. Sto bene; ferita dentro, rotta e speranzosa di poter trovare qualcosa a cui aggrapparsi, ma ci sto provando. Ci sto provando davvero e ho bisogno che voi ragazzi mi lasciate fare da sola." Mi fermai per un momento. "Ho bisogno che voi vi fidiate di me."

Chiudendo gli occhi, pressai insieme le labbra, inspirando profondamente mentre cercavo di ricollegare i miei pensieri. Tutto cominciò a pesare sulle mie spalle e prima che io avessi avuto la possibilità di fermare me stessa, tutto iniziò ad uscire costantemente.

Vomito di parole. È stata la cosa peggiore.

"Dio, tutto quello che ho fatto è stato cercare di rendervi orgogliosi, ma non importava cosa facessi, voi non eravate mai felici. Così sono uscita e ho fatto qualcosa per me stessa, per un cambiamento e ciò ha portato ad un cambiamento nella mia vita che durerà per sempre. Ho trovato l'amore, e non uno qualsiasi. Ho trovato quel tipo di amore che voi avete solo letto nei libri o visto nei film. Ho trovato l'amore che ti consuma e che ti fa sentire viva, il tipo di amore che rende belle le cose brutte, ma tutto ciò che voi vedevate era un criminale e una ragazza ingenua che voi pensavate non potesse prendersi cura di se stessa ma io lo facevo. Vivevo la mia vita come sapevo di poter fare. Ho vissuto la mia vita con lui e senza di lui. Ho vissuto la mia vita per me stessa. L'ho fatto. Io. Tutto da sola. Voi ragazzi non potete semplicemente entrare e aspettarvi che io molli tutto per tornare a vivere come dovrei essere abituata. Non ho attraversato tutto questo solo per tornare indietro." Li guardai con la morte negli occhi. "Mi rifiuto di tornare indietro."

Scuotendo la testa, me ne andai in fretta prima che avessero avuto la possibilità di dire qualcosa e andai dritta nella mia stanza.

Mi stupì come a volte i genitori potessero essere così sciocchi.

Danger's back 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora