capitolo 10

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Sembrava che stessero aspettando notizie da ore, molti erano seduti, mentre altri passeggiavano e Marco si era rifugiato nella caffetteria, dove era andato per prendere qualcosa da mangiare.

"Dov'è lei? Sta bene?"

Alzando lo sguardo, Justin imprecò sottovoce.

"Non è il momento per le tue stronzate."

"Ti sei mostrato sveglio lasciando mia figlia, ora è il tuo turno."

"Tu, figlio di puttana." Alzandosi, Justin lo affrontò afferrandolo per il colletto della sua camicia, mentre tutti si affrettarono per allontanarlo.

"Justin, fermati!"

"James!"

Allontanandolo, Bruce trattenne Justin, mentre quest'ultimo cercava di riavvicinarsi.

Justin voleva strangolarlo, persino ucciderlo. Lui aveva odiato tante persone, ma nessuno, nemmeno quelli che appartenevano al suo passato infernale, si avvicinava all'odio che provava per lui.

"Forse dovresti lavorare su questa tua rabbia, ragazzo, prima che tu possa farti del male."

"Continua così e chissà, forse ti ritroverai sdraiato in una fossa accanto a tutti gli altri uomini che ho ucciso." Ringhiò, con occhi colmi di rabbia.

"È una minaccia?"

"Dovresti saperlo ormai, cose come minacce non sono esattamente il mio forte. Tutti quelli uomini di cui hai sentito parlare in tv? Li ho uccisi io."

Raddrizzò la schiena, cancellando ogni emozione.

"Cosa?" Fece un piccolo sorriso, mentre inclinava la testa di lato. "Il gatto ti ha mangiato la lingua?" Ridacchiò. "Non ti mostri più coraggioso ora, vero?!"

Si sistemò la giacca, rimanendo in piedi anche se tutti potevano percepire il suo sentirsi minacciato. "Mia figlia sta meglio senza di te."

"No. Sai cosa? Fottiti. Io andavo bene per lei." Lui rise. "Sì, ho combinato dei casini, molti. Faccio molte stronzate e talvolta me la sono presa con lei, perché la mia mente è pervasa da stronzate, ma amo tua figlia. L'ho protetta al meglio delle mie possibilità e se potessi tornare indietro, fidati, lo farei. Nonostante tutto, niente conta per me più di lei e della sua felicità. Ho fatto di tutto per assicurarmi che lei non fosse coinvolta."

Leccandosi le labbra, fece un passo indietro, mentre il silenzio invadeva la stanza e lui si passava le dita fra i capelli, volgendo lo sguardo per un secondo nella direzione di John, prima di rivolgerlo nuovamente verso James. "Non devi per forza capirmi e non devo piacerti obbligatoriamente, non mi piaccio neanch'io alcune volte, ma ora siamo incasinati. Non posso sopportare il tuo fiato sul collo. Stanotte dobbiamo concentrarci su Carly e assicurarci che ne esca viva."

Facendo un passo indietro, fece un respiro profondo. "Ma giusto per essere chiari, tua figlia ha le stesse possibilità di essere ferita (sott. => subire una sparatoria) sia camminando per le strade sia stando con me. Non puoi salvarla da tutto. Magari pensi di poterlo fare, ma se non riesco neanche io, allora come puoi farlo tu?"

"Dov'è?"

"Ha chiamato, ma il suo telefono deve essersi scaricato, sarà per strada. È rimasta lì per avvertire i genitori di Carly."

"Quindi c'è un pazzo a piede libero e tu hai pensato che fosse intelligente lasciare mia figlia da sola? E se colui che ha ferito Carly fosse ancora là fuori?"

Danger's back 2Kde žijí příběhy. Začni objevovat