EPILOGO

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[SCUSATEMI PER GLI EVENTUALI ERRORI]

 8 ANNI DOPO.

"Ryker!" Kelsey urlò, afferrando una parte del suo vestito estivo per poi uscire fuori, in giardino, dove suo figlio stava schizzando un altro bambino, con la pistola d'acqua.

Justin, invece era appoggiato ad una sedia, e rideva con Bruce, mentre dividevano una birra e discutevano sull'ultima partita vista in tv. Poi si sporse per vederla rimproverare il figlio. "Kelsey, sono bambini. Lasciali divertire."

"Facile per te dirlo, gli lasci sempre fare quello che vogliono." Afferrando la mano di Ryker, Kelsey si abbassò. "Sii gentile con tuo fratello."

"Ha iniziato lui!"

"No, sei stato tu!" Il gemello rispose subito, avvicinandosi e spingendolo.

"Ehi, ehi!" Kelsey appoggiò le mani sui loro petti, per tenerli separati. "Cosa sta succedendo tra voi due?"

"Ryker è arrabbiato, perché Mykuh preferisce me a lui."

"Mykuh non sa nemmeno che esisti."

"Guardate la mia bambina che già spezza molti cuori." Scherzò Leo, arrivando in giardino, con il braccio attorno al fianco di sua moglie. La loro figlia era poco distante da loro.

Alzando lo sguardo, Kelsey rise. "Non dargli corda, per favore."

"Cosa?" Ridacchiò. "Ne ha preso da suo padre." Affermò, pavoneggiandosi e afferrando giocosamente il mento del bambino. "Li puoi biasimare?"

"Zitto." Justin gli lanciò un pezzo di pane. "E siediti. C'è la birra, ne vuoi una?"

"Justin!" Kelsey lo rimproverò. "Dove sono finite le buone maniere?"

"Scusa, babe." Sbuffò, mentre lei alzò gli occhi al cielo e scosse la testa.

"Non mi dispiace averne una." Leo strofinò le mani tra di loro, per poi avvicinarsi a sua moglie Julia, per darle un bacio in fronte. Dopo si sedette vicino a Justin e Bruce.

"Uomini." Julia rise, mentre Kelsey la guardava, annuendo.

"Uomini, appunto."

"Mamma, posso giocare con Mykuh ora?" Ryzer chiese, mentre il fratello Ryker lo superò, dirigendosi verso la bambina.

"Okay, ma non litigare più con tuo fratello!" affermò, sbuffando.

"Perché ogni volta che mi ritrovo qui ho la sensazione che questi due vogliano strapparsi la testa a morsi?"

Girandosi, Kelsey fece una piccola risata, scuotendo la testa. "Perché è la verità." Ridendo, si avvicinarono l'una all'altra.

Carly sorrise, per poi abbracciarla, fino a quando suo figlio non si intromise.

"Ciao, zia Kelsey." Le fece un grande sorriso. Era la copia di suo padre.

Ricambiando il sorriso, guardò giù. "Ciao Carter." Si abbassò, aggiustandogli il colletto della maglietta, prima di dargli un bacio sulla fronte. "Com'è andato l'allenamento di calcio?"

"Eh." Alzò le spalle. "È andato bene. Ho sbagliato un goal oggi, ma mamma mi ha detto che neanche papà era bravo."

Ridendo, Kelsey guardò Carly, che si limitò ad alzare le spalle e ad alzare le mani, in segno di resa, prima di riconcentrarsi sul figlio. "Ha ragione, era una persona alla mano."

"È quello che ha detto. Ma va bene." Spostandosi, iniziò a dirigersi verso gli altri bambini.

"Immagino che tu non gliel'abbia detto?" Kelsey chiese, mentre si alzava.

Danger's back 2Where stories live. Discover now