Capitolo 4

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Levi's Pov

Quando ci stacchiamo da quel meraviglioso bacio guardo Eren e gli dico "andiamo a recuperare le nostre cose, ormai le lezioni sono finite da un pezzo"
 Lui annuisce, così andiamo ognuno nella propria aula.
Guardo la lettera dove ci sono scritti i giorni di sospensione, la prendo e la metto nello zaino senza aprirla, ora come ora non mi importa molto, anche se ripeterò l'anno l'ho fatto per una buona causa e non me ne pento, anzi lo rifarei nuovamente.
Metto tutto nella borsa, la prendo e, quando sto per uscire dall'aula, vedo Erwin appoggiato difronte alla porta; si potrebbe dire che mi sta aspettando, anzi ne sono certo.
Mi avvicino a lui e mi dice "Sono rimasto sorpreso dal tuo comportamento di oggi"
Lo guardo impassibile e lui riprende "Sapevo che quel ragazzo avrebbe avuto un effetto speciale su di te e tu su di lui, ma non immaginavo che andasse a finire così"
 Lo guardo restando in silenzio, ora mi spiego perchè aveva mandato Eren a prendere ripetizioni da me; sapeva fin da subito che con il suo carattere sarebbe riuscito a perforare la mia corazza di ghiaccio.
"Quindi il suo scopo, professore, era quello di farmi aprire con qualcuno, non è forse così?" Erwin mi guarda, scoppia a ridere e dice "Come sempre sei un ragazzo molto sveglio, comunque sì, il mio obbiettivo era quello di farti avvicinare a lui, penso che più vi conoscerete più andrete d'accordo, siete molto simili..."
Io lo guardo senza capire, in che senso simili? Voglio dire io ed Eren siamo l'opposto sia nell'aspetto fisico che nel carattere e non vedo come potremmo essere simili.
In questo momento arriva il moccioso, mi viene vicino e saluta educatamente il professore. Erwin sorride, è un sorriso di chi sa già come andranno le cose in futuro, un sorriso che non mi convince; guarda il moccioso poi guarda me e dice "Per la storia di oggi non sarai bocciato, sappiamo tutti che l'hai fatto per un motivo ben preciso e ricorda qualsiasi cosa accada tienitelo stretto, alcuni potrebbero essere gelosi" detto questo si volta e si allontana velocemente.
Eren mi guarda confuso e mi chiede "Di cosa stavate parlando?"
Guardo il professore allontanarsi e gli dico "Nulla di importante" dopodiché vado verso le scale, seguito da Eren.
Camminiamo e rimango sorpreso per il silenzio che ci sia nella scuola, ormai è ovvio che non c'è nessun altro oltre a noi e al professore.
"Levi andiamo a fare una passeggiata?"
 Guardo il moccioso, è arrossito, mi verrebbe voglia di baciarlo solo per vedere la sua reazione ma è meglio non farlo, potrebbero esserci occhi che ci stanno spiando e non mi va che vedano certe scene fra me e lui. 
"Non devi tornare a casa presto?" gli domando.
Lui abbassa lo sguardo, scuote la testa e dice "Ecco in teoria...io...ti ho mentito..."
Io lo guardo, rimango impassibile e dico "in cosa?" la mia voce è più fredda di quello che dovrebbe essere e vedo gli occhi del ragazzo inscurirsi "ecco io non volevo mentirti..." la sua voce è debole, insicura e si sente che è pentito per quello che ha fatto.
"Ma l'hai fatto" la mia voce è sempre più dura, probabilmente anche il mio sguardo lo è, infatti il moccioso evita di guardarmi negli occhi.
Lui cammina piano e riprende a parlare "in realtà non è che ho dei problemi familiari...è che ho avuto dei problemi nel posto dove lavoro e dovevo andare prima" le sue guance sono rosse e guarda a terra.
Non pensavo che lavorasse, ora però riesco a capire come mai è sempre stanco e non va bene a scuola. Evidentemente si sforza molto al lavoro e non riesce a trovare il tempo per lo studio. 
Lo osservo e gli chiedo"come mai lavori?" 
I nostri sguardi si incrociano per un secondo, poi torna a fissare il vuoto davanti a sé; ora cammina più lentamente "ecco io vivo da solo e mi devo mantenere, mio padre è in giro non so dove per il mondo e mia madre vive con mia sorella ma ecco...non è che io le interessi..." 
Lo guardo, lo abbraccio e lo stringo forte, è incredibile quanto lui sia simile a me, ora riesco a capire a cosa si riferiva prima il professore.
"Scusa moccioso se sono stato così duro..." lui mi guarda, i suoi occhi sono lucidi ma sorride, è così bello anche quando sta per piangere "fa nulla, non potevi saperlo"
Gli do un bacio veloce ma molto dolce e lo stringo forte a me, poi gli dico "dai andiamo a fare questa passeggiata, portami dove vuoi"
Lui fa un sorriso gigante e il suo volto si illumina di una luce che lo rende meraviglioso, in questo momento mi ricorda un bambino davanti a un regalo; lo osservo in silenzio e senza volerlo sorrido.
Lui mi guarda con quei suoi occhi color smeraldo e dice "però io ho fame..." guardo l'ora, sono quasi le due e mezza e né io né lui abbiamo mangiato.
"Andiamo a pranzare da me?" il moccioso mi guarda, sembra sorpreso dalla mia domanda "davvero?"
Io guardo da un'altra parte con aria indifferente "se ti va..."
Lui mi mette le braccia al collo "siiiiiii grazie" la sua voce è squillante e allegra e mi da un piccolo bacio sulla guancia facendomi arrossire leggermente.
Quando si stacca riprendo a camminare verso casa mia; Eren mi segue, è felice e continua a lanciarmi varie occhiate.
Camminiamo per alcuni minuti in silenzio, quando finalmente arriviamo a casa.
Apro la porta ed entro seguito da Eren; accendo la luce e chiudo la porta, il moccioso si guarda attorno; vado in camera e appoggio la borsa e la giacca "oi moccioso se vuoi appoggiare la borsa puoi metterla di qua"
Dopo qualche istante Eren viene in camera e appoggia la borsa affianco alla mia, mi sorride e dice "grazie Levi" io lo sorpasso senza rispondergli, mi lavo le mani e vado in cucina, ovviamente sempre seguito dal moccioso.
Lo guardo e gli dico "che vuoi mangiare?" lui mi guarda, si è seduto su una sedia e dice "non so...qualsiasi cosa va bene" io annuisco, visto che è già tardi faccio una pastasciutta con la mollica, e dopo una ventina di minuti siamo seduti a tavola uno di fronte all'altro a mangiare; poteva sembrare il contrario ma siamo entrambi affamati e mangiamo molto velocemente, meglio così almeno abbiamo ancora una buona parte del pomeriggio per uscire e visto che domani è domenica non dobbiamo nemmeno studiare.
Quando finiamo sparecchio velocemente e guardo il ragazzo "cosa vuoi fare? Usciamo o preferisci stare un po' qui?"



*angolino dell'autrice: ed eccomi tornata. Scusate l'immenso periodo in cui non ho aggiornato ma ho avuto e continuo tutt'ora ad avere alcuni problemi, che mi rattristano e mi fanno stare con la testa altrove. Ora però visto che ho tirato su quasi tutte le materie ho deciso che posso scrivere nuovamente e questa volta anche se avrò dei problemi psicologici non mi bloccherò perché non è così che deve andare. Comunque fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo e ci sentiamo prossimamente!

Sei il mio piccolo stupido (Ereri)Where stories live. Discover now