Capitolo 1

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L'aria gelida della sera le intorpidiva i sensi, condensando il respiro in piccole nuvole di vapore.

Si strinse nelle spalle per cercare di alleviare il freddo che le gelava le ossa, maledicendosi per non aver pensato di indossare qualcosa di più pesante sotto il mantello scuro. Odiava il freddo, forse l'unica cosa a cui davvero non sarebbe mai riuscita ad adattarsi.

Con la coda dell'occhio inquadrò i suoi due compagni, poco più avanti di lei, impegnati a parlottare fra loro di qualcosa che in quel momento non le importava. Sulle mani di uno dei due risplendeva flebile un globo di luce, l'unica fonte luminosa che permetteva loro di orientarsi nel fitto buio della sera.

«Quanto manca ancora Cornelia?» chiese d'un tratto, stanca di quel continuo camminare che non stava portando a nessuna meta precisa.

Come se già il freddo non fosse abbastanza, anche il peso di notti insonni iniziava a pesarle sulle spalle e, soprattutto, sull'umore. Possibile che ci volesse tanto per raggiungere il santuario?

«Ci siamo quasi, non manca molto.» le parole di Cornelia, in testa al gruppo, la rincuorarono un poco. Vide la donna alzare il palmo della mano in cui svolazzava il globo di luce, illuminando prima l'una poi l'altra via del bivio che ancora li divideva dalla loro meta.

«Coraggio Nikki, non vorrai mica arrenderti proprio ora vero?» la voce di Klas le giunse alle orecchie con un eco gioioso e spensierato, irritandola.

Klas era alto quanto una montagna, dal fisico tonico e allenato, una persona che alla prima occhiata poteva sembrare spaventosa e violenta, ma che nascondeva il classico carattere da gigante buono e sempre sorridente, un carattere che, in parecchie circostanza, risultava alle sue orecchie particolarmente fastidioso.

«Chiudi il becco, la tua voce così allegra mi irrita!» e non mancava mai di farlo presente.

Tutto ciò che ottenne in risposta fu una risata boriosa.

«Silenzio voi due.» la donna si voltò appena, lentamente, ed entrambi poterono distintamente avvertire l'occhiataccia che rivolse loro. Rabbrividirono. Faceva più paura lei di qualunque creatura potesse nascondersi di notte nella foresta.

«Siamo vicini, da qui in poi dovremmo essere il più discreti e silenziosi possibile, o ci scopriranno.» meccanicamente annuirono, accovacciandosi tra i cespugli e concentrando i loro sguardi oltre il muro di boscaglia.

Due guardie sorvegliavano l'ingresso dell'antico tempio in cui era conservato l'oggetto che aveva destato il loro interesse, e che presto avrebbero avuto tra le mani.

Nikki storse il naso, ancora incerta. Quando le avevano detto che avrebbe rischiato la vita per rubare un semplice libro, vecchio di cinquecento anni ormai, si era sentita presa in giro. Non aveva intenzione di farsi catturare dalla guardia reale per uno stupido volume pieno di muffa.

Aveva cambiato idea solo in seguito, quando le avevano descritto nel dettaglio cosa conteneva esattamente quel libro. Non tutti i suoi dubbi sull'inutilità di quel recupero si erano dissipati, ma si sentiva più motivata del principio.

Scrutò con un occhiata il marchio che spiccava sulle armature lucide delle guardie. Tre spirali azzurre posizionate a triangolo. Il simbolo di Ledus.

Analizzò il perimetro del tempio, e subito le parve strano che soltanto due guardie, per quanto grosse e nerborute potessero essere, sorvegliassero l'ingresso di un monumento e del suo contenuto, che secondo Cornelia non aveva prezzo.

O il re di Ledus non era a conoscenza del valore di quel libro, oppure vi erano trappole e soldati disseminati ovunque, nascosti e pronti a mietere chiunque fosse stato così stolto da tentare di entrare nel mausoleo.

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