Capitolo 12

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«Fine della corsa ragazzi.»

Nikki guardò il cristallo con confusione negli occhi. Fino a pochi secondi prima brillava di un'intensa luce azzurra, mentre ora sembrava spento, come se non avesse più alcun motivo per agire.

Probabilmente colui che cercavano non era più lì.

«Forse è morto.» propose Caius sogghignando.

«Imbecille.» sussurrò gentilmente Sho.

Nikki sbuffò. Ora era veramente troppo.

«Sentite, ormai è tardi. Sono stanca, mi fa male ogni singolo muscolo del corpo, e voi due che litigate non fate che rendere più nero il mio umore! Quindi, se stanotte non desiderate dormire sotto la pioggia, i tuoni e i fulmini, vi consiglio di ascoltarmi.»

Finalmente era riuscita a zittirli.

«Sho, procura della legna per il fuoco. Caius, trova una sorgente d'acqua, dovrebbe essercene una qui vicino, prima ho sentito il rumore di un fiume.» si rialzò da terra, stiracchiandosi le articolazioni.«Io penso al cibo.»

Le misere provviste fatte prima di lasciare il deserto non avrebbero certo soddisfatto il suo appetito, oltretutto erano in tre a dover mangiare.

Lanciò un'occhiata di sbieco a Nate, sempre più pallido in volto. La febbre saliva, e le bruciature non sembravano volersi cicatrizzare. Dovevano raggiungere Thiralia e quella locanda al più presto, o per lui sarebbe stata la fine.

Alla fine si divisero.

Caius sbuffava da dieci minuti buoni, imprecando contro quei due fratelli che erano capaci di fargi saltare i nervi con poche sillabe. Soltanto lei credeva di essere stanca? Perché proprio a lui, un valente mago del fuoco abituato al deserto, era stato dato l'ingrato compito di ricercare l'acqua?

Quale acqua poi, soltanto quella pazza lo sapeva.

Un debole scroscio catturò la sua attenzione, flebile certo, ma lui l'aveva udito ugualmente. Forse Nikki non era poi così fuori di testa come aveva creduto.

Seguì il rumore dell'acqua tra gli alberi gelati della foresta, fino a raggiungere un piccolo laghetto poco più a monte di dove si trovava il loro accampamento di fortuna.

Avvicinandosi lentamente, guardia alta e pronto ad ogni eventuale agguato, si accorse che qualcosa, in quella pozza d'acqua, non andava. Da essa trasparivano infatti fumi caldi ed invitanti; una sorgente termale.

Gli veniva quasi da ridere, pensare che in un luogo tanto sperduto, nel bel mezzo di una foresta ricoperta di ghiaccio e neve, potesse essersi creato addirittura un laghetto di acqua bollente. A volte la natura era a dir poco incredibile.

La nebbiolina di vapore che vi aleggiava sopra rendeva impossibile dire se vi fosse qualcosa, o qualcuno, all'interno del lago, ma il nitrito di un cavallo, che scorse poco lontano in un secondo momento, lo mise in allerta.

Si avvicinò cauto.

Nikki blaterava sempre di come, ogni tanto, un bagno caldo e ristoratore sarebbe stata una manna del cielo. Era la volta buona per accontentarla, zittirla e guadagnarsi un pezzo di carne in più.

Man mano che avanzava, il fumo si diradava, e presto Caius poté scorgere una sagoma scura in mezzo al vapore, assorta in un bagno rilassante ed ignara della sua presenza.

Si avvicinò di soppiatto, cauto a non farsi sentire. Quando fu abbastanza vicino, constatò con piacere che la figura a mollo nell'acqua era quella di una ragazza. Una bella ragazza per giunta.

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