Capitolo 6

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«Troll della terra? Seriamente?» sbottò Nikki alterata «Come ci sono arrivati qui quei cosi? Non se ne stanno sempre in una palude tra Godwig e Tamsus?»

I troll della terra erano creature orribili, spietate e soprattutto nauseabonde.

Avevano la pelle olivastra e puzzolente, le orbite nere e qualche filo scuro in testa a fargli da capelli. Sangue e pezzi di stoffa stracciati gli ricoprivano il corpo. Le braccia toccavano terra, strisciando le unghie lunghe e sporche sul terreno.

Erano sporchi, stupidi e cosa peggiore si nutrivano di carne umana. Uno spettacolo spietato, in cui non mancavano di litigarsi una preda spesso ancora viva. Nikki ricordava ancora vividamente la terribile esperienza vissuta tempo prima, quando aveva rischiato di far da pranzo a uno di quei mostri nauseabondi. Non ci teneva a ripeterla una seconda volta. Li avrebbe fritti volentieri, se non per l'insignificante dettaglio che quel particolare tipo di troll fosse immune a quasi tutti i tipi di magia.

La sua e quella di suo fratello sicuramente.La situazione non era certo delle migliori, e Sho era sicuro che non potesse far altro che peggiorare.Le grida disperate degli abitanti penetravano dalle finestre, riempiendo il silenzio che aleggiava nel negozio. Caius fremeva.

Tra quelle persone vi erano i suoi uomini maledizione, non poteva starsene fermo a guardarli morire. Con uno slancio tentò di uscire, ma Sho glielo impedì.

«Togliti dai piedi maledetto, quelli sono i miei uomini!»

«Lo so bene, ma non puoi uscire da qui senza un piano! Quei cosi non sono solo resistenti alla magia, hanno una potenza fisica spaventosa, sarebbero in grado di sollevare una montagna se non fossero tanto stupidi.»

«E chi cazzo se ne frega! Li brucerò tutti, vedremo poi cosa potranno fare!»Nikki sbuffò. Erano in evidente pericolo, con una cinquantina di affamati troll della terra ad aspettarli fuori dalla porta con chiare intenzioni omicide, e quei due litigavano.

Dopo Rau era lei la più giovane lì dentro, eppure in quel momento il suo caro fratello e quel bandito dai capelli rossi sembravano due marmocchi di cinque anni.

«Ti spacco la faccia, testa di muschio!»«Provaci se hai coraggio, pel di carota!»

No, si corresse. Due anni.

«Ok bambini, ora finitela. Vi spaccherete la testa più tardi, quando saremo salvi e al sicuro» intervenne Nate, ridacchiando «Sempre che non ve la spacchino prima quei cosi.»

Nikki lo squadrò da capo a piedi, chiedendosi come anche in un frangente tanto drastico non perdesse mai quel sorrisetto strafottente. Era un vero e proprio mistero

Dovette poi concordare con lui. Non era proprio il momento di fare i bambini a quel modo.«Ha ragione Sho. Inizia ad usare quel tuo cervellino per tirarci fuori da qui e riportarci a Vètra, poi potrai spaccare la testa a chiunque tu voglia.»

Sho sembrò concordare con lei, scuotendo il capo e scusandosi per il suo comportamento infantile ed inappropriato. Non era proprio da lui.Caius invece si zittì, sorpreso e parecchio confuso.«Come sarebbe a dire Vètra?»Sho gli lanciò un'occhiata scocciata. Non era esattamente il momento giusto, ma tanto valeva vuotare il sacco e, già che c'era, provare a guadagnarsi un alleato.«Diciamo che è collegato al perché siamo qui.» iniziò. «Ma ti spiegherò tutto appena avremmo lasciato la città, possibilmente vivi.»

C'era qualcosa d'insolito nell'aria, al di là del tanfo emanato dai troll. Come se qualcuno li stesse osservando di nascosto. Sho non riusciva a togliersi di dosso la sgradevole sensazione che la situazione sarebbe presto precipitata.Velocemente, quanto poté la sua mente, ideò un piano per lasciare la città senza affrontare direttamente quei mosti.

KnightsWhere stories live. Discover now