Senza fiato

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Il giorno dopo, Bonnie si alzò di buon ora, intenzionata a non incontrare Fred, anche se sperava di vederlo nei corridoi.
Eppure la giornata passò,  e Fred non si vide in giro; non c’era in Sala Grande né in sala comune e neppure era con George.
L’ora di Trasfigurazione per gli studenti del settimo anno di Grifondoro era finita ma la professoressa McGranitt aveva ancora qualcosa da dire.
“Signor Weasley, potrebbe gentilmente fermarsi? Ho alcune domande da farle.” chiese con il suo solito tono.
George si avvicinò a lei.
“Mi dica, professoressa.”
“Non qui, vieni.” gli disse lei e lo portò nel suo studio.
Quando arrivarono c’era una ragazza seduta, dai capelli castani e ondulati, con le mani in grembo.
Era Bonnie.
George la guardò in modo confuso.
“Si sieda signor Weasley. Bene, io vorrei sapere, da uno di voi due, per quale ragione il suo gemello- disse guardando George – è stato assente a tutte le lezioni odierne.” chiese la professoressa, facendo oscillare il suo sguardo da George a Bonnie.
Quest’ultima, si agitò un po’, ma non tardò a rispondere.
“Io non so più niente di lui.” disse fredda.
”Oh, allora credo.. Credo che lei possa andare, signorina Malfoy.” disse la McGranitt in tono triste.
Sembrava dispiaciuta di aver saputo che i due si fossero lasciati.
Bonnie si alzò in piedi ma George parlò.
“Non è così!” esclamò arrabbiato, guardando la ragazza.
“Non voglio sapere più niente!” gli urlò contro lei, e uscì sbattendo la porta.
George guardò la McGranitt.
“Fred sta male. Non è in giro a progettare scherzi, e non è andato da nessun altra parte. Se non mi crede, può andare al dormitorio e lo troverà lì, sotto le coperte.
Non vuole mangiare, né bere. Non vuole né vedere né sentire nessuno, nemmeno me.
È da ieri sera che non mangia nulla, sono preoccupato.
Oggi ho detto a tutti che ha la febbre, non potevo certo dire che è soltanto.. Distrutto.” concluse in tono cupo.
Bonnie, che in realtà era rimasta dietro la porta per sentire tutto il discorso, sussultò, e gli occhi le si riempirono di lacrime. Corse più veloce che potè verso il dormitorio Grifondoro.
“Andrò a parlargli. Ora, signor Weasley, le consiglio di andare in biblioteca a studiare, perché quest’anno non sarà fortunato come ai G.U.F.O., glielo posso assicurare!” disse in tono severo la professoressa.
Quando Bonnie arrivò in sala comune, non ci trovò nessuno, ma proprio nessuno. Le uniche cose che si potevano sentire erano le risate allegre provenienti dal giardino, lo svolazzare dei gufi e.. Un tonfo.
Esatto, un tonfo, dal dormitorio maschile, come se qualcosa di pesante fosse caduto.
Bonnie salì velocemente le scale e notò che la porta del dormitorio dei ragazzi del settimo anno era mezza aperta, così si avvicinò un po’ per ascoltare cosa accadesse.
C’era un ragazzo, che non parlava, ma si sentiva debolmente il suo respiro affannoso, il suo tirar su con il naso, come quando si è raffreddati, e singhiozzava leggermente.
Cercò di avvicinarsi di più; voleva vedere chi fosse, ma non notò che il pavimento era irregolare e cadde, entrando per metà nella stanza.
“Ahi!” esclamò massaggiandosi un braccio, e si mise a sedere.
“Bonnie?!” chiese una voce che sembrava familiare.
Lei tirò su la testa per vedere chi avesse pronunciato il suo nome e vide.
Vide una chioma rosso fuoco, degli occhi che sarebbero dovuti essere marroni, ma in quel momento erano rossi quanto i capelli, e un volto rigato dalle lacrime, e la stava osservando in modo molto, molto confuso.
“Che fai qui?” chiese Fred Weasley, con la voce spezzata, asciugandosi una lacrima dell’occhio sinistro con il dorso della mano.
“Stavo.. Ho sentito dei rumori e sono salita per vedere cosa.. Cosa succedeva.” disse  Bonnie, sussurrando.
“Capisco.. Beh, ora hai visto. Hai visto il grande Fred Weasley, il ragazzo con il sorriso sempre stampato in faccia, mentre piange per la ragazza che ha perso. Che, fra le altre cose, l’ha mollato senza voler ascoltare una parola di quello che avevo da dire ed ora è qui di fronte a me.” e così dicendo si rimise a letto, coprendosi la testa.
In quel momento la professoressa McGranitt arrivò.
“Signorina Malfoy, credo che questo appartenga a lei- e le mostrò la collana che Fred le aveva regalato, totalmente intatta- E ora, desidererei parlare con il signor Weasley in privato.”
Bonnie annuì, prese la collana e uscì dalla stanza, ma si sedette contro la porta chiusa: non aveva intenzione di non ascoltare di nuovo.
La McGranitt prese una sedia e si sedette accanto a Fred.
“Capisco quello che state provando, entrambi, ma scappare dalle lezioni non è un buon modo per affrontare la situazione, signor Weasley; la conosco molto bene, in questi anni ha sempre dimostrato la forza e la tenacia di un ottimo studente di Grifondoro, non ho intenzione di vederla arrendersi proprio ora. Quindi, per quanto è difficile, smetta di piangere e si alzi da questo letto.” disse  in tono fermo.
Fred si girò e si mise a sedere guardandola.
Aveva ancora gli occhi rossi, e gli stavano lacrimando di nuovo.
“Angelina.. La signorina Johnson, mi ha messo un filtro d’amore nel mio succo di zucca e l’altra sera mi ha baciato, davanti a Bonnie. Ed ecco la sua reazione. Ma.. Non voglio affrontarla, non posso, non ne ho il coraggio, ho paura.” sussurrò Fred.
Era strano parlare alla McGranitt in quel modo, lo faceva solo con George di solito.
Ella sospirò.
“Mi dispiace molto signor Weasley, ma desidero che lei torni a frequentare le mie lezioni.”
Fred annuì debolmente.
“Signorina Malfoy, ora può anche entrare.”
Fred sbarrò gli occhi e Bonnie entrò, timidamente.
“Non.. Non volevo..” mormorò insicura.
“Oh non sia sciocca, certo che lo voleva!” esclamò la professoressa, che si diresse verso la porta.
“Quindi, signor Weasley, se domattina non la vedo a lezione la verrò a prendere di persona!” così detto, se andò, lasciando da soli i due ragazzi.
Bonnie avanzò, e si sedette sul bordo del letto, vicino a Fred.
“È tutto vero? Dall’inizio alla fine? Un filtro d’amore?” chiese sussurrando, senza guardarlo negli occhi.
“Certo che è vero! Per quale stupido motivo avrei dovuto raccontare balle?!” esclamò Fred guardandola.
“Non lo so, voi vi conoscete da così tanto tempo..!” ma poi Bonnie si fermò: stava per scoppiare a piangere, ma non voleva farlo davanti a lui, non ora.
“Bonnie non avrei mai potuto fare una cosa del genere!” disse Fred continuando a guardarla.
“E perché no?” chiese lei, spontaneamente.
Fred rispose in modo automatico, non ci pensò su nemmeno per una frazione di secondo.
“Perché ti amo!”
Rimasero entrambi senza fiato.
Fred rimase senza fiato perché era la prima volta in tutta la sua vita che lo diceva a qualcuno.
Bonnie rimase senza fiato perché non pensava che lui ricambiasse in egual modo quello che provava lei da tempo.
Senza fiato. Nessuna parola.
Per qualche interminabile istante, gli unici rumori che si sentirono furono il battere dei loro cuori e i loro respiri irregolari.
Poi Fred prese il volto di lei fra le mani e la baciò molto dolcemente.
E lei si lasciò baciare.
Quando rimasero senza fiato, si guardarono l’un l’altra e Bonnie decise che era il momento più adatto.
“Scusami.”
Fred sorrise; ma non fu uno di quei grandi sorrisi, fu un sorriso tenero, dolce, che provava sollievo a sentir quelle parole.
“Promettimi solo che avrai più fiducia in me.
So che posso sembrare un idiota, e che non sono mai serio.. Ma ti giuro che questa volta è importante. Tu sei importante.  E non ti lascerò andar via, perché ti amo, sì, ti amo. E se proprio vuoi saperlo, non l’ho mi detto a quella là.”
“Cioè, in quasi due anni non vi siete mai detti ti amo?” chiese Bonnie confusa.
“Lei lo diceva spesso a me, ma io rispondevo solo con anch’io, non ho mai pronunciato quelle parole.”
Bonnie lo abbracciò e lui la strinse a sé, respirando il profumo dei suoi capelli, alla vaniglia come sempre.
Lei affondò il suo viso nel petto di lui e sussurrò dolcemente.
“Anche io ti amo.”
E rimasero così, abbracciati, tutto il pomeriggio, fino a quando non fu ora di cena e George li andò a chiamare.

La storia di un Weasley e di una MalfoyUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum