38. Confessioni

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" Ho dato uno schiaffo al tuo schiavo, dov'è il problema? Non è una persona..." disse la donna candidamente.

" Per me è una persona, una bella persona e mi chiedo come ho fatto a buttare via il mio tempo con te..." sibilò Harry a muso duro.

" Oh, per Giove! Non fare scenate inutili, vieni con me, so come farti passare l'arrabbiatura..." insistette la ragazza.

" Vattene! Lasciami in pace! " le urlò in faccia Harry, prima di voltarsi e rientrare in casa.

Non appena fu all'interno dell'abitazione vide Clelia seduta al tavolo della cucina, intenta a mangiare tristemente un piatto di carne e verdure.

" Dov'è Louis?" chiese alla bambina.

" Ha detto che non aveva fame, è andato in camera"

Il riccio allora, senza aggiungere altro, si recò rapidamente nella stanza dove Louis dormiva e, prima ancora di varcarne la soglia, sentì provenire da essa un pianto sommesso.

Entrò nella camera e vide Louis rannicchiato sul letto con il corpo scosso dai singhiozzi.

" Perché stai piangendo?"

Louis si bloccò di colpo e si mise a sedere di scatto, asciugandosi il viso in qualche modo.

" Perché stai piangendo?" ripetè Harry.

" Non c'è un motivo preciso, ero semplicemente triste..." cercò di difendersi lo schiavo.

" Sei un pessimo bugiardo, voglio la verità ..." insistette Harry.

Louis chinò il volto sulle sue mani chiuse a pugno e disse:

" Io...io...non volevo che tu andassi con quella donna..."

" Perché?"

" Non umiliarmi, padrone...ti prego...non umiliarmi..."

" Dimmelo! È un ordine!" urlò Harry.

L'atteggiamento umile e sottomesso di Louis mutò di colpo, infatti il ragazzo si alzò in piedi e gridò:

" Voi Romani siete dei bastardi, siete la razza peggiore esistente al mondo! Quando vivevo in Britannia ero un soldato, comandavo su molti uomini, avevo onore e dignità...
Voi avete vinto in guerra e non vi accuso di averlo fatto, vi accuso di non aver avuto il minimo rispetto per coloro che avete fatto prigionieri.
Io avrei accettato qualsiasi cosa, lavorare nei campi, in miniera...ovunque, ma non...non finire a fare la puttana!
Io ho provato a reagire, a rifiutarmi di farmi scopare dagli animali che venivano al bordello, ma ottenevo solo percosse e violenze ancora più dure.
Allora ho pensato di farla finita, di lasciarmi morire, ma Clelia è rimasta da sola e io dovevo pensare a lei.
E sai qual era l'unico momento felice per me?
Quello in cui venivi a trovare tuo padre e potevo vedere i tuoi begli occhi e i tuoi riccioli e...e facevo finta che, invece degli insulti che mi rivolgevi, le tue fossero parole di affetto, di amore...
Poi tu ti sei offerto di aiutare Clelia e ci hai portati a casa tua e io....io grazie alla tua gentilezza...mi sono ritrovato ad innamorarmi di te....
E lo so che non mi è permesso farlo, ma non posso comandare al mio cuore...
E so anche che non potrò mai realizzare il mio desiderio, ma mi è concesso almeno sognare, vero?"

Spes, ultima dea...  ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora