39. Io ho il diritto di essere felice

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Louis, non appena si fu sfogato, si sedette sul letto dando la schiena ad Harry, per non leggere nei suoi occhi il disprezzo.

Inaspettatamente, però, Harry si mise accanto a lui e a bassa voce disse:

" Quando ti ho visto per la prima volta al bordello di mio padre ho pensato, dentro di me, che non avevo mai visto un ragazzo bello quanto te.
E...non vorrei dirtelo, ma il tuo fondoschiena era, per Giove, divino..."

Louis sorrise in modo triste e commentò:

" Mi dispiace che ora il mio corpo si sia ridotto ad un rottame "

" No, Louis, tu sei ancora un bel ragazzo, solo che devi rimetterti in forma, mangiare, stare tranquillo e non avere problemi e poi sai che cos'altro mi piaceva di te? "

Louis scosse la testa e attese la sua risposta.

" Amavo il tuo sguardo fiero, i tuoi occhi che guardavano, quasi con sfida, mio padre ed i clienti che lui ti assegnava..."

" Non ho potuto resistere a lungo così, avrei voluto, ma non ce l'ho fatta..."

" Non ce l'avrebbe fatta nessuno, Louis, non solo tu..."

Tra i due calò un pesante silenzio finché Louis chiese:

" Ti posso domandare un favore?"

" Certo, tutto quello che vuoi..." rispose Harry.

" Lo so che poco fa ti ho detto una cosa decisamente contraria, ma, ora, alla luce di ciò che ti ho appena rivelato, vorrei pregarti di agire diversamente...
Quando torneremo a Roma, tieni Clelia con te e...e aiutala, ma io preferisco tornare al bordello...
Cerca di capirmi, io non riesco più a stare accanto a te, dopo averti aperto il mio cuore così tanto...."

Harry sorrise lievemente, prese fra le sue una mano dello schiavo e mormorò:

" Non potrei mai lasciarti ancora da mio padre, alla vita che ti faceva fare...
Non riesco nemmeno a perdonarmi ciò che è successo ieri sera, ciò che hai dovuto fare per trovare i soldi delle medicine...mi sono comportato come il peggiore degli uomini.
Anche poco fa stavo andando via con quella donna, solo che, quando mi ha detto che ti aveva dato uno schiaffo, io...io ho sentito qualcosa dentro di me ed ho capito che era il desiderio di vederti felice, di vederti sorridere....
Lo so che è stupido essermene accorto solo ora, ma non sono mai stato particolarmente sveglio nel capire i sentimenti..."

Louis guardò intensamente Harry negli occhi e chiese:

" Cosa stai cercando di dire?"

" Che se vuoi un cretino come me, posso provare a renderti felice, a darti ciò che non hai mai avuto...." rispose Harry.

Il volto di Louis divenne pallido, poi un timido sorriso si fece strada sulle sue labbra.

" Stai prendendomi in giro? " chiese incerto.

" No, sono serio " rispose Harry " ma so che ti è difficile credermi dopo tutto quello che ho combinato "

Louis chinò gli occhi incapace di sostenere ancora lo sguardo di Harry, poi, però, li risollevò di scatto e, determinato, esclamò:

" Io voglio crederti, io ho diritto ad essere felice e desidero che tu lo sia con me "

Harry sorrise sollevato, allungò le braccia e strinse a sè Louis, cercando di trasmettergli tutta la sua determinazione.

Dopo alcuni istanti si alzò, tese una mano allo schiavo ed insieme raggiunsero la cucina, dove li aspettava Clelia.

Spes, ultima dea...  ( Larry Stylinson )Where stories live. Discover now