43. Rimini?

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Louis, Harry e Clelia rimasero sulla spiaggia ancora un po' e poi si incamminarono verso casa.

Mentre stavano lasciando la spiaggia, Harry voltò lo sguardo e gli occhi si posarono su una villa non molto grande che si affacciava direttamente sul mare.

Senza sapere nemmeno il perché si diresse a grandi passi verso la costruzione e osservò con gli occhi spalancati il cartello che diceva che la proprietà era in vendita.

Un sorriso impercettibile si formò sulle sue labbra.

" Vuoi trasferirti qui?" chiese Louis che, nel frattempo, l'aveva raggiunto.

" A me piace qualsiasi luogo, basta che ci siate tu e Clelia..." rispose Harry, accarezzandogli la guancia e sfiorandogli le labbra con un bacio.

I due si guardarono a lungo negli occhi, poi si voltarono e raggiunsero Clelia, che era rimasta un po' in disparte ad osservare il mare.

Si incamminarono verso casa, ma si fermarono in piazza perché si stavano esibendo dei giocolieri.

Harry andò ad una vicina bancarella e comprò del pesce fritto, così i due uomini e la bambina trascorsero la serata mangiando su una panchina ed osservando gli spettacoli dei vari artisti.

Giunti a casa, Clelia si addormentò subito grazie alle erbe prescritte dal dottore, mentre Harry e Louis si sdraiarono vicini sul letto, abbracciati.

" Quindi ti piacerebbe trasferirti qui a Rimini?" chiese Louis a bassa voce.

" È una bella città e poi io...noi abbiamo bisogno di lasciarci alle spalle Roma e tutto ciò che rappresenta." rispose Harry.

" E tuo padre?"

" Se ne farà una ragione, io voglio stare con te e per te Roma deve essere solo il passato "

" E Clelia?"

" Clelia starà con noi. Io, però, devo tornare comunque a Roma per vendere la mia casa, mettere ordine negli affari ed affrancare te e la bambina."

" Tuo padre farà un sacco di storie "

" No, alla fine riuscirò a convincerlo"

" Non mi va l'idea che tu affronti il viaggio e ogni cosa da solo..."

" Mi piacerebbe se tu mi accompagnassi, ma Clelia non può ancora affrontare un viaggio così lungo e non può stare qui da sola"

" Lo so, ma mi prometti che tornerai?"

Harry non rispose, voltò il viso e premette le sue labbra su quelle di Louis dando vita ad un dolce e tenero bacio.

Lo schiavo accarezzò lentamente il petto del riccio, disegnando sulla stoffa della sua veste dei cerchi immaginari con le dita.

Harry ridacchiò leggermente e sussurrò:

" Non ti conviene andare avanti ancora...qualcuno qui sotto si sta svegliando..."

Louis sorrise e, senza dare ad Harry il tempo di replicare, infilò la mano sotto la sua tunica, gli sciolse la fascia inguinale e gli afferrò il membro.

Cominciò ad accarezzarlo lievemente, poi i suoi movimenti divennero più veloci e decisi.

Harry si contorse per il piacere sotto le stoccate esperte di Louis e, quando raggiunse l'orgasmo, lasciò ricadere la testa sul cuscino respirando profondamente.

" Non c'era bisogno" sussurrò con voce roca.

" Io lo volevo fare...mi ha fatto piacere farlo..." rispose Louis con un sorriso.

Spes, ultima dea...  ( Larry Stylinson )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora