Anne May

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Joris aveva passato gli ultimi due giorni cercando di concentrarsi al massimo sui libri, evitando i due suoi amici ed il qualsiasi contatto con l'esterno che non fosse andare a scuola. Era deciso più che mai a passare il test di matematica, non poteva permettersi ancora insufficienze e farsi bocciare, sua madre non l'avrebbe mai perdonato. Era consapevole del fatto che, se lo trattava come un bambino e lo rimproverava, era solo per il suo bene. Era di quella scossa che aveva bisogno, l'unica che avrebbe potuto dargliela era sua madre; la donna che lo capiva nel profondo.

"Quindi tu e Sebastian Miller, eh?" Barry, con quella frase, riportò l'attenzione del moro su di sé. Arleen lo guardò roteando gli occhi, perché quel ragazzo non vedeva l'ora di mettersi a spettegolare un po'. "Siamo stati sul molo a parlare, fino a tarda notte, non è successo niente!" si difese immediatamente la ragazza, togliendosi le lunghe ciocche di capelli dal volto. "Piuttosto tu, Barry, sei sparito assieme a Gideon Price, non hai nulla da dire in tua difesa?" gli puntò un dito al petto ed il biondo alzò le mani, come a volersi difendere dalle sue minacciose mani dalle dita lunghe - Arleen sapeva menare abbastanza, non c'era molto da scherzare con lei.

"Arleen, ero a bere assieme al suo gruppo e per la cronaca sono tutti molto simpatici! E comunque, quello che è davvero sparito è il nostro Joris, dove sei stato?!" e nella sua voce, ci fu una sorta di rimprovero velato. Cosa avrebbe dovuto dire loro? Non sapeva nemmeno lui dov'era stato veramente; fisicamente era stato sulla spiaggia per un po', mentalmente si era perso in meandri oscuri e pericolosi. "Sono stato un po' sulla spiaggia, poi sono andato a casa" alzò le spalle il moro, tornando ad occuparsi del libro di matematica che teneva ben saldo sulle ginocchia, neanche avesse paura di vederlo scivolare via.

Il mare gli aveva fatto compagnia per un po', il vento l'aveva tenuto freddo e gli aveva accarezzato il volto e poi schiaffeggiato con sferzate decise, come a volerlo punire. Si era sentito in colpa verso Nathaniel, in fondo lui non c'entrava nel casino che era la sua vita. Ma non era riuscito a separare le due cose, non c'era mai riuscito, e questo l'aveva portato a rifugiarsi al sicuro, fra le proprie braccia esili.

"Mi dispiace Jo, non sarei dovuta andare con Sebastian" si crucciò visibilmente, sedendosi al suo fianco, toccandogli i capelli neri. Delle volte pensava che fossero tinti, che da un momento all'altro avrebbe potuto sporcarsi di colore, ma i capelli di Joris erano naturalmente neri, così tanto da sembrare finti. "Ti ha trattata bene almeno?" domandò, lasciando cadere quel discorso. Vide Arleen illuminarsi come una lampadina, gli occhi marroni così luccicanti da far invidia. E molto spesso, Joris la invidiava davvero, perché con una con un sorriso così solare e dolce non si poteva fare altro. Il suo essere così spensierata e libera, così felice e piena di allegria. Si domandava spesso come facesse a sopportarlo.

"Te l'ho detto Jo, abbiamo solo parlato a lungo. E anche bevuto, forse ad un certo punto l'ho sfidato a chi resisteva di più" alzò le spalle facendo una smorfia, perché in realtà non ricordava moltissimo di quella sera, l'unica cosa importante era che a casa ci era arrivata grazie a Barry. "Gesù" borbottò, chiudendo gli occhi. Arleen rise della sua reazione e guardò Barry come a volersi scusare, perché non doveva essere stato esattamente un bello spettacolo.

"Se ti dico che abbiamo un appuntamento, mi uccidi?" azzardò poi sollevandosi lentamente dalla posizione assunta. Joris rimase per un attimo interdetto, ma alla fine recepì il messaggio e sbuffò consapevole che nulla l'avrebbe fermata; la conosceva. "No, non posso intromettermi nella tua vita sentimentale Leen. Se a te piace e pensi sia carino, allora va bene" riportò lo sguardo sul libro e scrollò il capo. Barry guardò i due mordicchiandosi le labbra ma non aggiunse nulla, perché aveva ragione Joris. "Bene! Ci vediamo all'uscita" sbottò alzandosi in piedi, abbassandosi la gonna a balze. Joris si strinse di più contro le gradinate e rimase a fissare il campo della Santa Monica High School. Aveva bisogno di concentrarsi e lì nessuno l'avrebbe disturbato.

The Perfect StormOnde histórias criam vida. Descubra agora